Io: sognatrice pigra ed egoista

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Sognolucido
     
    .

    User deleted


    E' tutta la vita che cerco di "definirmi", "classificarmi", per poter trovare la causa dei miei mali e curarli. Come se bastasse dare un nome al problema per risolverlo...
    Chi sono ? Cosa voglio da me stessa, dalla vita ?
    Ho 33 anni, sono stata una figlia unica, troppo amata e viziata, che essendo costretta spesso alla solitudine ha dovuto inventarsi il modo per imparare a stare bene da sola.... Ho bassa autostima, sono ipercritica verso me stessa, ho valori di giustizia e dovere morale forse troppo elevati.
    Ne deriva che sono sempre stata una studentessa modello, ho completato una brillante carriera universitaria, ed oggi sono una professionista molto ammirata, affermata e stimata.
    Svolgo con impeccabile efficienza tutti i "doveri" sia lavorativi, che pratici (faccende domestiche, manutenzione dell'auto, del giardino, ecc), che burocratici (puntuale nel pagamento di bollette, dichiarazione dei redditi, ecc.).
    Tuttavia il mio essere responsabile, matura, efficiente, mi costa enorme fatica e stress. Per me sono tutti "obblighi", che svolgo senza alcun piacere, e che mi procurano spesso ansia ed irritabilità.
    Il mio "agire" è nervoso, è un peso insopportabile da togliere, una pillola amara da mandare giù, e così cerco di essere precisa e veloce, per finire il prima possibile e "liberarmi" da tale coercizione. Ma siccome sono anche eccessivamente "perfezionista", la velocità con cui svolgo i vari compiti è affiancata da enorme concentrazione e impegno per non tralasciare nessun dettaglio, e per eseguire il compito in maniera completa e perfetta.
    La tensione nervosa con cui agisco mi procura un perenne stato di astenia, stanchezza, sonnolenza, che mi porta a dormire fino ad 11 ore. E nonostante tutte queste ore di sonno al mattino faccio molta fatica a svegliarmi, e da anni non mi sento mai riposata, vitale, energica, anzi mi sento costantemente "svuotata", come uno zoombie che trascina il suo corpo esanime, e avverto sempre stanchezza visiva e diffusi e vaghi dolori muscolari ed articolari (che so benissimo essere solo somatizzazioni del mio malessere psichico).
    In passato mi è stata diagnosticata una sindrome ansioso-depressiva che per qualche anno ho "tentato" di curare con i classici antidepressivi. In realtà non credo si trattasse di vera depressione, era solo lo stress universitario, l'enorme fatica che facevo per essere la migliore, a debilitarmi.
    Infatti guarda caso, da quando mi sono laureata e mi sono affermata nel lavoro, non ho più avuto periodi di tristezza così profondi, nè episodi di ansia così elevati come allora. Ansia e depressione non sono altro che sintomi di qualcosa di ben più grande: l'incapacità di adattarsi serenamente ai cambiamenti, alle difficoltà, alle responsabilità.

    La radice del problema è la mia introversione.
    Sono egoista, penso solo a me stessa e ai miei "presunti" problemi. Passo la maggior parte del mio tempo libero chiusa in casa ad ascoltare musica e a sognare ad occhi aperti. Vivo più nel mio mondo interiore.. che in quello reale...
    Avendo nella realtà bassa autostima ne deriva che nei sogni sono megalomane: e così sogno di essere perfetta, amata e stimata da tutti, ammirata come una star. Sono talmente egoista che perfino nei miei sogni "gli altri" assumono poca importanza...
    Nei miei sogni gli altri sono solo comparse che devono solo ammirarmi e venerarmi come una dea, e svolgono solo la funzione di rendere più evidente il mio assoluto ruolo di protagonista.
    Non sono una solitaria assoluta... Anzi ho una ricca vita sociale nella realtà...
    Esco almeno due sere a settimana con i miei amici, e mi piace andare a ballare, bere qualcosa nei pub o ascoltare un concerto.
    Ma vivo i rapporti sociali come "obblighi", così come il lavoro, le faccende domestiche, e tutto il resto del mio agire....
    Obbligatoriamente devo essere allegra, socievole, simpatica. Obbligatoriamente devo saper ascoltare ed aiutare gli amici, accettare gli inviti alle feste, ai compleanni, ai matrimoni. Obbligatoriamente devo curare le amicizie imponendomi di telefonare agli amici o di andarli a trovare ad intervalli regolari.
    Il colmo è che i miei amici mi vogliono bene...e che mi giudicano addirittura estroversa e simpatica !!!! Solo che mi considerano un pò strana... perchè ogni tanto, quando gli obblighi sociali diventano per me insopportabili...mi chiudo in casa per almeno 10 giorni, inventando mille scuse (impegni inesistenti, finte malattie).
    Così si alternano cicli fra periodi in cui recito dolorosamente la parte della socievole, simpatica, estroversa, e mi autocostringo a frequentare gli amici e a partecipare ad eventi mondani, e periodi in cui crollo... in cui viene fuori la mia vera natura introversa, asociale ed egoista, e mi rifugio nella solitudine dei miei sogni megalomani ed infantili....

