Chi è inadeguato?

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  1. ^Furiousangel^
     
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    Sono venuto a conoscenza di questo forum attraverso il blog unblogindue.it
    Riporto ciò che ho scritto lì in tre interventi in riferimento alla timidezza:

    CITAZIONE
    In una società che premia gli estroversi è il timido colui che è veramente da premiare. Tutti coloro che sono armati di estroversità agiscono spesso per il proprio interesse o benessere, non come atto di generosità verso il prossimo o verso il proprio interolocutore, tanto è vero che a loro riesce meglio socializzare o intrattenere in quanto non hanno limiti, mentre la persona introversa se fa qualcosa di imprevedibile (per come è fatta) si capisce subito che lo vuole veramente. Hai scritto “provare a fare la battuta” ciò vuol dire ingannare se stessi, anche io in alcune situazioni provo a dire la frase ad effetto ma solo perchè viene richiesto in quel momento anche se va contro il mio essere. Ciò che deduco da tutto questo è che si avverte tantissima ipocrisia nelle persone, dove la maggior parte di esse dice ciò che dice non in modo naturale ma solo per arrivare ad un obiettivo ben preciso, far ridere, suscitare interesse, sedurre ecc. Cosa significa questo? che bisogna continuamente fregare chi si ha davanti? A me sembra di si, e questa realtà mi sta facendo ampiamente schifo. Aggiungo, la mia non è tanto timidezza quanto incapacità a prendere parte alla farsa. Faccio un esempio, con la mia famiglia che conosco ovviamente da parecchi anni, non ho alcun atteggiamento introverso eppure non è che io parli tantissimo, parlo il giusto quando serve, ma se serve veramente..
    Quando conosco come mi è già capitato persone estranee, non riesco a parlare di cose a caso solo perchè si fa così, è un’assurdità. Su di un forum discuto basandomi su fatti del momento con diversi utenti che prendono parte ad una discussione poi ci sono delle pause e si riprende anche dopo dei giorni, e si può stare ore a leggere e scrivere, nella vita reale invece è impossibile fare questo.
    Mi è capitato spesso assieme a degli amici di dover cercare in modo approfondito qualcosa che ancora non avevo detto ma solo per non rimanere in silenzio, si può arrivare a tanto? Chi è poi che dice che la timidezza sia un handicap e non una carettistica utile alla comunità?

    Immaginate che una qualche azienda abbia a disposizione 10 posti di lavoro tra cui 5 che prevedono rapporti relazionali di un certo livello e 5 nell’assoluto silenzio.

    Ora immaginate come possano soffrire i 5 estroversi se non possono esternare continuamente le proprie emozioni o cmq parlare, e i 5 introversi continuamente a disagio nell’avere rapporti con estranei in infinite discussioni..

    Ecco che forse ciò che poteva sembrare una mancanza può invece rivelarsi una caratteristica vincente se sfruttata al meglio.

    Io sono ad un bivio e la totalità dei miei insuccessi è da attribuire a questo elemento di fondo che per altro non mi sento di accusare o maledire.
    Mi è stato utlimamente consigliato di prendere parte al servizio civile, all'inizio c'era un po di entusiasmo perchè sembrava finalmente una via d'uscita chiara e sicura ma dopo essermi documentato ho appreso che in quel contesto sarei solo un bel pesce fuor d'acqua e che dovrei innazittutto diventare un grandissimo attore per resistere un anno.. Avere a che fare con anziani, malati, bambini ed essere di conforto io che adoro il silenzio e la tranquillità ipersensibile alle sofferenze e incapace di essere appena sufficientemente d'aiuto per me stesso, figurarsi per gli altri..
     
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  2. maria rossi
     
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    ciao, furiosangel. ben arrivato.
    vorrei scriverre due cose che mi sono venute in mente leggendo il tuo post.

    forse hai ragione, forse no rispetto alle coniderazioni che fai sul servizio civile. non so come funziona il meccanismo, se puoi scegliere tu o se ti assegnano un contesto in maniera casuale...non si può fare anche al wwf o a legambiente, lipu o associazioni che si occupano di ambiente, trekking, escursionismo? perchè forse queste potrebbero essere realtà pià vicine e adatte a te, non so.

    se ti piace la tranquillità, il silenzio potresti apprezzare attività e realtà che si occupano di natura, animali, camminate, educazione ambientale molto più che di sociale assistenziale in senso stretto. queste realtà non credo tu non le possa affrontare per carenza di risorse tue ma più che altro perchè è difficile trovare un clima che non demorazlizzi e non faccia venire un pò di rigetto.
    sono generalmente strutture in cui le difficoltà vengono cronicizzate, istituzionalizzate e svuotate di senso; in cui il senso di impotenza e l'assistenzialismo prevalgono spesso sullinterpretazione funzionale della sofferenza e una vera e autentica rivendicazione di spazi e opportunità per tutte le diversità, di qualsiasi entità o grado.
    credo possano essere nocive per na persona minimamente sensibile più per questo che per altro! non tanto per la sofferenza di chi andrebbe aiutato ma per gli errori (spesso in buona fede) di chi dovrebbe curare! ma comunque...

