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asabbi.
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In certi casi mi sento non accettata e il più delle volte è solo una mia idea....ma quando succede mi viene voglia di scappare da tutti e tutto.
E' una sensazione bruttissima, che mi conferma l'inadeguatezza. Sentirmi messa da parte, non vista, non voluta, non accettata.
Mi rendo pure conto di non avevre elementi oggettivi che avallano questa mia ipotesi....ma la mia testa lo dice ed il mio corpo reagisce.
Allora mi chiudo come un riccio e scappo.
Le persone che mi conoscono mi vedono una persona solare, simpatica, socievole ed in parte lo è. Ma non so quanto questo sia il mio modo reale di essere oppure il grande bisogno di far parte di qualcosa e integrata in un gruppo. Il bisogno di provare a me stessa che posso essere amata.
(qunado dico così spesso mi viene detto che se non mi amo come posso pretendere di essere amata dagli altri!!!.......boh...)
Mi sono fatta un gran male, stento a riconoscermi e sono molto confusa.
Adesso ho allontanato tutti dalla mia vita, per far chiarezza, perchè non mi sento parte di questo mondo così com'è.
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Koenig4.
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Se attraverso il sito il forum e il saggio hai compreso inequivocabilmente di avere il vissuto di una persona Introversa non per questo devi sentire estranee le caratteristiche che descrivi di socievolezza e simpatia.
I soci che ho conosciuto a Roma erano tutti molto socievoli e simpatici, te lo assicuro. Erano simpatici e socievoli Francesco Burich, Daniela, Maria Rossi, Valeria Passamonti. L'unico rigido ero io!
Nè devi pensare che devi per forza andare in giro con un targhetta in fronte con la scritta Introversa.
Puoi solo limitarti a spiegare con molta serenità la caratteristica della tua personalità qualora se ne presentasse l'occasione. Un saluto.. -
ZeroDigit.
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Asabbi, come sappiamo bene farci del male noi introversi.. tanto che nessuno c'e lo può insegnare 
Spesso penso che se fossi amato per quello che dovrei sembrare.. sarebbe un amore falso perchè sarei falso, meglio nessun amore che un amore falso. Essere amati per quello che davvero si è, per l'umanità che si porta e la unicità della propria esperienza.. (o inesperienza..) credo sia un naturale umana aspirazione. Concordo con koenig4.. la socievolezza introversa è quella più autentica, eticamente disinteressata. Non allontanare proprio tutti dalla tua vita.. anche in questo mondo, cos'ì com'è, c'è qualcosa di buono... -
_pardo_.
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Io invece allontanai tutti riducendo pesantemente la vita sociale per studiare in pace linux/reti/sicurezza e robe informatiche del genere, che peraltro sono tutt'ora un mio hobby e un mezzo lavoro.
Comunque nenche io non mi trovavo molto con i coetanei da adolescente, ho recuperato un po' di socialita` solo dopo molti anni.
Edited by _pardo_ - 20/8/2009, 11:57. -
senzanome70.
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comprendo asabbi, credo di comprendere.
spesso mi viene detto che non sembro introversa, che sono una persona così solare... ecc ecc
sono così infatti quando sono in mezzo alle persone.
da sola, sola con me stessa io sono diversa, sono come tu hai descritto. inadeguatezza ma soprattutto a volte forte, molto forte l'odio verso me stessa, ecco quello che sento. e non mi sopporto. mi detesto.
e più sono solare in mezzo agi altri più mi detesto per essere qualcosa che non sono.
e faccio una fatica inumana per vivere, e sono stanca.
ma non posso essere diversa da quel che sono, gioviale con gli altri, di un cupo pessimismo quando sono sola. sono il giorno e la notte.
boh.. forse quel che sarei è una vita di mezzo, ma io che ne so?
so solo che mi sono stancata.
giornataccia e serataccia, prima di una lunga serie e già non ne posso più. -
asabbi.
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ti ringrazio Cinzia...è proprio così anche per me...... . -
flyzmarco.
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Onestamente non mi ritrovo molto in queste descrizioni; non ho mai sentito di persone che "sembrano solari" con gli altri ma in realtà sono introverse dentro; anche perchè questa descrizione potrebbe comprendere un notevole numero di soggetti... Soggetti che riescono a stare bene con gli altri, a socializzare (anche solo dicendo 3/4 banalità), ma che forse hanno un vuoto dentro... un vuoto dettato dal consumismo e dalla scarsa spiritualità, e qui l'introversione c'entra ben poco; in effetti già trovare persone introverse che sono sposate (o divorziate o conviventi o fidanzate) li rende automaticamente "meno" introverse... Ma non voglio polemizzare e forse dipende dal modo in cui l'introversione è vissuta nei due sessi, ossia come una vergogna per l'uomo (che deve essere macho, virile, forte) e come una qualità per la donna (che deve essere affettuosa, dolce e sensibile, insomma d'oro) anche se le cose stanno rapidamente cambiando a causa di una accentuata mascolinizzazione dell'altro sesso, che ormai non ha più nulla da invidiare all'uomo sotto molto aspetti. Allontanare gli altri non è una buona soluzione, a meno che prendano in giro o deridano o facciano sentire inadeguati... La mancanza di un gruppo da cui dipendere fa male, ma può essere anche un modo per rimanere noi stessi, per non assumere comportamenti che non ci piacciono, un modo per essere liberi... Ma tanto, in fondo, il vero introverso non verrà mai accettato, indipendentemente da quello che dice o da quello che fa, alla fine qualsiasi cosa si trasforma in una inutile perdita di tempo; persino il secchione che smette di studiare non verrà comunque accettato (anzi, passa da coglione) e allora è meglio dedicare l'energie altrove. E forse capire che l'amore di Dio e l'amore di donare gratuitamente non ha prezzo in quello che Pascoli ha definito "l'atomo opaco del male". .
Così è |