    Le mie relazioni sociali sono quindi artefatte e rappresentano obblighi e pesi, una sorta di "lavoro". Ad essere spietatamente sincera non riesco a provare sentimenti di nessun tipo: io non amo e non odio, sono per lo più... indifferente agli altri. Stranamente riesco ad essere molto empatica, a comprendere gli altri, a commuovermi quando qualcuno soffre. La maggior parte dei miei amici si confida con me perchè oltre ad essere un'ottima ascoltatrice riesco ad immedesimarmi nei loro problemi e a dar loro splendidi consigli di cuore. Ma io credo di riuscire ad essere così dolce e comprensiva non perchè "capisco e provo affetto per gli altri", ma perchè mi immedesimo in loro... e così diventando protagonista appago il mio egoismo, ed i consigli che dò a loro sono proprio quelli che vorrei dessero a me in quella situazione...quindi è come se stessi aiutando me stessa in realtà !!!!!

    Altro aspetto anormale del mio carattere è la totale assenza di interessi, passioni, hobbies....
    Ho provato in passato a cercare di coltivarne qualcuno: ho provato a fare sport, ad imparare a suonare uno strumento, a dipingere, ecc.
    Ma come spiegavo prima.. per me ogni forma di azione è un obbligo, non un piacere !!!
    Ne derivava il fatto che non provavo alcun piacere a fare nulla, anzi mi stressavo nel solito tentativo di svolgere quell'obbligo in modo perfetto e mi frustravo se non ci riuscivo. Se non sono la migliore a fare qualcosa allora abbandono l'attività, perchè mi sento stupida a "faticare" per poi essere appena mediocre.
    Ma il colmo è che anche le attività in cui eccello restano lo stesso obblighi che svolgo senza piacere, senza soddisfazione, ed in questo caso l'unico motivo per cui sopporto il peso di tali obblighi e per ricevere stima e non deludere le aspettative.

    Se dovessi davvero essere me stessa, senza più fingere in società, e soprattutto se dovessi fare solo quello che voglio, allora sarebbe una catastrofe.
    Smetterei di lavorare, di pulire la casa, di fare la spesa. Smetterei perfino di lavarmi e curare me stessa !!!
    Interromperei qualsiasi forma di azione e mi lascierei morire nutrita solo da egoistici sogni ad occhi aperti di successo e gloria !!!
    Tutto ciò che ha a che fare con la realtà, l'azione ed i rapporti sociali, per me sono solo e unicamente obblighi fastidiosi, noiosi, spesso insopportabili, da compiere.
    Non provo alcun piacere ad agire, a fare qualcosa, a relazionarmi.

    La mia vita ruota sul mio Ego, sul mio bisogno megalomane di sentirmi perfetta e amata da tutti.
    Il mio sogno sarebbe quello di essere la migliore di tutti ... in tutto... senza faticare.... I miei rapporti con gli altri servono solo a caricare la mia autostima (bassissima se mi confronto con gli altri, ed ipertrofica nei miei sogni).
    Di fatto mi sento una nullità mediocre, che fa fatica a fare tutto, che prova infinita noia e mancanza di curiosità ed interessi.
    Vivo nel terrore del giudizio altrui: temo critiche, disapprovazioni. Le poche cose che faccio cerco di farle nel miglior modo possibile, per non essere criticata.
    Vivo nell'ansia del fallimento e non mi rendo conto.... che sono già una totale fallita...
     
    Top
    .
  2. Koenig4
     
    .

    User deleted


    Sei un'introversa bambina d'oro.
     
    Top
    .
  3. Sognolucido
     
    .

    User deleted


    Magari fossi solo introversa....
    E' il mio egoismo che mi fa paura, la mia incapacità di amare gli altri.... Mi sembra di osservare il mondo da un oblò....
    Gli altri e la loro vita sono come le immagini di un film. Io sono solo una spettatrice inerte, che magari si commuove, empatizza, ma che non riesce ad entrare in contatto con quella realtà e si limita a sognare di poterne essere addirittura protagonista !!!
     
    Top
    .
  4. Koenig4
     
    .

