Storia di un Introverso mascherato

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  1. LeaveMeAlone
     
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    Salve a tutti, mi chiamo Mattia.
    Ho 18 anni e frequento ancora la scuola superiore.

    Ho sempre desiderato confrontarmi con altre persone riguardo alla mia introversione, ma siccome me ne vergognavo non ne ho mai trovato l'occasione.
    Il fatto è che mi sono trovato per anni in uno stato confusionale, ed ora ho bisogno di aprirmi con qualcuno, forse per la prima volta in tutta la mia vita, quindi avendo la necessità di fare un rapido bilancio, scriverò..

    Io sono introverso di natura, figlio unico, un po viziato e ozioso; il contatto umano e i rapporti sociali sono abbastanza scarsi, ma me la cavo con le altre persone e non ho paura del mondo esterno, ma solo soggezione.
    Il fatto è che il mio nemico ero io. Ho avuto spesso disperato bisogno di rapporti sociali, mi sentivo triste, solo e inutile; un po trascurato e fuori dal mondo. Avevo sempre paura di essere ignorato, di non piacere alle persone, di non essere all'altezza delle mie aspettative; non vivevo quindi con serenità la mia introversione, ma vivevo con ancor peggiore stato d'animo la mia finta estroversione.
    Fin dall'asilo sono sempre stato un problema, forse per compensare la noia e la solitudine che mi hanno avvolto da bambino (ho vissuto in campagna, lontano dal centro abitato) ero parecchio iperattivo, ma non nel modo innocente e innocuo dei bambini vivaci; ero proprio fastidioso, riguardandomi indietro vedo un bambino confuso; io stesso mi etichetterei come stupido, senza speranza; i voti non sono mai andati bene, e con il mio comportamento esagerato e sopra le righe mi sono attirato le ire dei maestri/professori e anche dei compagni.

    Probabilmente credevo fosse quello il comportamento da tenere per farmi qualche amicizia, fatto sta che ne avevo poche; e trattavo le persone come me, quelle che però avevano il coraggio di essere introversi anche all'esterno, e non solo in casa, come delle pezze da piedi. Li prendevo in giro, li maltrattavo, mi prendevo gioco di loro, e mi vergogno molto di questo mio comportamento, sopratutto quando li rincontro per strada e il mio saluto non viene ricambiato.
    Fatto sta che vengo bocciato in prima media, a parte i voti non certo eccellenti fu la condotta a fregarmi; disturbavo continuamente, senza motivo, non riesco nemmeno a credere, ripensandoci, di aver fatto alcune cose, non ero io. Dopo un'anno intero dedicato alla ricerca dell'attenzione degli altri ed ad un immotivato egocentrismo mi ritrovavo in mano un pugno di mosche. Ben mi stava.

