Adattamento...

la cosa piu' triste e' che ho studiato anni per fare un lavoro in cui la comunicazione e' tutto e ora mi ritrovo a buttare tutto alle ortiche!

sono confusa, o forse essere certi di ogni cosa e' un'utopia,la confusione fa parte della vita e io vedo che tutti sanno chi sono e sanno sempre cosa e' giusto/sbagliato,purtroppo questo e' un binomio che non mi appartiene.ma che senso ha?...da quando sono nata non fanno che ripetermi che devo cambiare,devo aprirmi,devo sorridere di piu',essere piu' socievole...io ,signori ,sarei la tipica musona asociale che non sa stare insieme agli altri,che non sta allo scherzo e per questo merita un giudizio spietato!?non c'e' comprensione per noi,per me!nessuno si sforza di capire chi e' l'altro o perche' agisce cosi',nessuno da tempo al tempo e accetta l'altro per cio' che e'.

e cosi' perdo l'essenza delle cose, perdo me perche' cerco di adattarmi ad un mondo che gira troppo veloce e nella direzione opposta,che mi vuole omologata.che senso ha fingere?...al lavoro,a scuola, ad una festa, ad un primo appuntamento,la gente non ha tempo ne voglia di capire,ha bisogno di classificarti in un pomeriggio per poter stabilire se andrai bene,se sei "normale"...e' la paura di ammettere che la diversita' esiste, per fortuna,ma il confronto mette in crisi.

ho cercato di essere chi non ero, per essere accettata.eppure non sono una musona,non sono una persona triste, ho i miei tempi e i miei modi,ma convenzionalmente se non aderisci ad uno standard o se perlomeno non manifesti te stessa,anche nel maniera piu' squallida e superficiale,non esisti sei tagliato fuori!

non so perche' sto scrivendo questo....ma mi blocca l'anima,mi toglie le parole,e divento noiosa.mi sto chiudendo ancora di piu' in me stessa....mi sono persa,credo.
piu' vivo e piu' i rapporti veri e spontanei mi sembrano un'illusione e in fondo le parole sono grossa fonte di malintesi...eppure in passato ho avuto molti amici e amiche nonostante tutto,ma ora la mia mente a tratti critica e lucida si e' chiusa,non riesco piu' ad aprirmi o a violentarmi, parlare mi sembra una cosa inutile,finisco per iniziare conversazioni da ascensore del tipo"freddo oggi eh?..non ci sono piu' le mezze stagioni...era meglio quando si stava peggio!"e via discorrendo.che appiattimento!ho perso la mia indipendenza mentale a forza di mettermi in relazione con un modo di vivere le relazioni che per forza di cose vuole uniformarti...credo che alla base ci sia una profonda incomunicabilita' tra esseri umani, tra uomo-donna e' ancora peggio e i rapporti sono complicati dalle aspettative,equivoci,stereotipi...quindi frequentare e conoscere veramente una persona e' davvero complicato...credo (o credevo) di conoscermi,di certo l'eccessiva consapevolezza di se e' un impedimento!

la soluzione sarebbe vivere e basta,agire esclusivamente d'impulso e dare fiato alla trachea senza farsi troppe ***** mentali...sicuramente sarei piu' apprezzata e meno sola...perche' crucciarsi?la solitudine fa parte della vita,tutti vogliono sfuggirne ma non possiamo negarla...paraddossalmente mi sentivo piu' sola quando ero piena di amici...