Il mio problema

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  1. toninho82
     
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  2. toninho82
     
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    scusate,volevo fare il "figo"..
    da dove iniziare..sono iscritto all'università..secondo anno fuori corso..dopo aver fatto quattro anni in un'altra facoltà con scarsi risultati che mi hanno spinto a fare il tentativo di cambiare..è andato male anche questo..però ,siccome anche gli altri aspetti della vita umana non andavano granchè..ho deciso di tentare l'esperienza all'estero..e ve ne ho già parlato nel post di presentazione
    nel corso della vita,come sicuramente sarà successo a tutti voi introversi,mi sono sempre sentito dire le classiche frasi.."non parli mai".."non esci mai".."non ti conosce nessuno"..da piccolo e da adolescente queste erano vere e proprie mazzate per me,anche se magari chi pronunciava queste frasi voleva farlo "a fin di bene"..
    il mio problema è che mi sento una larva..io non sono introverso..per lo meno..non è quello il mio problema principale..se uno è introverso ma "sa stare al suo posto",anche gli estroversi lo apprezzeranno..io ho solo tanta stanchezza..sono stanco di questa vita piatta..e mi sento stupido quando tento di cambiarla..forse lo faccio nel modo sbagliato..
    come mi ha già detto qualcuno sono demotivato..
    una volta mi trovavo ad un matrimonio,e un po' l'alcool,un po' perchè stavo esplodendo,mi trovai a sfogarmi con 2 miei zii con cui non ho mai avuto grandissima confidenza..loro si presero molto a cuore la situazione,mi fecero fare un colloquio per entrare ad un corso di formazione super intensivo di una settimana,cosa a cui loro credevano molto..fatto il colloquio con uno psicologo..la settmana dopo mi telefona x darmi il responso..non ti possiamo accettare perchè "il corso male non ti farebbe,ma anzichè prendere 10,prenderesti 2 o 3"..mi è sembrato tanto un modo garbato x dirmi "sei un c...one"..è per questo che mi rifiuto di andare da uno specialista..ho avuto un altro paio di esperienze,e questi signori non mi convincono affatto..ma forse sono stato sfortunato..certe volte ci penso..quando mi sento all'ultima spiaggia...
    la confusione è il mio grande problema..io davvero non riesco a giudicare nessuno..cerco l'approvazione di tutti..mi piacerebbe giudicare le persone..pensare di qualcuno..quello non mi piace quindi lo evito...invece no
    non ho senso morale..non farei del male a nessuno,ma non riesco a indignarmi per nulla..vorrei avere tanta rabbia dentro..ma sono solo uno che sa stare in balia degli eventi..
    non ho una filosofia di vita..tento di vivere alla giornata,e mi riesce bene..ma ho paura che un giorno,quando sarò troppo vecchio,mi guarderò indietro con grandi rimpianti...
    mi sento stupido,perchè andavo bene a scuola senza imparare nulla..ero il classico secchione che viene deriso..un giorno decisi di reagire a questa situazione..e cosa feci?smisi di studiare..ricordo che alle prime interrogazioni andate male provavo soddisfazione...e qua non c'è introversione,psicologia,filosofia che tenga..sei un c...one e basta...
    ormai sono arrivato ad un punto tale che ho accettato questa cosa
    se solo avessi una passione..un minimo di amor proprio...anche per dimostrarlo agli altri..non mi interessa che è sbagliato fare le cose x farsi vedere..sarebbe comunque uno stimolo a fare qualcosa...
    io non ho un modo di vedere le cose profondo..io se non sto bene in gruppo non penso di essere superiore agli altri
    non mi piace la musica..non ho un genere preferito..non mi piace il cinema..conosco pochissimi film...
    guardavo un sacco di televisione
    ricordo settimane d'estate passate a guardare i quiz in tv..e abitavo in un posto di mare...e se mia sorella o i miei mi dicevano "esci un po'..sempre chiuso in casa",io mi sentivo malissimo..erano cattivi...
    ora mi sento vecchio..anche un po' tardo...ottuso
    ho iniziato a lavorare solo l'anno scorso..fino a 25 anni sono stato mantenuto dai miei..ho mentito loro i primi anni..dicendo che facevo regolarmente esami,quando poi non era vero niente..
    non ho una storia...tante volte vorrei aver avuto una vita difficile e tormentata...magari se qualcuno sta leggendo ed ha veramente avuto una vita così,mi starà mandando a f.....ma cercate di capire il mio punto di vista...di una persona che si sente insignificante
    e la cosa brutta è che non mi fà più male..sono anestetizzato...non so dire il momento preciso in cui è avvenuta l'anestesia..è stato graduale..
    dopo aver fatto qualche esperienza con droghe di vario tipo per sentirsi accettati dagli altri,decisi che stavo facendo la cosa sbagliata..e mi chiusi in casa...non cercavo altri amici..perchè i miei amici erano quelli e basta..però con i miei amici non volevo uscirci...
    in più c'era anche la delusione amorosa..e proprio tra 2 persone che stavano dentro questo gruppo di amici...e loro due non lo sanno che mi hanno fatto del male..perchè ho sofferto in silenzio..forse da lì mi sono anestetizzato..ora non sono più interessato sentimentalmente a questa persone(nel senso di amore)..le voglio bene...però l'apatia che decisi di provare da quel momento non è andata più via


