L'Estrovertito

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  1. l.daniela
     
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    io credo che sia meglio chiederlo al doc. so da quello che ho letto che è un sentimento restaurativo, cioè porta a ricondurti alla riparazione per un torto arrecato anzichè farti avanzare verso una nuova soluzione. sono sicura di essere stata molto approssimativa. c'è chi ne sà più di me. comunque sono contenta di leggerti un po' meglio
     
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  2. star***
     
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    Ciao il fatto che i più tranquilli siano penalizzati è vero. Almeno per la mia esperienza è così. Ma se uno inverte i ruoli e da capo deve fare una scelta spiacevole da affibbiare ad una persona chi sceglieresti??? La risposta è ovvia. Anche se io non sarò mai un "capo" sempre per una scelta personale. Quando capitò l'occasione di avanzare di carriera, io dissi chiaramente che non ero interessata a vivere in ufficio e che quindi stavo bene così. Il mio capo non ci credeva pensava che fossi un alieno. Mi convocò più volte, dicendomi se poi non sarei rimasta male, che persone più giovani e meno brave sarebbero andate avanti e io dissi NO! Mi rendo conto che questo penalizza sempre di più la nostra società. Perchè se le persone più integre a livello morale si tirano indietro poi chi rimane? Solo quelli che per fare soldi si mangerebbero anche la mamma. Vabbè queste sono mie idee...che ne pensi??
     
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  3. maria rossi
     
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    guarda koenig che quello di non sentirsi mai meritevoli, mai degni fino in fondo di alcunchè è un vissuto che, ahimè, condividi con molti di noi! e lo so oltre a sentirsi sempre un pizzichino non adeguati ad un riconoscimemto, ad un merito, a della considerazione rispetto agli altri ci si sente pure un pò ridicoli a vivere così vergognosamente se stessi, dando la precedenza sempre a qualcun'altro, lasciando passare tutto e tutti sopra e prima di se (simbolicamente non tanto realmente, magari) come una persona davanti alla porta che aspetta passino tutti prima di uscire e godersi un pò di aria aperta. forse per questo mi sono sempre riconosciuta moltisimo in Marcovaldo o in Monsieur Hulot.
     
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  4. l.daniela
     
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    CITAZIONE
    L'unica differenza è di ordine psicodinamico, nel senso che, in questo caso, la componente punitiva ed espiatoria della "cattiveria" prevale di gran lunga su quella che tende a sabotare il perfezionismo e/o a prevenire eventuali disordini comportamentali.

    posso azzardare un'interpretazione?
    poi chiedi conferma a chi ne sà, ti prego!

    CITAZIONE
    Nell'incoscio introverso la confusione tra emozione, pensiero e azione è costante.

    nel processo psicodinamico quando tendi a sabotare (eliminare/impedire) il perfezionismo o a evitare il ripetersi di vecchie abitudini che ti hanno nuociuto scatta un senso di cattiveria, ti senti nn degno di agire xchè il giudizio interiore ti accusa di cattiveria ed è una parte di te che utilizza questa componente punitiva ed espiatoria per impedrti di agire contro il perfezionismo e le vecchie abitudini.

    spero di essermi espresssa in modo chiaro(?)
     
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  5. trux
     
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    CITAZIONE (Koenig4 @ 5/2/2009, 01:53)
    Per Noi Introversi le statistiche sulla sessualità precoce dei giovani sono un dramma. Ci fanno sentire inferiori.
    Ci dicono che la prima sessualità viene sperimentata sempre più precocemente.
    Viene sperimentata a 13 anni, a 5 anni, prima ancora di nascere...
    Io il primo bacio l'ho dato a 26 anni.

    Senti mi dispiace ma ci dobbiamo lasciare.
    Lasciare? Ma perchè?
    Perchè sei diverso.
    Ma diverso da chi?
    Sei diverso dai miei amici.
    E come sarei?
    Sei troppo buono.
    Ma troppo buono con chi?
    Con me.
    Serafina, ma scusa, non sei la mia ragazza? ...pronto?...pronto?... C'E' NESSUNO!?!?

    Vuoi vedere che gli alieni esistono e sono in mezzo a noi, anzi che proprio io sono un'alieno e che non me ne ero mai accorto? ....Uhm... vediamo... dunque, non ho le antenne, non sono di colore verde, non ho gli occhi dei rettili,
    non ho la pelle con le squame......EHI!!!! Non è giusto, mi avete preso in giro!!!!

    Davvero simpatico koenig, è corroborante ironizzare su questa triste questione, io ho concluso di non avere ne il tempo ne la voglia di pensarci oltre, se l'amore vorrà venire mi farà piacere.
    Altrimenti troverò il modo, anche senza di esso, di vivere bene, cercarlo ostinatamente significa solo accrescere il patimento emotivo.
     
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  6. uè_milano!
     
