Non so da dove iniziare

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. yehenala
     
    .

    User deleted


    Sono timida da sempre, fin da bambina ho avuto quel carattere silenzioso e mite. Da adolescente, quando c'è il mito della "socialità" e dell'essere estroversi a tutti i costi, ho sofferto moltissimo, sforzandomi di fingere, anche con me stessa. Mi si è aperto un altro mondo, di silenzio, di profondità quando ho imparato a rispettare la mia natura delicata: allora, tutto d'un tratto ho iniziato ad andare bene a scuola, a riscoprire i miei talenti, ecc. Tutto bene fino a quando all'età di 20 anni ho un periodo di crisi dove non riesco a ingranare i miei esami all'università e mi sento in colpa, nello stesso periodo mia nonna muore. Ricordo che in quei giorni non riuscivo a sentire niente anzi avevo uno strano senso di innaturale euforia: eppure volevo bene a mia nonna ma non versai nemmeno una lacrima. Ricordo che i miei parenti si scioglievano in lacrime ed una parte di me pensava che fosse tutto uno scherzo. Ricordo il viso di mia nonna nella bara, così strano da somigliare più ad una foglia avvizzita che cade da un albero, che ad un essere umano; semplicemente non aveva senso. Non riuscivo a rendermi conto di quello che succedeva, forse ero sotto shock e confusa. Ricordo come mia madre subito dopo mi fece una scenata sul fatto che non avevo pianto e che ero insensibile. Mi disse cose orribili e indecenti, ricordo solo le sue labbra che si muovevano ed io che non sentivo le parole e lei che mi guardava con uno sguardo cattivo e più mi vedeva che soffrivo più continuava.

    Da allora andò tutto a rotoli..

    Non ho mai capito che cosa successe quell'estate, ma dopo quell'anno, ogni volta che volevo fare qualcosa stavo male. Il mio corpo, il mio stomaco e il mio intestino si contraevano in maniera così forte da non farmi andare in bagno per giorni. Ogni volta che volevo andare all'università, iniziavo un lavoro, che volevo uscire con gli amici, uscire semplicemente, stavo male. Ci furono giorni in cui non potei bere a stento, altri in cui mangiavo pochissimo e piluccavo a malapena il cibo. NOn riuscivo a capire cosa fosse successo e il mio medico non fece nulla nemmeno quando insistetti perchè disse che si trattava di un disturbo psicosomatico e io mi persuasi che non si poteva fare nulla e che come era arrivato se ne sarebbe andato.

    I miei parenti mi dicevano che non volevo impegnarmi, fare nulla nella vita, che ero una merda: passavo le giornate con la mano sulla pancia, sdraiata sul letto. Cominciai a odiarmi, mi tagliavo e progettavo di uccidermi. Il mio psicologo diceva che ciò era successo perchè non volevo affrontare le responsabilità della vita.

    Migliorai un po', lavorai e imparai che si può lavorare anche con pochissimo cibo in corpo, resistendo per ore con una tazza di latte, anche con lo stomaco che ti brontola e l'intestino che si contrae rigido come pietra. Con quei soldi cominciai ad andare da un naturopata- pranoterapeuta, iscritto all'albo.

    Costui era una persona estremamente gentile, convincente. Mi disse che avevo subito più di un trauma. Ero stanchissima, debole e stremata in quel periodo cui vivevo di piccoli spuntini senza fare pasti completi. Con dolcezza mi invitò ad aprirmi, ed io mi meravigliavo che ci fosse una persona così rassicurante. Eppure, in certi momenti mi sembrava come se ci fosse qualcosa che non andava: questa persona insisteva che mi fidassi di lei, diceva che non andavo abbastanza alle sedute, che se non l'avrei fatto non sarei guarità. Finchè un pomeriggio, da lui, un pomeriggio in cui ero debole e piangevo, mi chiese se frequentavo ancora i miei vecchi amici ed io risposi "No, in questo momento no" e ricordo come lui mi mise una mano sulla testa dicendo "Tu hai solo me"

    Il tempo si fermò e mi voltai verso di lui arrabbiata chiedendo che cosa dicesse. E lui rispose ridendo "E chi hai? Hai un padre che eviti sempre, una madre con cui litighi di continuo, una sorella con cui non parli." esclamò ridendo in modo canzonatorio "chi hai, non hai nessuno, tranne me"

    Lo guardai furente e lui si corresse, imbarazzato. Avrei dovuto andarmene subito, ma mi sentivo troppo debole e stanca. Non ci andai mai più.


