Vivere bene da introversi: istruzioni per l'uso

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  1. josephinebaker
     
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    Cari colleghi introversi, ma non è che forse facciamo fatica a conoscere persone nuove e a entrare in intimità con queste, semplicemente perché in fondo non è quello che desideriamo veramente? Ultimamente mi sto interrogando molto a riguardo di quelle che sono le mie reali esigenze e in fondo io amo la solitudine, il silenzio, la contemplazione e la compagnia di persone che sono simili a me. Il fatto è che non siamo in tanti a pensarla così per cui... io ho passato la vita ad essere in ansia perché tutto e tutti mi dicevano che non ero normale a desiderare questo. Mi ricordo a una festa a cui andai anni fa in una bellissima villa con giardino, cera l'eclissi di luna e io passai la serata a guardare la luna mentre gli altri "festeggiavano" ci furono alcune persone che pensarono che mi fossi annoiata, ma non era assolutamente così. Quello che a parer mio è importante e credo che sia il significato principale del post di Seneca, è il capirsi e l'accettarsi cercando allo stesso tempo di non drammatizzare i nostri difetti e farli diventare più grandi di quello che sono.
    Ultimamente sto leggendo il libro di un tale Bettger che era un timido che è diventato uno dei più grandi commerciali della storia. Quello che lo ha portato al successo è stata la forte motivazione che lo muoveva (era letteralmente col kulo a terra), tanto che addirittura per vincere la timidezza si è iscritto a d un corso per conferenzieri e imparare l'arte del parlare in pubblico. Ho fatto questo esempio per dire che il lavoro su di se implica uno sforzo grande, se non si è disposti a farlo evidentemente significa che non è prioritario nei nostri interessi.
    Frequentare un centro buddista per conoscere persone nuove ben venga, ma se il buddismo non ci interessa veramente non è una grande mossa perché è come adattarsi ad un fidanzato sbagliato giusto per avere un uomo accanto.
     
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  2. Koenig4
     
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    Il buddismo mi è interessato a prescindere, l'avevo precisato, solo che allora volevo spiegarmi anche perchè non contraevo amicizie. Non frequento più le conferenze perchè distratto da mille interessi fra cui anche la LIDI. Di tanto in tanto leggo ancora qualche libro però. Di certo i contatti virtuali attraverso il forum, che hanno superato i due anni, mi sono stati di un certo beneficio e non potrei più rinunciarci.

    Non ho mai desiderato amicizie per normalizzarmi ai miei occhi o a quelli di altre persone. All'introverso è riconosciuto il desiderio dell'amicizia e della socialità visto che se ne parla. E' un bisogno meno esuberante va bene, alternato ad un bisogno fisiologico anche della solitudine chi lo nega, ma comunque reale autentico insopprimibile. Va bene le ricette che hanno per scontato la fatica l'impegno i sacrifici visto che non ci regala niente nessuno. Se però qualcuno non ce la fà non sono cazzi suoi, ritengo che siano ancora cazzi miei. Non solo devo aiutare me, io ho il dovere di aiutare gli altri, tutti gli altri, nessuno escluso. Il comandamento è "nessuno è alieno" :)
     
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    CITAZIONE (josephinebaker @ 6/6/2010, 21:02)
    Cari colleghi introversi, ma non è che forse facciamo fatica a conoscere persone nuove e a entrare in intimità con queste, semplicemente perché in fondo non è quello che desideriamo veramente?

    Sì, è possibile. Il vero motivo per cui non ho contatti con le ragazze è il fatto che non sono motivato; in realtà a me delle ragazze piace solo una certa immagine mentale, poi quando le avvicino riesco a guardare dentro me stesso e capisco che non sono interessato a loro. Non sono interessato perché non sono pronto ad apprezzare qualcun altro che non conosco e che non sia io. Sono troppo concentrato su me stesso per essere interessato agli altri.

    E sento che un 'altra parte del mio cervello è contraria a quest'indifferenza e vorrebbe essere socievole, ma così non sono. Sono solo uno che riesce a stare 80% del tempo (dati esemplificativi) da solo per ricaricarsi in compagnia solo il 20% del tempo; se fosse il contrario sarei molto più motivato, invece io da solo riesco a pensare meglio. E agli introversi pensare piace, ma è difficile convincere me stesso che riflettere su come trovare una ragazza sia un'azione degna come lo spassarsela con una ragazza.
     