    io ti consiglio discegliere un ambito diverso, se posibile e di provarci. contensti più vicini a se esistono, bisogna cercarli con un pò più di impegno perchè si notano di meno e percentualmente sono minoritari ma ci sono.

    non so di dove sei ma sicuramente nella tua città, provinci e/o regione esistono associazioni, fondazioni, cooperative che potrebbero fare al caso tuo. prova a curiosare un pò... e dicci come va!

    a presto.
     
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  3. _pardo_
     
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    QUOTE (^Furiousangel^ @ 6/5/2010, 13:15)
    Sono venuto a conoscenza di questo forum attraverso il blog unblogindue.it
    Riporto ciò che ho scritto lì in tre interventi in riferimento alla timidezza:
    [...]

    Ti capisco ma non sono molto daccordo...

    Il cosiddetto "small talk" che molti estroversi praticano con disinvoltura ha uno scopo di collante sociale, ovvero dar modo alle persone di acquisire familiarita` tra loro senza rischiare di offendersi o comunque entrare in impegnativi dibattiti ogni volta che si apre bocca.
    In altre parole, con le conoscenze superficiali di cui non ti fidi non puoi discutere di massimi sistemi, ne` puoi farlo ogni fottuta volta che incontri qualcuno...

    Secondo Keirsey in "Please Understand Me: 2", il libro bibbia del sistema di tipizzazione MBTI, lo small talk e` la modalita` di socializzazione preferita dei temperamenti Guardian (SJ), modalita` che lui definisce "associativa". Nel senso che la conversazione e` il risultato di un treno di correlazioni per similitudine, ovvero ricordare e dire piu` spontaneamente le cose "simili" a quelle che ti vengono dette. In questo modo ogni persona butta nel calderone qualcosa di se`, cosi` si forma un immenso database di "fatti" (che gli SJ ricordano molto bene) ma con relativamente poca riflessione.
    E` evidente che questo confligge con i temperamenti piu` spiccatamente introversi (gli NT/Rationals e gli NF/Idealists, nel senso del MBTI) che invece prediligono rispettivamente modalita` di dibattito o di empatia: comunque in qualche modo l'approfondimento, al punto che praticare lo small talk come descritto sopra diventa difficile all'interno di un gruppo, e ci si puo` sentire persino sgarbati nei confronti dell'interlocutore per non aver prestato abbastanza attenzione a quel che ci ha detto.

    Ad ogni modo la difficolta` di prendere parte allo small talk, in se` non sarebbe comunque tanto grave, se non fosse tanto diffusa la stigmatizzazione di quelli che parlano poco (infatti non e` il parlar poco che ti fa star male, ma l'esserne accusato).
    Infatti se e` vero che chiaccherando si acquisisce prima la familiarita`, questa viene comunque col tempo anche semplicemente "per osmosi" o condividendo lavoro e altre attivita` (e si sa che gli introversi non e` che abbiano fretta di conoscere nessuno).

    I posti lavorativi "da assoluto silenzio" nel senso che non devi aver a che fare con nessuno sono veramente rarissimi oggigiorno, anche considerato che il terziario e` diventata l'attivita` preponderante in occidente. Inoltre in italia tali posti senz'altro vanno tutti ai raccomandati.

    In conclusione il senso del mio discorso e` che ci serve comprensione e tolleranza delle diversita`, non accuse che non portano a nulla.

    Edited by _pardo_ - 6/5/2010, 17:19
     
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  4. ^Furiousangel^
     
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    CITAZIONE (maria rossi @ 6/5/2010, 14:57)
    ciao, furiosangel. ben arrivato.
    vorrei scriverre due cose che mi sono venute in mente leggendo il tuo post.

    forse hai ragione, forse no rispetto alle coniderazioni che fai sul servizio civile. non so come funziona il meccanismo, se puoi scegliere tu o se ti assegnano un contesto in maniera casuale...non si può fare anche al wwf o a legambiente, lipu o associazioni che si occupano di ambiente, trekking, escursionismo? perchè forse queste potrebbero essere realtà pià vicine e adatte a te, non so.

