Io: sognatrice pigra ed egoista

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  1. Koenig4
     
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    Ho riletto il tuo post. Forse scambi il tuo bisogno naturale di ricaricarti attraverso dei brevi intervalli di solitudine con l'egocentrismo ( meglio definirlo così ). Diresti ai tuoi amici che sei introversa?
     
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  2. _pardo_
     
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    Conoscere qualcuno con cui si puo` parlare di qualche cosa oltre il chit-chat e` veramente molto difficile oggigiorno. Apatia mentale, basso livello di attenzione, e contesto culturale povero remano contro a qualsiasi conoscenza intellettualmente proficua. Tutto cio` e` doloroso e scoraggiante, per fortuna ci sono i libri e lo scritto in generale a tenere buona compagnia ed a ricordare che da qualche parte nel mondo ci sono sempre persone che pensano, seppure sempre poche e poco ascoltate nel gran baccano di consuetudini, spettacoli, pettegolezzi e superficialita`.

    E` anche molto difficile conservare un minimo di ottimismo quando si capiscono certe cose, ma d'altra parte bisogna tentare di ricordare che "la vita" e` fatta soprattutto delle infinite interazioni positive che abbiamo coi nostri cari e comunque il nostro prossimo. Certo il mainstream fa schifo, il sistema socioeconomico si basa su sfruttamento e avidita` oltre ogni limite accettabile, ma forse "la societa`" nel suo complesso viene comunque dopo altre cose, e` meno importante..... spesso i legami essenziali si danno per scontati ma in fondo sono solo quelli che possiamo controllare.
     
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  3. alehouse
     
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    con la mia esperienza non c'entri nulla...
     
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  4. Enrico-buono
     
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    Ciao Sognolucido e ben trovata qui.

    La mia esperienza è diversa dalla tua ma ha dei punti di contatto nel lavoro. Non ho idea se quello che scrivo possa esserti utile ma lo metto qui.

    Anche io mi ritengo un sognatore e sono molto critico con me stesso. Non ho mai sognato di essere venerato sul luogo di lavoro. Anzi alcune volte sono stato accusato di avere atteggiamenti non competitivi. Nonostante ciò sono arrivato ad un alto livello di specializzazione ed ora sono stato inserito in un percorso per così dire 'vip'.

    Il mio problema è che a me dispiace togliere tempo ai miei hobby, ai miei interessi extra-lavorativi che per fortuna ho!

    Sono visto da molti colleghi come una persona fortunata (ma loro non sanno cosa significa e che fatica serve, forse tu sai di cosa sto parlando), mentre io invidio chi ha tempo libero per attività ludiche e sociali. Alle volte devo viaggiare per lavoro ed il mio stomaco si rivolta, mi vengono delle crisi di vomito. Si pensa che possa essere l'aereo. Per me, che sono il miglior medico di me stesso... E' solo una causa psicosomatica, ovvero vado via per lavoro ma non ci voglio andare.

    Anche io non riesco ad avere grossi rapporti di amicizia, con mia sorella meno che meno...

    Nonostante io abbia interessi extra-lavorativi non sono la persona che viene invitata alle cene o agli aperitivi. Non vado ad una cena (che non sia di lavoro) almeno da un anno! Capodanno e Natale compresi.
    Sono un pò come un fantasma, sono lì ma per gli altri non ci sono. In passato ho provato ad adottare la maschera di estroverso ma è stata una soluzione non duratura, non ne sono capace.

    La riflessione che faccio io nel mio caso è questa. Insomma cosa me ne frega a me di essere un grosso professionista pagato e richiesto dalle aziende, quando al di fuori delle occasioni di opportunismo nessuno si ricorda che io esisto??? Non ne vale assolutamente la pena!

    Forse tu sei già arrivata alla condizione che ho descritta, perché ambivi ad arrivarci. Sapere che non ci si trova bene è solo una conferma per me...

    Io a quel punto non ci vorrei arrivare, anche se non sono capace di lasciare il mio lavoro. Di consigli veri e propri per te non ne avrei, ho già una tale confusione io ;)

    Oltre al libro del dott. Anepeta penso che potresti leggere il libro di Robin Norwood ? 'Guarire coi perché', anche se noi in fin dei conti non dobbiamo guarire proprio da niente!

    Un saluto



     
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  5. josephinebaker
     
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    Ciao cara e benvenuta nuovamente, ho letto con molto interesse il tuo post perché sei molto simile a me per tanti aspetti, ma con una situazione familiare completamente opposta. I miei genitori sono stati praticamente assenti e tutto quello che ho fatto e raggiunto professionalmente negli anni era per dimostrare che ero migliore di loro e che non ero indegna di essere amata come loro mi avevano fatto credere. Quello che mi ha fatto svegliare (anche se non ancora completamente) da questa specie di "incubo lucido" che durava da anni sono stati la rottura col mio ex fidanzato e a seguire lo scioglimento della società in cui lavoravo e di cui ero titolare al 50%. Ero stata in terapia varie volte con scarsi risultati, evidentemente dovevo proprio rompermi la tesa per poterci finalmente guardare dentro bene. Penso che la tua natura non è per nulla egoista, anzi... se lo fosse probabilmente non avresti fatto nulla di quello che ci hai raccontato, un egoista avrebbe vissuto a scrocco di mamma e papà e se ne sarebbe fregato. I sogni megalomani e infantili sono probabilmente una via che l'inconscio utilizza per rafforzare la tua auto stima e tenere in piedi il tuo "sogno lucido"
    Ciao!
     