    Fatto sta che per me fu uno shock. Ero al mare quando lo seppi, e non riuscii a godermi la vacanza.
    Gia ricordo allora che un fratello mi mancava, mi mancava davvero. Ero intristito al mare vedendo tutti quei bambini giocare, nuotavo da solo, i miei genitori non venivano con me; forse non hanno mai davvero capito..
    Mi hanno avuto molto giovani, dubito mi volessero, anche se non glie l'ho mai chiesto, davo per scontata la solita menzogna buonista come risposta.
    Mio padre mi disse che fui bocciato per la mia cronica inosservanza delle regole, ed era vero.
    Quindi, anno nuovo classe nuova. Il mio atteggiamento cambio, anche se di poco, cominciai a farmi degli amici, e questo porto altri problemi fino ad allora sconosciuti.
    Per tutto l'arco delle medie non ho trovato altro scopo che mantenere queste amicizie fasulle (a ripensarci, dubito che gli piacessi davvero) con comportamenti ridicolmente accondiscendenti, insomma, mi aggrappavo a quello che avevo, nel terrore di rimanere solo.
    Continuo a riguardarmi indietro e a rivedere questo ragazzino pietoso, certe cose non riesco ancora a perdonarmele.
    Arrivano le superiori, assolutamente confuso e incosciente, e lasciato incredibilmente libero di scegliere senza alcuna consapevolezza dai miei genitori, mi iscrissi all'IGEA, solo per seguire alcuni amici (questi abbastanza sinceri, ci vediamo tuttora) ed una ragazza che mi piaceva.
    E' il disastro, venni bocciato ancora e rovinai tutto quel poco che avevo costruito, fu allora che cominciai a chiudermi in me stesso, provandone dispiacere e vergogna, la verità è che cominciai ad avere paura delle altre persone, paura di non essere accettato, di essere deriso, paura del rifiuto, paura di non essere all'altezza.
    Il mio atteggiamento da sbruffone, completamente soppresso alle medie, si spense ancora di piu. Divenni remissivo, parlavo poco, forse intimorito.
    In ogni caso da allora ho passato pochissimi sabati o domeniche in compagnia di altre persone, di indole volevo chiaramente stare da solo, ma mi sentivo un fallimento per questo. Gli anni dopo riuscii a trovare un parziale equilibrio, rispolverai la maschera da persona solare, mi feci abbastanza amici, divenni popolare, ma fuori da scuola non vedevo nessuno. Diciamo che mi bastava, comincia ad apprezzare il tempo passato con me stesso, potevo dedicarmi al disegno, in cui ho sempre dimostrato talento, o ad altre attività poco autodistruttive. Creai un bel rapporto con la classe, con alcuni professori anche, comincia ad essere sempre piu sincero con me stesso e con gli altri, acquisivo sempre piu consapevolezza.
    Finchè non decisi di cambiare. Vedendo quanto poco successo riscuotevo nelle materie scientifiche, decisi di cambiare indirizzo, di cambiare totalmente scuola, paese addirittura. Sentivo il bisogno di rimettermi in discussione e mi iscrissi ad un liceo classico. Mi misi d'impegno, recuperai duramente le materie che mi mancavano e fui ammesso.
    Ed eccomi qui, in terza, sempre abbastanza squilibrato e strano, ma almeno so chi sono.
    Sono un ragazzo semplicemente introverso, non lo nascondo piu, non indosso maschere, non tento di piacere a persone da cui non posso assorbire nulla, che non mi piacciono e a cui non piaccio, vivo ogni rapporto spontaneamente, non mi condanno piu, non mi prodigo per ore e ore a rimuginare su ogni parola o gesto temendo fossero sbagliati, sono libero.
    Non mi interessa se vengo discriminato, se non alleno abbastanza la famosa "social skill", io mi sento bene cosi.
    Se pensate che trovare se stessi a 18 anni sia un po tardi, forse avete ragione, ma finalmente vivo la vita con pienezza, sento il bisogno di stare da solo e lo soddisfo, semplicemente. Ho dato un taglio con il passato, cerco di dimenticare più che posso, ma forzatamente ricordo tutto se tento di ricaderci nella depressione e nell'autolesionismo; ricordo tutto il male che mi sono fatto, tutte le occasioni perse, tutto il tempo sprecato, tutto il dualismo tra chi ero e chi volevo essere.

    Alcune cose non le ho ancora superate, l'autocommiserazione è una mia compagna costante, ma pian piano, un passo alla volta, sento che mi avvicino sempre piu all'equilibrio; e spero di trovarlo, un giorno o l'altro..

    Edited by LeaveMeAlone - 13/3/2009, 21:33
     
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  2. Koenig4
     
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    I want you! Sei arruolato! :)

    Un grande benvenuto. :)
     
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  3. LeaveMeAlone
     
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    Grazie davvero :lol:
     
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  4. maria rossi
     
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    non è affatto tardi ritrovare se stessi a 18 anni caro leavemealone! la tua storia mi ha fatto venire curiosità sui tuoi disegni...magari quando ti andrà potresti fotografarne qualcuno e farcelo vedere qui nel forum...ti andrebbe? per condividere la libertà e quella singolare compagnia che ci facciamo quando stiamo creativamente da soli, sereni!

    un saluto, grande e grazie di aver scritto, davvero!
     
