Umore

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  1. senzanome70
     
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    mi sta scendendo l'umore.
    me ne accorgo subito.
    inesorabile va giù, sempre un pochino di più.
    non ci posso fare niente se non assecondarlo.
    quindi cerco di stare sola, di fare quel che mi piace ecc ecc.

    il guaio è che non sempre posso e che non mi basta.
    il guaio è che comunque devi fare le cose di tutti i giorni, le fai, perché le fai, ma con l'umore che sta giù.
    in più, devi far finta di niente. che fai? ti metti a fare discorsi funebri a lavoro? non si può...

    vi succede? che fate?
    parlo proprio di umore triste. non sono nè depressa nè altro, almeno credo, sono solo triste.
    un velo di tristezza sta posato su tutte le cose, oppure sta sulla mia retina, chi lo sa, oppure le cose sono tristi in sé, e pure io, solo che gli altri giorni non vedo quel che è.

    come affrontarlo nella vita di tutti i giorni, quando non puoi stare da sola?
    e devi fare delle cose pratiche alle quali non puoi sfuggire?
     
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  2. imperia69
     
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    Non lo so...spesso più che triste il mio umore è tra l'insofferente e l'annoiato...e quando è così tiro avanti, so che riuscirò a fare meno cose di quelle che dovrei, molte le lascio da parte...
     
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  3. flaneur62
     
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    Beh, sinceramente anche a me sta capitando in questo periodo di essere piuttosto triste... oddio, la melanconia l'ho sempre frequentata molto e sono sempre più o meno riuscito a darmi scossoni in base a quelli che sono i miei interessi e la mia vita fuori dal lavoro...Perchè la melanconia è un piacere sottile e un equilibrio maledettamente difficile da trattenere...

    Il problema è che quando sono così mi si legge in faccia e per carattere non riesco a nascondere il mio umore nè alla fine penso che questo sia giusto. L'insofferenza, come scrive Imperia, è il passo successivo... Probabilmente sarà capitato anche a voi di essere su un treno e sentire i discorsi dei vicini o in coda da qualche parte o in qualche luogo affollato: a me mi vengono sempre risposte perlo più sarcastico/negative sui "vicini", battute al vetriolo, commenti passati sulla lama del rasoio... mi dà fastidio tutto, divento impaziente io che non lo sono, vorrei che la gente fosse diversa e qualla attorno a me e ovviamente non lo è. In questi casi preferisco la strada della solitudine integrale:avrei lo stesso atteggiamento anche verso persone a me davvero "vicine" che magari mi vedono negativo e vogliono darmi una mano . Meglio prevenire che reprimere, quindi... almeno è questa la ricetta che riesco a servirmi :huh:

    Passa? Non passa? Di solito succede qualcosa che assomiglia ad una sveglia ed è la vita reale, quello che deve succedere tutti i giorni per farci andare avanti a farla suonare.... Una cosa che constato- e che mi rendo conto è il segreto di pulcinella- è che più si va avanti con l'età più è dura. Ed è sempre più dura con i rapporti sociali, lavorativi, i modelli comportamentali e culturali di questa società... Non so se capita anche a voi ma a me affascinano molto in questo periodo le storie delle persone che riescono a prendere la propria vita e cambiarla completamente modificando tutto. Non la semplice "fuga" ma riuscire a concepire un obiettivo e un progetto di vita diverso, alternativo....

    Diciamo, per rispondere alle domande di senzanome, che sono fortunato: lavoro solo con una persona e la "sopportazione" è reciproca, non sono tenuto a particolari infingimenti anche se devo stare attento a non esagerare...

    Per il resto cerco un altrove che mi dia pace almeno per un po':ad esempio la lettura, se ho un giorno libero tengo fede al mio nickname vagabondando per un luogo che ha il potere di calmarmi e di farmi sentire meglio...
    L'acqua ha questo potere su di me... e infatti lunedi mi sono preso il libro che stavo leggendo e mi sono parcheggiato sulle rive del Po: c'era il sole, un paio di pescatori, silenzio, quiete...
     
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  4. asabbi
     
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    Io sono sulle montagne russe in preda ai miei umori che oscillano tra l'euforia e la disperazione....ad una velocità assurda, non so più nenache quante volte mi cambia in un giorno. e' molto stancante, anche fisicamente.
    Sarà forse solo un periodo, magari poi mi calmo un pochino

    Noto un cambiamneto in me....mi emoziono più di prima e vedo tutto con occhi diversi, a volte più critici, ma sempre più profondi di anni fa......sto a invecchià!!!
     
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  5. senzanome70
     
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    ho fatto 35 km in giro per roma.
    traffico e tanta gente.
    sono passata però anche per villa panfili e villa borghese.
    io vagavo in mezzo alle macchine e mi sentivo libera, libera ma costretta, perché questa è la mia città, ci devo passare attraverso, significa che non posso sempre correre, che ci sono tanti pedoni per strada, che ci sono tante buche, che gli automobilisti imbottigliati sono tutti nervosi, significa tante cose...
    significa che se perdo l'equilibrio mi passano sopra noncuranti...

    significa pure che questa è la mia vita.

    poi ho visto valeria passamonti, che purtroppo non si collega molto in questo periodo al forum, e sarò stata con lei mezz'ora, forse anche meno e abbiamo chiacchierato.
    in quei pochi minuti mi ha toccato tantissimo.
    Ho percorso la strada del ritorno con una miriade di pensieri in testa, su di me e sulla mia vita.
    tanto ho pensato a cosa sia la libertà per me, a quanto significato ha per me.

    non so... non mi affascina molto chi cambia vita radicalmente. vedo queste persone così distanti da me. mi affascina chi sopravvive.
    mi ha affascinato mentre tornavo a casa un immigrato che su ponte Garibaldi era intento a guardare il Tevere. Io passavo in bici, non mi ha neanche vista ma io ho visto lui e ho immaginato la sua storia. che gliene fregava a lui di Roma, del ponte, di Garibaldi, del biondo Tevere che non è più biondo, dell'urbanistica, dell'archiettura romana, magari stava pensando a casa sua, ai suoi familiari, alla sua terra, ai profumi, ai cibi...
    la nostalgia secondo me può uccidere.
     
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  6. imperia69
     
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    Forse si...e ancor più la nostalgia di quello che non si è vissuto nè avuto
     
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  7. asabbi
     
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    quell'immigrato l'ha dovuta cambiare la sua vita...per sopravvivere!!!
    forse pensava alla sua famiglia lontana, mantre guardava il tevere...
    spesso mi metto a parlare con i ragazzi senegalesi che vendono per strada....la famiglia la vedono una volta l'anno quando va bene...i figli.....t'immagini nn vedere tuo figlio per un anno...impazzirei!!!
     
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  8. lorefirenze
     
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    Tendenzialmente quando sono di questo umore e devo fare delle cose,paradossalmente il vincolo di doverle fare è come se mi dispensasse dal pensiero...
    Magari sono ombroso,taciturno...ma riesco abbastanza bene a salvare le apparenze..
     
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  9. imperia69
     
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    A proposito di umore, vi sentite mai dire che sorridete poco (per non dire mai?).
    A me capita e mi fa sempre irritare...come se per chi hai davanti non fosse importante quello che tu senti, ma solo la manifestazione esteriore...quando avrò voglia di sorridere, sorriderò, ma quando non me la sento, perché dovrei farlo? Solo perché così altri si sentano meglio???

    Vivere - Vasco Rossi
     
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8 replies since 29/10/2009, 09:34   234 views
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