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  6. imperia69
     
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    Ciao Sognolucido...nel tuo post mi sembra di rileggere in buona parte la storia della mia vita (io sono sempre stata però meno socievole di te).
    Non credo tu sia egoista, è che il regime perfezionistico che ti domina probabilmente ti svuota di ogni energia ed emozione e anche i tuoi sogni mi sembrano sogni di riscatto, in cui una volta tanto non sei tu a dannarti per gli altri, ma gli altri per te.
    Non è facile uscirne, ma qualcosa si può fare. Il nemico n1 è spesso il senso di colpa. Nemico infido, una sorta di serpe che ti si insinua dentro senza che neanche te ne accorgi ed assume il controllo di te stessa. Però lo si può arginare.
    E rendersi conto che si hanno molte più energie di quello che si pensa. Trovati degli alleati contro questo tiranno, perché la lotta è dura (almeno così è per me).
    Scrivici ancora, se ti va
     
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  7. bum64
     
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    Sognolucido, il tuo intervento mi ha urtato parecchio. Intanto, mi pare poco delicato enumerare successi personali dove puoi trovare persone con percorsi di vita molto duri e meno fortunati dei tuoi. In secondo luogo, credo che darsi della fallita, opportunamente, dopo essersi descritta come persona vincente e stimata, sia fondamentalmente da ipocriti. Non puoi continuare a vivere due vite parallele, godendoti i successi e lamentandoti di essere in realtà una persona diversa. Le scelte sono dure da fare, se mollare per essere più veri farebbe perdere prestigio, vero? Infine, sappi che mi sarei tenuto tutto per me, se non pensassi che solo parlandoti così potrò esserti utile. Ciao
     
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  8. Koenig4
     
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    bum credo che potrebbe esserti utile leggere questo scritto del Dott.Anepeta : https://lidi.forumfree.it/?t=38812398

    Un caro saluto.
     
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  9. bum64
     
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    Koenig, in cosa pensi che non abbia rispettato quanto detto da Anepeta?
     
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  10. Koenig4
     
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    Ciao bum e ben ritrovato. Lo scritto del Dott.Anepeta e' arrivato in stretta coincidenza con un mio malessere espresso nei riguardi delle dichiarazioni di un'altro utente quindi posso ritenere che avesse molto da insegnarmi. A dire la verità non sempre io stesso ne prendo atto. Il principio di base credo che sia, ma potrei sbagliarmi, che non ci si può mistificare, anche nel forum. Bisogna cioe' dire tutta la verità percepita la quale, come dice Anepeta, e' influenzata dalle emozioni. Imbrigliare queste emozioni sarebbe pero' creare una mistificazione. Per fare un'esempio simpatico una volta dissi al Dott. Anepeta di avere inviato un post sulla famiglia per stimolare l'invio di testimonianze su questo tema. Al che il Dott. Anepeta mi disse sorridendo "ma questa e' una mistificazione..." :)
    In sostanza credo di aver capito che a meno di violazioni della policy ( insulti, aggressività, razzismo, etc ) bisogna osservare il forum fluire liberamente...
    Prendi pero' le mie parole con molta leggerezza e cordialità. Io sono un semplice utente come te. Un caro saluto.
     
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  11. bum64
     
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    Mi pare di avere espresso le emozioni senza mistificazioni, non credo, o almeno spero, di essere stato offensivo. Credo che l'utilità di posti come questo sia poter dialogare, quindi confrontarsi anche su ciò su cui non si è d'accordo, nel rispetto reciproco. Naturalmente, ma non occorrerebbe dirlo, questa è solo la mia idea. Ciao
     
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  12. Koenig4
     
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    Quello che dici e' giusto. E' bene ricordare che il dramma della sofferenza di chi ha "successo" esiste. Io non potevo immaginarlo prima della LIDI. Nel saggio se non ricordo male sono citati i suicidi a ciel sereno ovvero quelli di chi ha successo. A dimostrazione che per la metrica degli introversi e' ancora più vero che il successo non fa' la felicita'. Un esempio famoso il musicista introverso Kurt Cobain, Aveva tutto la giovinezza la bellezza la salute il successo il denaro una famiglia con moglie e figlio il che non gli ha impedito di spararsi in testa con un fucile...
     
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  13. bum64
     
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    Conosco quella sofferenza, koenig. Anche io, prima di vivere un completo cambiamento di status, appartenevo a quella categoria. La cosa più brutta è che si hanno minori giustificazioni al malessere, che comunque c'è. Personalmente, sono arrivato vicino al suicidio. Poi, però ho dovuto immergermi nella "vita vera", quella nella quale, ti puoi ritrovare a racimolare centesimi persi per casa per comprarti qualcosa da mangiare o nella quale puoi anche finire a fare il barbone, o che so io. E la cosa che sempre mi ripeto è che ciò che la vita può essere avrei dovuto saperlo allora. Mi avrebbe sicuramente aiutato. Chiudersi nello psichismo può essere mortale, occorre sempre tenere conto di come funziona la vita in concreto, di come le cose possono andare nella realtà, che non è nella nostra testa.
     
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  14. Koenig4
     
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    Purtroppo non ho mai approfondito ne il saggio ne il sito della Lidi ne il sito del Dott. Anepeta nilalienum. Se non ricordo male nel caso dei suicidi a ciel sereno la persona introversa sente di non poter garantire il successo raggiunto, a costo di un'enorme sacrificio perfezionistico, che gli ha procurato l'approvazione sociale. Per evitare ciò gioca d'anticipo... questo sulla base dei miei ricordi fallaci, non rileggo il saggio da più di un'anno.
    Non sono mai stato vicino al suicidio sebbene un colpo di fucile "ogni tanto" :) non farebbe male neanche a me... :)

    Un caro saluto.
     
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  15. bum64
     
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    Niente colpi di fucili! Dobbiamo cercare di stare bene e stare bene tutti! :yes.gif:
     
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51 replies since 25/6/2010, 13:24   1595 views
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