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  4. Koenig4
     
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    I consigli di Seneca sono ottimi perchè coniugano intelligenza analisi e divulgazione. Inoltre come lui ha detto è una testimonianza testata sulla sua pelle, quindi autentica e non teorica. Sono convinto che può aiutare una larghissima percentuale di giovani introversi, il target di persone da lui indicato. Tuttavia non mi aspetto una percentuale di successo del 100%, ma non soltanto in funzione del grado di applicazione e dell'età del soggetto. Con alcuni introversi non serve alcuna lista istruzioni visto che l'evoluzione benigna è spontanea. Perchè? A questo punto bisognerebbe interrogarsi in maniera analitica quali sono le variabili, diverse da persona a persona, che giocano, a favore o contro, sull'evoluzione della persona introversa. Ci vorrebbe una lista esaustiva che non sono in grado di produrre. Suggerisco almeno questi : 1. Il grado di introversione 2. Il genere sessuale 3. Il grado di intelligenza e maturità 4. Le condizioni socioeconomiche 5. L'interferenza positiva o negativa di familiari e parenti 5. Risiedere in una grande città o in un piccolo paese. Poi ci sono le fortune sulle realizzazioni vocazionali citate nel TDA ( studio, amici, partner, lavoro ). Credo che sia questo numero elevato di variabili che produce lo spettro di testimonianze così vario che si osserva nel forum.
     
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  5. josephinebaker
     
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    In risposta a Koenig: Credo che si possa aiutare qualcuno solo se VUOLE essere aiutato, è come dire "aiutati che Dio ti aiuta"... nel momento che uno si lamenta e basta, significa che non vuole. La cosa del buddismo non era riferita a te nello specifico era in generale.
    Ciao! :)
     
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  6. Koenig4
     
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    Ciao josephin. Quello che dici è senz'altro vero. Molti utenti del forum giovani ( come orange ) e adulti ( come frodolives ) sono andati via preferendo la loro solitudine, sbagliando naturalmente. Persone compatibili per età e luogo di residenza, che potevano diventare amici nella realtà, non si sono incrociate solo perchè hanno frequentato il forum in tempi diversi. A parte questo credo che le posizioni selfcentriche non siano positive. Nel forum c'è uno spettro di situazioni molto vario. Ci sono donne felicemente sposate con figli che si chiedono perchè a scuola non erano integrate con le compagne e ci sono uomini quarantenni che si chiedono perchè non scopano ( scusa la crudezza, è solo per rendere efficace la comunicazione ). La LIDI è stata fondata dal Dott.Anepeta che ha rifiutato l'idea che gli introversi fossero insufficienti anzichè essere svantaggiati e interferiti. Se alla LIDI passasse l'idea che chi non riesce con le formule auree contenute nel saggio ( per estremizzare ) è perchè è insufficiente sarebbe un controsenso. E' vero che stò criticando lo stesso Dott. Anepeta ma lo faccio perchè lui stesso si dichiara "criticabile". Per concludere non siamo tutti uguali e anche le persone adulte e in situazione più svantaggiata hanno diritto a poter vedere almeno attenuata la loro condizione di disagio.

    Voglio sollevare anche un'altro interrogativo. Supponiamo che una persona si risolve, qualunque cosa possa significare questa parola, poi cosa fà? Lascia il forum? Lascia la LIDI? E ho un'altra domanda. Il dott. Anepeta ha scritto tempo addietro che nel forum era prevalsa una linea depressiva. Starsi a lamentare troppo è negativo sono d'accordo anche io. Ma se lamentare a squarciagola e ai quattroventi il proprio dolore è negativo la denuncia del pregiudizio fatta con forza non dovrebbe essere sempre positiva?

    Forse così esprimo meglio quello che voglio dire. Nel buddismo si dà per fede che se si pratica assiduamente e correttamente la meditazione si raggiunge il nirvana etc etc. Chi non lo raggiunge non si è impegnato davvero a fondo. In medicina invece una donna incinta che và a partorire non può essere sicura al 100% di non morire per il parto anche se il protocollo medico del parto è stato "ben collaudato". Quindi scusatemi, io apprezzo la testimonianza personale di Seneca, tuttavia non sono disposto a venerarla visto che non venero nemmeno il saggio pur riconoscendone il grande valore.
     
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  7. _pardo_
     
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    Sono convintissimo che non ci sia "desiderio" di conoscere tante e tanto le persone, proprio per questo ho insistito negli altri post sul fatto che una eventuale evoluzione sociale deve avvenire con calma senza forzature.
    Io sto troppo bene da solo e un rapporto assiduo con gli altri mi fa sentire obbligato sia concretamente che mentalmente...
    Inoltre sperimento che sono estremamente rare le persone che hanno un bisogno sociale simile al mio (ovvero incentrato principalmente sullo scambio intellettuale, con enfasi sull'indipendenza -specialmente emotiva- della persona che per me e` un valore assoluto, e di conseguenza poca affettivita` se non per vaghi hint occasionali dettati dalla vera complicita` che si forma col tempo, e che comunque apprezzo tantissimo).
    Sono abituato a riflettere che "amicizie" che per me sembrano ricche e in qualche modo importanti, per l'altro probabilmente non le considera neppure tali, ed anche per questo non mi aspetto mai niente da nessuno. Anche le "amicizie" su internet non oso mai chiamarle tali proprio perche` so che per la maggior parte delle persone quello che e` solo su internet non esiste, non puo` essere soddisfacente ecc.
     
