La difficoltà ad accettare la diversità...

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  1. francescoburich
     
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    Il cordone ombellicale Uomo-Natura si è scisso dall'inizio dei tempi.....dai tempi in cui l'uomo ha appartenuto a una grande famiglia, entro la quale l'unica premessa è stata la sopravvivenza. Raggiunta la "stazione eretta", l'uomo, diversamente concepito rispetto agli altri animali, ha pensato di recidere il rapporto che lo unisce alla natura. Mi viene da pensare che la precarietà e lo spavento nel trovarsi in spazi così ampi, ha fatto si che l'uomo ha agito e scritto la storia costituendo un "Bisogno d'Appartenenza"che si è protratto per migliaia e migliaia di anni. Freud, che di per sè era ossessionato dal convincimento che l'uomo è un animale asociale che attraverso il processo della separazione, associato ad un processo di soppressione degli impulsi naturali e biologici, implicati da un'inclinazione necessaria affinchè l'uomo estirpi la massa distruttiva e sgrezziscala parte di per sè sana. Gli aspetti Necrogili a cui era sopraggiunto Freud nel corso dei suoi studi, hanno secondo il mio personale parere il merito assoluto del perchè e del per come oggi possiamo esprimere i nostri convincimenti sulla vita, il mondo, l'uomo. Il grande merito del fondatore della Psicoanalisi è sensa dubbio l'aver centrato la presenza massiccia di impulsi irrazzionali che si esprimono attraverso i sogni e attraverso i comportamenti e si reggistrano su sintomatologie fisiche. Che Egli ne cogliesse solamente gli aspetti distruttivi, confinano in un mio personale pensiero: Freud, come ogni grande uomo che ha caratterizzato una qualche forma di riflessione profonda destinata a mutare l'evoluzione dell'uomo,ha creduto di aver chiuso o di poter chiudere il cerchio. NN so perchè ma mi viene da sentire che Lui stesso si fosse (inconsciamente) rinchiuso in una forma d'isolamento scentifico che sempre più lo ha ossessionato e portato a maturare teorie che nn sono state mai ne comprese ne accettate. Ma se analizziamo con attenzione lo scarto profondo che vi è stato tra l'uomo di massa e la storia più recente dell'uomo-acculturato, viene semplice da intuire quanto, sia le cose belle e aprezzabili, quanto quelle brutte e deprezzabili, nn sono appartenenti alla cattiveria umana come nn sono appartenenti alla beatitudine umana. Sono lo scollamento iniziale indispensabile dell'uomo con la Natura, con l'aggravante di aver reso la dicotomia talmente ampia da far divenire l'uomo una specie alienata. Secondo Roussou, l'empatia, questa straordinaria doteumana di cui ne eravamo un tempo pregni, erano il principale riferimento al rapporto tra uomo, specie viventi e Natura.
     
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0 replies since 30/4/2009, 12:04   341 views
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