    mi rendo conto di aver scritto cose un po' a caso..ma non riesco più a scrivere in modo compiuto e lineare..spero di non avervi annoiato..ma forse se state ancora leggendo è una precisazione inutile..

    vi chiedo solo delle risposte..non lasciate questo messaggio senza risposta..fatemi sentire che un po' mi capite,ditemi che non mi capite,insultatemi,ditemi delle banalità,datemi il benvenuto..ma non datemi indifferenza..nessuno più di voi sa quanto è terribile

    e considerate che sono stato mezz'ora a scrivere
     
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  3. senzanome70
     
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    beh.. io sto per andare a dormire perché è tardi.
    ho letto il tuo post, domani lo rileggerò con più attenzione ancora.

    quel che ora mi sento di dire è che leggendo ho avuto la sensazione che non ti piaci proprio, che ti crtichi così tanto da farti male. me ne dispiace, perché mi dispiace sempre quando le persone si danno addosso, perché quelli che si danno addosso sono sempre quelli che meno di tutti lo dovrebbero fare, sono sempre i più sensibili.
    quelli che si danno addosso sono sempre le persone migliori, migliori di chi si sente e chi credo 'sto cavolo.
    di nuovo benvenuto, toninho82.
     
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  4. imperia69
     
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    ho letto il tuo post...grandi suggerimenti non so dartene...prova però a pensare a come eri una volta, prima che quelle persone ti deludessero...non voglio dirti che era un periodo felice, ma che cosa ti piaceva fare? C'era qualcosa?
    Io, ad esempio, dopo più di 10 anni ho ripreso a scrivere (cose che probabilmente non leggerà mai nessuno, ma va bene così, almeno per ora) e mi sento come se avessi ritrovato un pezzo di me che avevo abbandonato...
    Se riesci a ricostruirlo, magari puoi cominciare da quello e vedere che succede...
    A presto
     
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  5. flaneur62
     
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    Benvenuto anche da parte mia Toniho82...

    secondo me non hai bisogno nè di insulti, nè di banalità... purtroppo però nessuno ha la bacchetta magica e può risolvere il tuo mal di vivere con la sola imposizione delle mani.

    Dirò sicuramente una banalità ma per me, dopo il racconto, lo sfogo, piano piano devi cominciare a farti delle domande. Chiederti il perchè di ogni cosa che vedi non funzionare in te. Sarebbe un inizio per ri/costruirti Secondo me non devi nè condannarti come fai- certe condanne senza appello sono fatte apposta perchè poi tutto resti come prima- , nè assolverti, nè autodistruggerti, in assoluto la cosa peggiore.

    Scrivi delle cose a cui sinceramente io non credo fino in fondo... tipo "non ho senso morale", "non riesco a giudicare nessuno".

    Cioè, mi spiego, ci credo in funzione dello sfogo ma non riesco a crederci in assoluto. Oppure, e mettiamo che le cose stiano davvero così, prova a chiederti : cosa vuol dire che io non ho senso morale? Vuol dire che saresti pronto a fare qualsiasi cosa, pur di sentirti vivo, senza pensare alle conseguenze? E' l'esatto contrario della stasi totale in cui racconti di vivere, ad esempio...

    Insomma un po' Oblomov, nella vita lo siamo stati tutti, io per primo, completamenti incapaci di giudizio e di senso morale è un tantino diverso....

    Nel tuo racconto, mi sembra che non c'è traccia dell'ambiente familiare, sociale in cui sei cresciuto: è una rimozione, non ne vuoi parlare o pensi non sia importante?

    Mi fermo qui, ti rifaccio il benvenuto, spero di non averti spaventato e spero di rileggerti

     
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  6. Koenig4
     
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    Tu scrivi che non sei un'introverso o che comunque, se lo sei, non è il tuo problema principale. Io invece ti consiglierei di approfondire questo punto. Ti consiglio di leggere il saggio Timido Docile Ardente del Dott.Anepeta. Questo per capire definitivamente se sei una persona decisamente introversa. Nel forum molte persone hanno ignorato per molti anni che il loro problema principale era "ignorare" di essere introverse-prevalenti. Un caro saluto.
     