    User deleted


    Io mi sono definito chiuso in una gabbia, frodo separato da un muro di gomma, imperia dentro una campana di vetro. Dietro un'oblò lo sento adesso per la prima volta... :)
    Come vedi sei in buona compagnia.
     
    Top
    .
  5. Sognolucido
     
    .

    User deleted


    Anch'io mi sento in una gabbia... e mi viene rabbia perchè quelle sbarre le ho costruite io stessa...
    Il colmo è che si tratta di una gabbia dalla porta aperta, ed io potrei uscire quando voglio.. ma ho paura di ciò che posso trovare...
    Mi rivedo tantissimo nel film "The Wall" dei Pink Floyd....
    Ognuno di noi si costruisce un muro e vi si nasconde dietro...
    Ogni mattone è una fragilità, un dolore subito, un errore commesso...
    Ed è difficile abbattere quel muro per via dell'incertezza di trovare davvero qualcosa, qualcuno... dietro di esso...
    ...is there anybody out there ? ...
     
    Top
    .
  6. Koenig4
     
    .

    User deleted


    uhm... mi ricordi questa canzone...

     
    Top
    .
  7. Sognolucido
     
    .

    User deleted


     
    Top
    .
  8. Koenig4
     
    .

    User deleted


    Sì conoscevo :). Posso dirti una cosa, è leggere una testimonianza come la tua che mi fà sperare ancora nella società e mi fà venire voglia di gridare al mondo di essere introverso...
     
    Top
    .
  9. Sognolucido
     
    .

    User deleted


    Tu che rapporti hai con gli altri ??
    Io, come ti spiegavo, so fingere benissimo di essere allegra, socievole ed estroversa. Fingo, nel senso che non mi viene spontaneo....
    A me viene spontaneo solo stare sola e sognare...
    In pubblico cerco di recitare una bella parte, e spesso mi diverto proprio come se stessi sognando...
    .. e nei miei sogni adoro essere la protagonista al centro dell'attenzione, divertente e simpatica...

    Come si impara ad essere spontaneamente socievoli ???
     
    Top
    .
  10. Koenig4
     
    .

    User deleted


    Ho rapporti solo con i miei familiari e i miei colleghi, non ho amici. Mia madre e mia sorella maggiore sembrano venute al mondo per dimostrarmi che sono sbagliato, ma non potranno mai considerarmi pazzo tanto quanto io considero pazze loro due. Con i colleghi sono un'introverso insospettabile ( termine preso a prestito dal mondo gay :) ) perchè sono abbastanza socievole e simpatico. Però ho una tendenza al martirio ovvero non devo aver paura di dire cose impopolari anche se mi possono danneggiare, per ultimo rivelare di essere introverso. Da quando conosco la LIDI poi ho scoperto che sembra che sia venuto al mondo con il programma nel codice genetico di cambiare il mondo... :)
    C'è un'altro modo di essere insospettabili ed è essere estrovertiti. La differenza è che un'estrovertito non direbbe mai di essere un'introverso...
     
    Top
    .
  11. Sognolucido
     
    .

    User deleted


    C'è una sorta di congiura nei confronti degli introversi.
    Il modello positivo che passa è quello della estroversione. E non ti nascondo che io vorrei tanto essere socievole ed estroversa sul serio, e non fingere di esserlo !!!
    Mi piacerebbe essere superficiale come gli altri, non perdermi in pensieri troppo filosofici. Quasi vorrei essere stupida !!! Perchè sento che gli stupidi, i poco colti, i frivoli, sanno essere felici. Invece quando si è troppo sensibili ed intelligenti si tende a soffrire, perchè si ha la vera visione della realtà: e si capisce cioè che la vita sulla terra è un inferno dove trionfano egoismo, ingiustizia, potere e prevaricazione...

    Il colmo è che non mi ero mai considerata una introversa prima di adesso...
    Forse avevo solo "paura di ammetterlo", paura di non essere accettata. Ho sempre temuto il giudizio altrui, ed ho fatto di tutto per sentirmi parte del branco, per comportarmi "come gli altri" e fare le stupidaggini che fanno gli altri. Poi magari tornavo a casa e sfogavo nei sogni la mia introversione.
    "Gli altri" li ho sempre visti come alieni che parlano un'altra lingua... ed ho cercato di impararla per comunicare con loro...
    Una triste maschera da mettersi addosso, pregando e sperando di incontrare un giorno qualcuno con cui poterla togliere...
    ....qualcuno con cui poter stare in silenzio senza dover parlare di stronzate solo per fare "rumore" (il silenzio spaventa gli "alieni"....)
    .... qualcuno con cui fare solo discorsi sensati, con cui parlare in modo libero senza dover dimostrare niente, potendo essere semplicemente se stessi...
     