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  5. LeaveMeAlone
     
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    CITAZIONE (maria rossi @ 13/3/2009, 21:47)
    non è affatto tardi ritrovare se stessi a 18 anni caro leavemealone! la tua storia mi ha fatto venire curiosità sui tuoi disegni...magari quando ti andrà potresti fotografarne qualcuno e farcelo vedere qui nel forum...ti andrebbe? per condividere la libertà e quella singolare compagnia che ci facciamo quando stiamo creativamente da soli, sereni!

    un saluto, grande e grazie di aver scritto, davvero!

    Certo :lol: domani uppo qualcosa..
     
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  6. Koenig4
     
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    Si Mattia c'è apposta una sezione del forum dove poter postare la foto di qualcosa creata da Noi... facci vedere! :)
     
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  7. ldaniela
     
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    complimenti, complimenti davvero!
    caspita! complimenti, mi hai lasciata senza parole!
    ti abbraccio, anche!
     
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  8. Koenig4
     
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    Gli Introversi siamo di due tipi : gli Introversi d'oro e gli Introversi oppositivi. Tu dovresti essere un oppositivo.
    Ma per saperlo credo che dovrai leggere il saggio del Dott. Anèpeta Timido, Docile, Ardente...
    Io, solo dopo averlo letto, ho saputo di essere un Introverso d'oro. Ciao e a presto!
     
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  9. Koenig4
     
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    maria visto che il forum crescerà enormemente dovremmo mettere da parte il materiale gold dal momento in cui lo vediamo. la descrizione che ci ha dato Mattia è veramente fatta bene. Mattia tanti complimenti per la maturità e l'intelligenza che hai dimostrato in questo tuo scritto, notevole in considerazione della tua giovane età.
     
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  10. eu_daimon
     
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    Prendere coscienza a diciotto anni delle propria introversione non è affatto tardi,anzi...io ne ho 22 sono di poco più grande di te e ho cominciato a familiarizzare con la mia introversione solo da poco, e già mi sento fortunato. questo forum mi ha fatto dare un nome a quello che prima percepivo solo come una generale stranezza. la via per raggiungere una maggiore armonia con se stessi è lunga ma sento comunque di aver imboccato una via più produttiva del semplice continuare a celarmi agli altri e a me stesso...benvenuto
     
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  11. LeaveMeAlone
     
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    Grazie, grazie a tutti.

    Penso siate le uniche persone che possano capire veramente ciò che ho scritto, a contestualizzarlo, non mi avete deluso :lol:
     
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  12. imperia69
     
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    Caro Mattia, c'è chi si è ritrovato (o forse si sta ancora cercando) molto, molto dopo i 18 anni.
    Benvento tra noi!
     
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  13. frodolives
     
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    A volte un introverso rimane vincolato a degli schemi mentali, ha bisogno di difese e gli anni passano e non cambia mai nulla. Io ne ho trentotto ed è da pochissimo che riesco a guardare fuori dalla mia torre d'avorio. Potevo essere e fare molte cose ma un sacco di anni li ho buttati. Se qualcosa mi ha salvato è stato qualcuna, una persona speciale che mi ha dato quello che nessuno mai prima. Totalmente disinteressata, e da una persona che non penseresti mai per certi canoni, ma se ho imparato una cosa è che le persone sono piene di preconcetti, da quelle ti giudicano...
    credo che capire me sia difficile perché io parto privandoti di ogni preconcetto, no tu devi incominciare a conoscermi ogni giorno come se non mi avessi mai visto prima, perché non sono mai uguale
    pertanto... sei appena nato pensa a costruire adesso, e ricorda che l'unione fa la forza, per me introversione adulta vuol dire essere individualista senza perdere la bellezza, il piacere supremo del confronto, del dialogo, stare soli vuol soltanto dire perdere tutto ed è una cosa che io posso dirti
     
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  14. LaMaduninaEintroversa
     
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    Socializzare rimane sempre un ca**o di casino...e soprattutto far quagliare 2 facce completamente opposte...ke pacco!!!
     
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13 replies since 13/3/2009, 21:10   356 views
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