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    QUOTE (Koenig4 @ 12/3/2009, 20:10)
    A partire da pag 87 leggo questo :

    La rabbia che l'introverso prova in rapporto a quegli atteggiamenti, il cui significato gli sfugge, è di una intensità direttamente proporzionale al suo senso di giustizia: di solito, si tratta di una rabbia estrema, associata all'odio e a fantasie di vendetta. Nella misura in cui è cosciente, questa rabbia altera l'immagine interna che l'introverso ha di sè, portandolo a pensare, nonostante le apparenze, d'essere cattivo o potenzialmente pericoloso. Se la rabbia è repressa, l'effetto è ancora peggiore perchè, a livello incoscio, essa dà luogo a terribili processi di colpevolizzazione. La logica inconscia sulla cui base s'attivano questi processi è, paradossalmente, riconducibile al senso di giustizia. Certo, i "persecutori" agiscono in maniera del tutto incivile, ma odiarli a morte e fantasticare atroci vendette non significa passare dalla ragione al torto o, comunque, essere peggiore di loro? Nell'incoscio introverso la confusione tra emozione, pensiero e azione è costante. La rabbia repressa e colpevolizzata può essere la matrice di disturbi simili a quelli descritti in precedenza: rituali ossessivi, fobia sociale, attacchi di panico, depressione, delirio ecc.

    Poi c'è questa parte che non ho capito bene.

    L'unica differenza è di ordine psicodinamico, nel senso che, in questo caso, la componente punitiva ed espiatoria della "cattiveria" prevale di gran lunga su quella che tende a sabotare il perfezionismo e/o a prevenire eventuali disordini comportamentali.

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    Ed ora d'impulso la lettera...

    Egregio superiore, ormai mi hai abituato a darti del tu e mi rivolgerò così a te.

    Perdonami se per un attimo io mi sono sentito dentro di me indisciplinato. Purtroppo sono emotivo ed ho talvolta delle reazioni abnormi. Tuttavia voglio farti notare che Lunedì ha prevalso in me il senso di responsabilità verso il reparto. Infatti lunedì sebbene mi fossi presentato alle 09:00 secondo la tua disposizione, apprendendo che non dovevo partecipare più al corso ma che dovevo svolgere il turno fino alle 21:00 sono rimasto fino alle 21:00 tra l'altro senza chiedere lo straordinario che non m'interessa. Il mio unico desiderio è essere disciplinato e poco importa che abbia saltato il corso per questa volta. Anzi al contrario se sono stato utile al reparto sono contento. Sappi che ho recuperato il senso di disciplina per cui sono tornato la persona di sempre su cui puoi contare. Davvero non c'era bisogno di promettermi che quest'anno riceverò l'avanzamento di livello perchè non voglio niente se non me lo merito. E per meritarmelo sò che dovrei fare di più, molto di più. Ma io ti prometto che mi impegnerò al massimo delle mie possibilità.

    Codiali Saluti.

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    Rileggendo questa lettera credo di aver capito... la componente punitiva della cattiveria è quella cosa che mi fà scrivere quello che ho scritto come se fossi un'idiota...

    vi prego non giudicatemi un'idiota ... sono solo un'introverso...un introverso... un'introverso!!!!

    Si...capita anche a me. Ho memoria fin da bambino di eventi catastrofici nelle mie emozioni che davvero mi hanno forgiato e ancora oggi non mi abbandonano. Di me in gruppo che davanti ai più forti mi affeziono di botto spinto da un entusiasmo incredibile (non so se tipico mio o cosa...ne ho visti comunque pochi così) nella mia mente subito amiconi, me li sarei inglobati tutti. Basterebbe una battutina a farmi del male, una cattiveria a mandarmi in cacca mentale, una usanza allo sperculeggio per decidere ke fa troppo male e odiarli ma in fondo amarli (o amare il mio sogno di essere culo e camicia xke in fondo abbiamo tutti gli occhi ke brillano). Quindi da un lato mi sento tristissimo, dall'altro furioso, dall'altro in colpa per non essere riuscito davanti a me e davanti a loro, dall'altro impotente quindi incazzato perché non è giusto. Un casino vero. Poi gli si può dare le dinamiche e i nomi che si vogliono e tornano anke molto utili se si vuole sapere o "arginare" un minimo il male. Ma non toglie che c'è, che la mia parte emotiva è davvero traboccante che nessuno gli sta dietro e che così sono nato e funziono, che lo giuro sui due piedi che ho che mi basta niente per smontarmi tanto mi affeziono. Quindi...intro con intro, pari con pari, del resto i gay stanno con i gay, i pesi piuma si scazzottano con i pesi piuma.
    Questo per dire che amicizia o gruppo o reparto...solita solfa. Anche io al lavoro a volte mi danno l'anima perché non riesco a servire tutti. E mi faccio venire la gastrite, lo giuro. Ma che ci vuoi fare? O vivi soddosfatto o cerchi di limitare, ma quanto si riesce a limitarsi se vuoi vivere? Poco, davvero poco

    Edited by uè_milano! - 7/5/2009, 01:41
     
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  7. uè_milano!
     
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    d'accodissimo ma che dico d'accordissimo di più! d'accorderrimo
     
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21 replies since 31/1/2009, 14:20   1101 views
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