    se ti piace la tranquillità, il silenzio potresti apprezzare attività e realtà che si occupano di natura, animali, camminate, educazione ambientale molto più che di sociale assistenziale in senso stretto. queste realtà non credo tu non le possa affrontare per carenza di risorse tue ma più che altro perchè è difficile trovare un clima che non demorazlizzi e non faccia venire un pò di rigetto.
    sono generalmente strutture in cui le difficoltà vengono cronicizzate, istituzionalizzate e svuotate di senso; in cui il senso di impotenza e l'assistenzialismo prevalgono spesso sullinterpretazione funzionale della sofferenza e una vera e autentica rivendicazione di spazi e opportunità per tutte le diversità, di qualsiasi entità o grado.
    credo possano essere nocive per na persona minimamente sensibile più per questo che per altro! non tanto per la sofferenza di chi andrebbe aiutato ma per gli errori (spesso in buona fede) di chi dovrebbe curare! ma comunque...

    io ti consiglio discegliere un ambito diverso, se posibile e di provarci. contensti più vicini a se esistono, bisogna cercarli con un pò più di impegno perchè si notano di meno e percentualmente sono minoritari ma ci sono.

    non so di dove sei ma sicuramente nella tua città, provinci e/o regione esistono associazioni, fondazioni, cooperative che potrebbero fare al caso tuo. prova a curiosare un pò... e dicci come va!

    a presto.

    tutto dipende dal fatto che ci sia o no una retribuzione.. pur volendo, senza di questa come ben saprai si fa ben poco, non viviamo di sola aria purtroppo.
    Ti ringrazio per questo tuo intervento, farò le dovute ricerche sperando di trovare quello che cerco.
     
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  5. ^Furiousangel^
     
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    CITAZIONE (_pardo_ @ 6/5/2010, 16:51)
    CITAZIONE (^Furiousangel^ @ 6/5/2010, 13:15)
    Sono venuto a conoscenza di questo forum attraverso il blog unblogindue.it
    Riporto ciò che ho scritto lì in tre interventi in riferimento alla timidezza:
    [...]

    Ti capisco ma non sono molto daccordo...

    Il cosiddetto "small talk" che molti estroversi praticano con disinvoltura ha uno scopo di collante sociale, ovvero dar modo alle persone di acquisire familiarita` tra loro senza rischiare di offendersi o comunque entrare in impegnativi dibattiti ogni volta che si apre bocca.
    In altre parole, con le conoscenze superficiali di cui non ti fidi non puoi discutere di massimi sistemi, ne` puoi farlo ogni fottuta volta che incontri qualcuno...

    E ci deve essere anche un buon motivo se si parla con qualcuno, ci sono persone che non riescono a stare un minuto in silenzio e devono parlare sempre di qualsiasi cosa con qualcuno altrimenti impazziscono, a me succede il contrario.

    CITAZIONE
    Secondo Keirsey in "Please Understand Me: 2", il libro bibbia del sistema di tipizzazione MBTI, lo small talk e` la modalita` di socializzazione preferita dei temperamenti Guardian (SJ), modalita` che lui definisce "associativa". Nel senso che la conversazione e` il risultato di un treno di correlazioni per similitudine, ovvero ricordare e dire piu` spontaneamente le cose "simili" a quelle che ti vengono dette. In questo modo ogni persona butta nel calderone qualcosa di se`, cosi` si forma un immenso database di "fatti" (che gli SJ ricordano molto bene) ma con relativamente poca riflessione.
    E` evidente che questo confligge con i temperamenti piu` spiccatamente introversi (gli NT/Rationals e gli NF/Idealists, nel senso del MBTI) che invece prediligono rispettivamente modalita` di dibattito o di empatia: comunque in qualche modo l'approfondimento, al punto che praticare lo small talk come descritto sopra diventa difficile all'interno di un gruppo, e ci si puo` sentire persino sgarbati nei confronti dell'interlocutore per non aver prestato abbastanza attenzione a quel che ci ha detto.

    Ad ogni modo la difficolta` di prendere parte allo small talk, in se` non sarebbe comunque tanto grave, se non fosse tanto diffusa la stigmatizzazione di quelli che parlano poco (infatti non e` il parlar poco che ti fa star male, ma l'esserne accusato).
    Infatti se e` vero che chiaccherando si acquisisce prima la familiarita`, questa viene comunque col tempo anche semplicemente "per osmosi" o condividendo lavoro e altre attivita` (e si sa che gli introversi non e` che abbiano fretta di conoscere nessuno).

    interessante
    quello che mi capita altre volte è incontrare persone che pur essendo estroverse si ammutoliscono di fronte a te e allora a quel punto ti chiedi se non parli tu sono io quello introverso? :unsure:

    CITAZIONE
    I posti lavorativi "da assoluto silenzio" nel senso che non devi aver a che fare con nessuno sono veramente rarissimi oggigiorno, anche considerato che il terziario e` diventata l'attivita` preponderante in occidente. Inoltre in italia tali posti senz'altro vanno tutti ai raccomandati.

    quella era una battuta intesa come un limite massimo, tipo in una fabbrica con tanto rumore c'è poco da parlare e tanto da fare..