    Cominciai a fare delle ricerche su internet, ogni giorno tornata dal lavoro. Cercavo di mettere insieme tutti i pezzi per poter capire. Alla fine trovai degli esercizi di yoga e chi kung che aiutano a sbloccare le emozioni. Avete idea di come si si sente dopo tanto tempo a provare di nuovo il senso della fame, quella vera, viscerale? e a tornare a tavola e mangiare facendo pasti completi?

    Mi sono resa conto del senso di colpa estremo che ho provato in quel periodo, e di tutto quel dolore. Non ho ancora risolto tutto. E appena sono stata meglio mi sono resa anche conto di tutta l'azione di plagio che quel naturopata ha fatto su di me approfittando della mia debolezza. Ho avuto il coraggio di andare a segnalarlo alle autorità di competenza, parlando di fronte a persone che non conoscevo di ciò che aveva fatto( anche perchè abusa della professione medica), ma ogni volta che lo chiamo pensando di dirgli quando fa schifo come persona, mi blocco e non ci riesco.Così come mi blocco quando devo andare a fare dei lavori che hanno a che fare con la gente, così come spesso mi impapino ai colloqui di lavoro. Ora devo decidere che cosa fare della mia vita, ho 24 anni e ancora non lo so. Mi dico che con tutto quello che ho passato, il resto sarà una passeggiata, eppure non è così facile come pensavo.
     
    Top
    .
  2. Koenig4
     
    .

    User deleted


    Ciao yehenala e benvenuta nella comunità delle persone Introverse. E' certo che anche tu lo sia. Attraversare questa vita da Introversi è, purtroppo, come attraversare un campo minato. Non c'è nulla di sbagliato in te, anche non aver pianto per tua nonna ed esserti sentita euforica. Che non significa che non hai sofferto ma che hai vissuto le tue emozioni come le vivono le persone Introverse. Io stesso mi sono riconosciuto nelle tue parole. Ti suggerisco di cercare di imparare le dinamiche degli Introversi leggendo le informazioni sul sito e successivamente leggendo il saggio Timido, Docile, Ardente. Potrai venirci a trovare la sera in chat, quando ci siamo. La chat ha anche una certa valenza di aiuto in quanto dà la possibilità di spezzare l'isolamento in cui ci troviamo ingabbiati e di incontrare persone che comprendono e apprezzano il nostro modo di essere e di vivere. C'è poi la possibilità di incontrarsi realmente. Io a maggio mi sono recato a Roma ed ho conosciuto il Dott.Anepeta ed altri soci della LIDI. Se invece il tuo problema avesse bisogno dell'aiuto di un terapeuta ti suggerisco di affidarti solo ad uno psicoterapeuta che sia anche una persona Introversa disposta a conoscere gli studi del Dott.Anepeta. La conclusione del primo psicologo ovvero che tu hai paura di affrontare le responsabilità della vita è semplicemente ridicola ed è frutto dell'estrema ignoranza sulle dinamiche Introverse. Spero tanto che la LIDI ti possa essere di aiuto e giovamento. Un caro saluto ed a presto.
     
    Top
    .
  3. Kriya
     
    .

    User deleted


    ciao yehenala. Ho 26 anni e anch'io non so che fare della mia vita. Sembrerà banale ma penso che prima di pensare a cosa fare bisogna capire chi si è veramente.
     
    Top
    .
  4. vivatruffaut
     
    .

    User deleted


    Big Kahuna. Il monologo

    Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.
    Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
    Ma credimi tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto.
    E in un modo che non puoi immaginare adesso.