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  7. Oberman0
     
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    La "rigida e noiosa indolenza" è la condizione condizione più penosa; la conosco bene: delusioni, solitudine affettiva e intellettuale, assenza di qualunque prospettiva futura, provare ancor giovane i rimpianti della vecchiaia sono cose che fiaccano il corpo e lo spirito e rendono la riflessione un esercizio logorante; il dolore genera sentimenti vitali, al tedio corrisponde solo il nulla. Tutto ciò è incomprensibile per chi non l'ha vissuto, i consigli e i rimproveri risulteranno così sempre vani e molesti.
    Il desiderio di manifestare il proprio pensiero e discuterne può essere un distrazione, non produrrà soluzioni, ma almeno può portare una sincera comprensione umana.
     
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  8. asabbi
     
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    toninho, un introverso diffcilmente sta bene.....credimi. qui trovi tutte le testimonianze che vuoi.
    Per il resto ti dico che, a volte (spesso purtroppo) mi capita di cadere in periodi buissimi e più mi chiudo e più mi vorrei chiudere e più sto male e più mi abbandono a questo, diventando come dici te "una larva" .... bisogna reagire e cercar una forza dentro (che c'è sempre) una volontà di rimettersi in moto...il primo grande aiuto per te sei prorpio te.
    Tutto parte da te, poi ci può essere uno psicologo, qualche amico, i familiari ...che ne so. Ma se tu non decidi di reagire....niente servirà.
    Ci vuole un notevole sforzo, lo so. Ma pian piano le cose vanno meglio e allora ti accorgi che nn tutto è come lo vedi...che non sei così male come pensi, che hai delle qualità e sei apprezzato per questo....che puoi trovare degli amici, anche qui.
    Ti capisco perfettamente perchè la severità con se stessi ce l'ho anche io ed è terribile.....come spesso diciamo quì....un nazista con la frusta dentro di noi....che ci fa a pezzi ogni girono!!

    Non è per niente facile essere introversi e vivere da introversi in qst società estrovertita..

    Un forte Abbraccio Toni.....ancora benvenuto qui...la tua testimonianza è utile e speriamo che allo stesso modo l'essere qui possa darti un sostegno.

    Edited by asabbi - 16/11/2009, 12:23
     
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  9. maria rossi
     
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    "Quado si è amici di se stessi, sappi, si è amici di tutto il mondo."
    Seneca

    "[...] Se mi fosse dato di modellarmi a mio paicimento, non accetterei alcun modello, per quanto buono possa essere, se obbligato a esserlo sempre. La vita è un movimento irregolare e multiforme. E non ci si vuole bene quando si seguono le proprie inclinazioni senza poter deviare: si è semplicemene schiavi. Bisogna indirizzare i nostri desideri verso le cose più facili e vicine. Gli atteggiamenti naturali sono i più belli; le migliori occupazioni, le meno forzate. Molte persone hanno bisogno di stimoli esterni per essere attivi, io ne ho bisogno piuttosto per calmarmi, perchè la mia principale attività è proprio studiare me stesso.[...]La mia è una natura proiettata verso l'esterno e disposta alla comunicazione, come un libro aperto. La solitudine che amo è quella che mi consente di riordinare i miei pensieri e i miei affetti, fuggendo la servitù e l'obbligo, non tanto della folla degli uomini, quanto della folla degli "affari". Le follie del mond non mi fanno ridere, sono la nostra sapienza. Non sono nemico della mondanità e mi piace l'allegria delle grandi compagnie, a patto che ciò avvenga di tanto i tanto e che ne abbia voglia. Gli amici che prediligo sono le persone sensibili: la loro presenza mi fa passare il desiderio di incontrare altra gente. [...]"
    Michele de Montaigne

    Riguardo a Oblomov e all'apatia...io sono stata più amica del mio divano o del mio letto (con televisione o libri annessi) -per certi periodi della mia vita- più che delle persone e se mi fossi data meno addosso e avessi colto il significato di quella reazione (anche se apparentemente passiva e passivizzante) alla mia vita, alla mia condizione avrei perso molto meno tempo. alle volte confondiamo la superficie delle cose, gli effetti ultimi con le loro cause e non ne cogliamo il senso più vero e profondo, semplicemente perchè dietro, nascoto dalle apparenze o dai giudizi e pregiudizi culturali in cui siamo nati e cresciuti.
    c'è un bell'articolo sul sito della lidi riguardo a Oblomov, quando l'ho letto mi ci sono riconosciuta molto e mi ha fatto bene...forse potrebbe interessare anche te.

    lascio il link: http://www.legaintroversi.it/2007/01/10/iv...ncarov-oblomov/

    scrivi ancora, toninho!

    maria



     
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8 replies since 13/11/2009, 21:46   471 views
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