    CITAZIONE
    In conclusione il senso del mio discorso e` che ci serve comprensione e tolleranza delle diversita`, non accuse che non portano a nulla.

    dici bene.. in una mia recente discussione sono stato accusato di essere anormale perchè il restante 90% del mondo si comporta in modo differente e quindi essendo loro in maggioranza, sono io quello in torto.. ho fatto presente che gran parte di loro si ritrovano in quelle condizioni perchè abituati fin da piccoli a degli standard di vita che poi man mano (senza che si siano porsi alcun dubbio o domande sulla loro esistenza) diventano come dei principi imprescindibili e parte integrante della loro di vita. Stesso discorso vale inoltre per gli psicologi coloro che curano in base ad alcuni canoni che purtroppo non sono basati su leggi universali "generate da dio" ma su ragionamenti di persone normalissime che cercavano di mettere in riga tutto e tutti secondo quello che pensavano fosse giusto. Noi introversi siamo stati etichettati spesso come persone riflessive cosa che gli altri infatti non sono, loro si buttano, hanno fretta spesso non ragionano e se ci pensiamo un attimo su, possiamo anche renderci conto che questo stesso mondo in cui viviamo è basato su di un pensiero istintivo che sta portando l'umanità sull'orlo del tracollo.

    Adesso alla luce di questo pensate ancora di essere inferiori? ;)
     
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  6. Enrico-buono
     
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    Io ho una buona dose di introversione ed ho fatto il servizio civile con ragazzi e bambini.
    Una delle migliori esperienze che abbia mai fatto in tutta la mia vita!
     
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  7. imperia69
     
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    A chi ti dice che ti sei "anormale" perché non segui la maggioranza puoi sempre rispondere che la "normalità" è solo una questione statistica, quello che è agito dai più viene considerato normale, ma in se non significa né meglio né peggio...Sotto Hitler era "normale" inneggiare alla guerra e sterminare altri esseri umani. Oggi li consideriamo criminali...
     
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  8. Asabbi
     
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    Mi sono sempre sentita inadeguata per il mio modo di essere e pensare, per la mia sensibilità, che mi porta a soffrire per tutto....mi sono sempre sentita inadeguata perchè il mondo gira in un altro senso rispetto a me...
    Adesso la mia inadeguatezza è diventata come un pregio perchè è il segno della mia distinzione dal gregge e ne sono contenta...certe cose e certe persone non mi piacciono, non lo nascondo più, non cerco approvazione, ma solo sentirmi libera di esprimermi come realmente sono...arrivano le critiche, si certo!! Ma chi se ne fraga!!
    In questo modo sparisce il senso di inadeguatezza e mi sento libera dagli schemi, dai preconcetti, dalle mode, dalle etichette, degli altri non mi importa e neanche mi importa di ciò che pensano di me.
    So di essere apprezzata dalle persone che contano per me e specialmente da me stessa, che è la cosa più importante.
     
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  9. francescoburich
     
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    Come dici tu Saby, è meglio avere poche persone ..ma vere...piuttosto che tanta moina intorno. Ma la pace dentro se stessi è un piacere bellissimo.... Sai, quando come tutti, mi viene da provare a immaginare la mia esistenza, la cosa che penso con più gioia e che pian piano posso divenire un'uomo permanentemente in pace con me stesso. Un abbbraccio
     
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  10. Asabbi
     
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    per il piacere di Lisa C., ti dico che dalle mie parti le moine si chiamano mottettini.....mamma mia quanto son brutti e poi si vede che sono falsi come i soldi del monopoli!!!
    Spesso però noto che i "mottettini" vengono scambiati per complimenti!! :wacko: ma come si faaaaaaaaaaaaaaa??
     
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  11. eu_daimon
     
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    Incredibile Asabbi, anche in Calabria si dice mottetti...o meglio muttetti...noi lo usiamo pure per dire di non essere piagnoni, per es: "Non fare tutte queste muttette" :D

    Edited by eu_daimon - 13/5/2010, 01:42
     
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  12. francescoburich
     
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    veramente non ciò capito nulla..
     
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  13. eu_daimon
     
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    Credo che Asabbi, facesse riferimento alle moine intese come falsità gratuite,finte gentilezze per guadagnarsi la simpatia degli altri con secondi fini (da qui il mio intervento sul termine corrispettivo in dialetto calabrese). mentre tu Francesco, parlavi della moina intesa come bordello di gente intorno...credo sia così. :)

    Edited by eu_daimon - 13/5/2010, 09:32
     
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  14. Asabbi
     
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    :yes.gif:
     
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13 replies since 6/5/2010, 12:15   598 views
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