    Quante possibilità avevi di fronte
    e che aspetto magnifico avevi!
    Non eri per niente grasso come ti sembrava.

    Non preoccuparti del futuro.
    Oppure preoccupati ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica.

    I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.

    Fa' una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta!

    Non essere crudele col cuore degli altri.
    Non tollerare la gente che è crudele col tuo.

    Lavati i denti.

    Non perdere tempo con l'invidia: a volte sei in testa, a volte resti indietro.
    La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso.

    Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
    Se ci riesci veramente, dimmi come si fa...

    Conserva tutte le vecchie lettere d'amore,
    butta i vecchi estratti-conto.

    Rilassati!

    Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
    Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
    I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.

    Prendi molto calcio.

    Sii gentile con le tue ginocchia,
    quando saranno partite ti mancheranno.

    Forse ti sposerai o forse no.
    Forse avrai figli o forse no.
    Forse divorzierai a quarant'anni.
    Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
    Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso,
    ma non rimproverarti neanche: le tue scelte sono scommesse,
    come quelle di chiunque altro.

    Goditi il tuo corpo,
    usalo in tutti i modi che puoi,
    senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
    E' il più grande strumento che potrai mai avere.

    Balla!
    Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.

    Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
    Non leggere le riviste di bellezza:
    ti faranno solo sentire orrendo.

    Cerca di conoscere i tuoi genitori,
    non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
    Tratta bene i tuoi fratelli,
    sono il miglior legame con il passato
    e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.

    Renditi conto che gli amici vanno e vengono,
    ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
    Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita,
    perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.

    Vivi a New York per un po', ma lasciala prima che ti indurisca.
    Vivi anche in California per un po', ma lasciala prima che ti rammollisca.

    Non fare pasticci con i capelli: se no, quando avrai quarant'anni, sembreranno di un ottantacinquenne.

    Sii cauto nell'accettare consigli,
    ma sii paziente con chi li dispensa.
    I consigli sono una forma di nostalgia.
    Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio,
    ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte
    e riciclarlo per più di quel che valga.

    Ma accetta il consiglio... per questa volta.
     
    Top
    .
  5. LaMaduninaEintroversa
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Kriya @ 17/7/2009, 18:27)
    ciao yehenala. Ho 26 anni e anch'io non so che fare della mia vita. Sembrerà banale ma penso che prima di pensare a cosa fare bisogna capire chi si è veramente.

    26 anni?! Fiko, io 25...

    di dove sei?

    comunque no non è banale per niente la frase! Ho imparato ad esulare la moda dalla banalità...se una cosa non è banale...non lo è! Xke complicarsi la vita? e perché se io dico A come un altro ma io ad A ci credo devo essere banale anche io?

    Comunque penso ke la ricerca avvenga in tt e due i modi...un po' si prova un po' si pensa e così via...è da introversi ke è tutto sballato perché l'offerta non ci interessa quindi la creatività e il sentirci dire "strani" ma soprattutto essere trattati ed emarginati da "strani" è all'ordine del giorno. Per questo il forum secondo me è utile: per creare un micromondo

    Pacco umano o possibilità di diventare grandissimi?

    Ai posteri l'ardua sentenza, speriamo che siano degli scorreggioni non troppo puntigliosi :) alias Dio guarda giù
     
    Top
    .
  6. ldaniela
     
    .

    User deleted


    ciao yehenala,
    ben arrivata! io sto ricominciando dopo aver vissuto una vita a tentare di "normalizzarmi". ho visto da che forum arrivi... sono tutti argomenti che possono aiutare, ma attenzione....quando si è troppo deboli si può venire presi in giro facilmente. la nostra cultura purtroppo nn è ancora pronta a considerare che l'introversione va accolta in modo molto diverso da come è stata trattata finora, veniamo facilmente violentati senza accorgercene e se subiamo senza senso critico quello che ci arriva dall'ambiente, facilmente poi manifestiamo i tuoi segnali di "riallineamento" ... se ti va prova a conoscere l'introversione e vedi se può aiutarti una risposta del dr. anepeta.... un bacio
     
    Top
    .
  7. LaMaduninaEintroversa
     
    .