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  8. Koenig4
     
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    Inseguire l'amicizia è stato molto importante. I miei ricordi certi di inizio ricerca e fine ricerca si collocano dall'età di 15 anni fino all'età di 29 anni. Non ho trovato nessuno. Dopo ho smesso di cercare perchè non m'interessava più. Recentemente con un excollega introverso che incontro agli spettacoli ci siamo scambiati le e.mail per coordinare le uscite ma è avvenuto più per un gesto di cortesia che per un'autentico desiderio di uscire insieme. Dopo qualche mail infatti non ci siamo più scritti. Sul posto di lavoro invece c'è un collega con cui ho un legame un pò più stretto degli altri che tra l'altro abbiamo mantenuto anche quando siamo stati divisi di reparto. La cosa strana è che non abbiamo punti in comune perchè non è nè introverso nè con interessi culturali. Ha però una sua sensibilità. Prima o poi credo che andrò a vedere una partita allo stadio con lui :) Certo dopo tanto tempo di frequentazione del forum tanti utenti sono diventati delle presenze più reali di tante persone che conosco e mi dispiacerebbe non incrociarli più. C'è però un'altro aspetto da considerare. Sono ancora in contatto extraforum con orange la ragazza di 18 anni giunta nel forum in stato di difficoltà che non ha nessuna amicizia, nel vero senso della parola, e stà sempre in casa. Il suo stato di difficoltà persiste visto che ha lasciato anche gli studi senza completarli. C'è quel poco di amicizia virtuale che posso dare io a lei ( talvolta lei mi chiede di fare insieme i puzzle in MSN ).
    Sì, è vero, anche a me dell'amicizia non frega un cazzo perchè non ne ho di bisogno però se devo aiutare qualcuno sono pronto a fare la mia parte.
     
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  9. Enrico-buono
     
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    Stare bene da soli, ovvero con sé stessi, è un grande segno di equilibrio pardo.
    Così come è squilibrio (a mio parere) cambiare amicizie continuamente, come fanno persone che ho conosciuto.

    Koening ti vedo molto acceso negli ultimi post... Ooops volevo dire ardente ;) . Bene, mi sembrava che il sito si stesse affievolendo un pò ultimamente!
     
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  10. _pardo_
     
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    Credo che l'equilibrio sia relativo nel senso che io sto in equilibrio da solo ma se sto troppo con la gente cado :)
    Per la maggioranza e` il contrario...
    Il vero equilibrio sarebbe star bene punto, una cosa un po' mistica che ho sempre inseguito ma per il momento e` risultato impossibile, le altre persone mi incasinano sempre con le loro subdole aspettative e pretese :P
    Forse anche per questo non sono un granche` a "dare", chiunque si attacchi troppo mi diventa facilmente un peso.. anche se per lo piu` e` solo una percezione, per come si pongono, richieste troppo esplicite e pressanti per non dire quando si arrabbiano perche` non fai quello che si aspettano..
    Non e` solo x questo ma e` sicuramente uno dei maggiori motivi x preferire la pace della solitudine.
     
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  11. Enrico-buono
     
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    Beh Pardo io facevo implicitamente un paragone con la mia situazione.
    Da solo io ci sto, ma con una notevole insoddisfazione. Con gli altri non riesco a mantenere rapporti di amicizia duraturi, non mi chiama mai nessuno per esempio in quanto non sono mai riuscito ad entrare stabilmente in nessuna cerchia di amicizie.
    Quindi io mi sento insoddisfatto nelle due situazioni.

    Se la gente ti soffoca e preferisci stare da solo non provando nessuna frustrazione, mi sembra comunque una scelta 'equilibrata'.
     
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  12. Koenig4
     
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    x Enrico. Nella mia testimonianza ho scritto che dall'età di 29 anni, o anche prima, non ho più sentito desiderio d'amicizia. Ti posso solo consigliare di coltivare senso di indipendenza e di autobastevolezza. Io così stò bene. Il nuovo arrivato con nick bum, in altrilidi mi ha scritto che non crede alle amicizie virtuali. Beh nemmeno io però alla LIDI si stanno costruendo almeno dei contatti umani.
    x Pardo. La mia volontà di una forma amicale di sostegno era buona solo nei propositi ma non ha alcuna possibilità di realizzarsi perchè anche quando non richiede competenze richiede almeno talento. Poichè non ho nè l'uno nè l'altro tanto vale lasciar perdere.
     
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26 replies since 2/6/2010, 21:32   1721 views
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