    Top
    .
  12. eu_daimon
     
    .

    User deleted


    Ti do il mio benvenuto... riguardo al perfezionismo, ti consiglio di leggere qui: www.nilalienum.it/HomeIndex.html

    purtroppo non mi riesce di darti il link della pagina in questione, ma solo della home per cui ti dico a parole:
    devi cliccare AGGIORNAMENTI (che è in alto) quindi PSICOPATOLOGIA DINAMICA e poi trovi un articolo con scritto PERFEZIONISMO, clicca e leggi se puoi. può esserti d'aiuto.
     
    Top
    .
  13. senzanome70
     
    .

    User deleted


    stavo leggendo e sai cosa mi ha colpito?

    il fatto che hai definito gli altri degli alieni. mi piace.

    io tendo a fare il contrario. a definire gli altri normali e io l'aliena.
    mi piace invece che tu abbia rovesciato la cosa.
    se gli altri sono gli alieni, gli estranei, allora gli introversi chi sono?

    grazie!
     
    Top
    .
  14. Koenig4
     
    .

    User deleted


    Se non ricordo male nel saggio c'è scritto che un'introverso bambino d'oro può passare ad una fase oppositiva. Forse nel film the wall c'è questo nel video della canzone confortably. Sai che forse hai scoperto un messaggio nascosto nel film? :)

     
    Top
    .
  15. maria rossi
     
    .

    User deleted


    mi riconosco in molte cose che hai scritto...ci rivedo tante cose che conosco che sono stata.
    mi permetto di parlare al passato perchè io sto provando ad essere me stessa passando attraverso tutte le mie fobie di essere parassitaria, incapace, poco talentuosa, cattiva, non efficiente, non brava, non bella, non eccellente, immorale,strana, outsider, riprovevole ecc.ecc.
    quando scrivi:
    Se dovessi davvero essere me stessa, senza più fingere in società, e soprattutto se dovessi fare solo quello che voglio, allora sarebbe una catastrofe.
    Smetterei di lavorare, di pulire la casa, di fare la spesa. Smetterei perfino di lavarmi e curare me stessa !!!
    Interromperei qualsiasi forma di azione e mi lascierei morire nutrita solo da egoistici sogni ad occhi aperti di successo e gloria !!!
    Tutto ciò che ha a che fare con la realtà, l'azione ed i rapporti sociali, per me sono solo e unicamente obblighi fastidiosi, noiosi, spesso insopportabili, da compiere.
    Non provo alcun piacere ad agire, a fare qualcosa, a relazionarmi.

    bhè ecco io sto vivendo anche tutto ciò e sto provando a non spaventarmi, a restarci a tenermelo e a non usarlo come pungolo per rientrare a regime prestazionale perfezionistico.

    fino a non molto tempo fa la mia dittatura mi faceva insabbiare e saltare gli obblighi ciclicamente. riuscivo a adempiere ai miei standards e poi però il corpo, l'umore, la mente chiedevano tregua, mi obbligavano a fermarmi, svuotata ed esautorata. ma quegli stacchi dopo un pò diventavano dei tormenti in cui mi sembrava di dimostrarmi che se non fossi ritornata il prima possibile nella parte, in carreggiata a riprendere a macinare risultati e approvazioni esterne io sarei sprofondata in un nulla totale e immiserente.

    inutile dire che adesso che la mia supposta miseria e nullità le sto accettando e mostrando diventando la base da cui partire e non l'incubo da rifuggire/coprire, io stia molto meglio; inutile dire che sono anni difficili e dolorosi ma con una nota di calore e di luce di sottofondo che mai avevo provato prima. ma la cosa più sorprendennte è scoprire che da "abietti, piccoli e miserabili, nullafacenti" si può vivere più degnamente e autenticamente di prima e che se all'inizio non vivere più con la bussola dei riconoscimenti esteriori e altrui è davvero duuro e straniante, piano piano si scopre tutto un altro modo/mondo di vivere, di essere e di stare con se, per se e con gli altri per gli altri.

    e che poi così inconcludenti, così pigri così, presi da sè, se si diventa autenticamente se stessi non avverrà mai perchè la vera libertà è partecipazione!

    ora sono ad un livello successivo e so di non avere nulla per dimostrarlo agli altri ma la serenità e la fiducia che mi concedo e la morbidezza che (paradossalemente) la propria forza di autenticità fa assaporare sono cose a cui non potrei più rinunciare e che forze cercavo in tutto il mio stare male!!!
     
    Top
    .
51 replies since 25/6/2010, 13:24   1595 views
  Share  
.
Top