    User deleted


    non penso ke quello ke proviamo sia cattiveria vera...
    di primo acchitto forse addirittura i più pensano di aiutarci. come si vuole vivere se non come viviamo noi?!
    "SALVATI che stai sbagliando!è troppo facile!"

    certo ke se uno ancora dopo ke uno ti ha urlato in faccia di tutto ancora vai avanti a dirmi cosa è giusto per me...nsomma...direi anke... ellevati dal c.....!!
     
    Top
    .
  8. yehenala
     
    .

    User deleted


    ragazzi, grazie a tutti! in effetti avrei dovuto forse postare questa discussione nella sezione "presentiamoci". Comunuque questo forum è fantastico, non credevo che ci fosse gente che considerasse la cultura dell'introversione una cultura positiva, un modo diverso di stare al mondo. Certo è vero che la nostra vita è molto più sofferta ma accanto a questo abbiamo anche il rovescio della medaglia: io ho vissuto una vastissima gamma di emozioni, mi sono anche successe cose parecchio strane, paranormali se vogliamo dire. Almeno posso dire di aver vissuto più intensamente.
     
    Top
    .
  9. star***
     
    .

    User deleted


    Ciao, non so quanto possa valere la mia esperienza. Ma io continuo a vedere genitori a me vicini che continuano a perpetrare questo tipo di sistema, ovvero un figlio è diverso allora non è normale. Dove e come arriveremo? Secondo me da nessuna parte e male. Il problema è che le persone, in alcuni casi sono chiusi nel loro cervello. Tutto ciò che sto leggendo in questo periodo, segnala che ormai noi usiamo solo il cervello, scordandoci di tutto il resto del corpo. Arriviamo a raionamenti distori perchè la nostra mente è in grado di pensare all'infinito. Non guardiamo più la realtà che ci circonda e i nostri figli ne subiscono le conseguenze. Io spero che le persone più giovani, che sono approdate a questo sito, possano trovare la forza per capire che sono speciali e che hanno delle potenzialità fortissime, da sfruttare nel campo che più li aggrada. Non vi fate indebolire da tutto questo contesto bacato che ci circonda. Secondo me si possono fare piccole cose importanti per ognuno di noi. yehenala vedrai che troverai la forza e a voglia di crearti una vita soddisfacente. Non è facile, si soffre, ma uno ce la può fare.
    UN ABBRACCIO GIGANTE
     
    Top
    .
  10. asabbi
     
    .

    User deleted


    Cara yehenala, la tua storia è di esempio....vedo un lato positivo. CE L'HAI FATTA DA SOLA E MALGRADO TUTTI E TUTTO!!!!
    E' bellissimo e di conforto per molti. La tua testimonianza per quanto ricca della sofferenza che hai vissuto è anche la prova della bellezza che hai dentro e della grande forza che hai dimostrato nell'affrontare il tutto.
     
    Top
    .
  11. LaMaduninaEintroversa
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (yehenala @ 19/7/2009, 07:20)
    ragazzi, grazie a tutti! in effetti avrei dovuto forse postare questa discussione nella sezione "presentiamoci". Comunuque questo forum è fantastico, non credevo che ci fosse gente che considerasse la cultura dell'introversione una cultura positiva, un modo diverso di stare al mondo. Certo è vero che la nostra vita è molto più sofferta ma accanto a questo abbiamo anche il rovescio della medaglia: io ho vissuto una vastissima gamma di emozioni, mi sono anche successe cose parecchio strane, paranormali se vogliamo dire. Almeno posso dire di aver vissuto più intensamente.

    penso sia l'unica, come pure la fantasia sfrenata, che può essere di aiuto (tecnicamente, visto ke poi le idee vengono scartate a priori perché non realizzabili) in molte situazioni di problemi ke ne so, al lavoro etc
     
    Top
    .
10 replies since 17/7/2009, 14:35   334 views
  Share  
.
Top