Io: sognatrice pigra ed egoista

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  1. eu_daimon
     
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    CITAZIONE
    Il problema è che la realtà non può mai competere con il sogno, non sarà mai bella, interessante, perfetta, creativa e divertente come un sogno...
    Ne consegue che qualunque attività io cerchi di svolgere nella realtà non mi dà le stesse emozioni del sogno, anzi mi suscita nioia e fatica.
    E allora dopo un pò abbandono l'attività e mi rimetto a sognare...
    Ora vado a lavorare, controvoglia come ogni giorno, come un automa, contando i secondi che passano in attesa di essere di nuovo libera di sognare...

    Capisco benissimo cosa vuoi dire, e capisco bene anche il perchè della tua "suscettibilità" alle critiche, perchè sono uguale a te. è dura smontare questo dittatore che ci portiamo in testa. però ti dico che in generale, si dipende tanto più dagli altri, quanto meno si ha un'idea chiara di chi si è e di chi si vuole essere. se io non ho ben chiaro cosa voglio diventare, a chi mi ispiro e verso dove voglio andare, tendo a dipendere dai giudizi altrui. siamo insicuri perchè non abbiamo maturato un ideale stabile che ci convalidi, e quindi lo cerchiamo negli altri. pensiamo che l'unico modo giusto di "essere", è quello che ci propongono gli altri.
     
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  2. Koenig4
     
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    Ecco quì le caratteristiche della persona introversa ( come si può vedere non c'è scritto assolutamente che la persona introversa debba essere asociale ) :

    "Al di là del pregiudizio sociale, le caratteristiche che si possono ritenere specifiche del genotipo introverso sono le seguenti:

    un corredo di emozioni superiore alla media, associato ad un’intelligenza solitamente vivace e talora essa stessa superiore alla media;
    una sensibilità sociale che comporta l’intuizione immediata degli stati d’animo e delle aspettative altrui;
    un senso di pari dignità e di giustizia precoce, persistente e d’intensità spesso drammatica;
    un orientamento di tipo idealistico, che comporta il riferimento ad un mondo caratterizzato da rapporti interpersonali corretti e delicati, tali da ridurre al minimo la possibilità di farsi del male;
    una vocazione sociale altamente selettiva, che, per realizzarsi, richiede un certo grado di affinità e di sintonia con l’altro;
    un’affettività molto intensa che tende a stabilire con il mondo (persone, natura, cultura, oggetti, animali) rapporti significativi e profondi;
    un orientamento incline alla riflessione, all’introspezione e alla fantasia più che all’azione;
    una predilezione per interessi intellettuali e creativi, alimentata dal piacere del funzionamento della mente;
    un corredo di bisogni (d’appartenenza e d’individuazione) piuttosto ricco, per quanto diversamente rappresentato nei singoli individui.

    Nessuna di queste caratteristiche in sé e per sé si può ritenere assolutamente specifica. La loro combinazione, sia pure in forme le più diverse, differenzia più o meno nettamente il modo di essere introverso da quello estroverso."
     
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  3. Koenig4
     
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    Ritorno sulla differenza tra interessi e passioni. Sebbene la mia grande curiosità mi ha portato ad interessarmi a parecchie cose non ho mai approfondito nulla tale da farla diventare una passione. L'unica passione, cioe' di qualcosa vissuta con un vivo trasporto, e' verso la LIDI. Tra l'altro non ne conosco nemmeno il motivo. Prima della LIDI anch'io non ho avuto alcuna passione ma solo degli interessi vissuti senza l'esigenza di approfondire molto. Ritengo normalissimo non avere alcuna passione. Mi aspetterei pero' che gli introversi abbiano una certa curiosità di sapere e quindi di 'interessarsi'.
     
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  4. alehouse
     
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    CITAZIONE (Sognolucido @ 1/7/2010, 14:21)
    CITAZIONE (alehouse @ 1/7/2010, 14:03)
    personalmente sto imparando a fare ciò che mi piace e fregarmene del resto, anche dell'auto-miglioramento

    Io parto da una condizione peggiore, perchè io non so cosa mi piace !!!
    A parte sognare non ho nessun interesse reale.
    Ma non posso trascorrere la mia vita sognando....
    Il problema è che la realtà non può mai competere con il sogno, non sarà mai bella, interessante, perfetta, creativa e divertente come un sogno...
    Ne consegue che qualunque attività io cerchi di svolgere nella realtà non mi dà le stesse emozioni del sogno, anzi mi suscita nioia e fatica.
    E allora dopo un pò abbandono l'attività e mi rimetto a sognare...
    Ora vado a lavorare, controvoglia come ogni giorno, come un automa, contando i secondi che passano in attesa di essere di nuovo libera di sognare...

    io non ho uno scopo preciso nella vita, ma qualcosa che mi piace c'è... tutti hanno qualcosa che piace loro...

    la musica, la lettura, il teatro, il cinema, lo sport... qualcosa...
     
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  5. Allonsanfan
     
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    Ho letto la storia di sogno lucido, e mi sono accorto di essere simile a lei, con una paio di differenze: io sono la sua versione più giovane e fallita. Lei è riuscita a vivere nel perfezionismo creandosi una carriera e sollecitando il suo ego, anche se è soggetta a periodiche crisi. Più pesante è lo scollamento tra la maschera e il nostro vero io, più è devastante l'effetto su di noi..
    Io non ci sono riuscito: mi sono ribellato prima, mi sono autosabotato...non mi riesce fingere quello che non sono, sono obbligato a essere me stesso.

    Ho notato, perlomeno qui nel forum che tra le persone che riescono a crearsi una maschera con successo ci sono principalmente donne..quello che scrivi, sognolucido, l'ho letto in altri topic. Non so so dietro a questo fatto c'è una predisposizione femminile. Forse perché le donne tendono ad essere meno ribelli e a seguire fino in fondo l'imposizione della società..anche con successo.

    Edited by Allonsanfan - 1/7/2010, 18:41
     
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  6. Sognolucido
     
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    Ciao Allonsanfan !
    Non sono mai stata una ribelle perchè sono una insicura.
    Ho bassa autostima, non mi piaccio, sogno di essere un'altra, ed è per questo che ho sempre cercato solo di essere accettata dagli altri, cercando di adattarmi alla società, cercando di accontentare parenti e amici.
    Per una insicura come me la felicità più grande nasce dall'esterno, e diventa fondamentale ricevere l'affetto e la stima delle persone che mi circondano.
    Non mi sono quindi "allenata" a desiderare qualcosa per me, ad avere obiettivi miei, interessi che piacessero solo a me.
    Mi accorgo di aver "inutilmente" cercato tutta la vita di diventare estroversa e di integrarmi con il gruppo, salvo poi rifugiarmi nei pensieri e nei sogni quando il peso della finzione diventa insopportabile.
    Ma come ripeto anche nei sogni sono schiava del modello estroverso.....
    Sogno infatti di essere estroversa, amata dal gruppo, e di "saper fare e agire" più che pensare e creare.

    Devo ricostruire il mio Io partendo dalla accettazione della mia introversione e liberandomi dal peso del giudizio altrui e dagli stupidi tentativi di diventare estroversa.

    Ma è così difficile.....
     
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  7. Koenig4
     
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    Se ti può essere utile potresti dare un'occhiata ai famosi personaggi introversi, accertati o presunti tali, descritti nel forum nella sezione personaggi. Forse potrebbe essere utile ribaltare la situazione passando dal senso di inadeguatezza all'orgoglio per una caratteristica che ha grandi potenzialità positive e che ha dato molto alla cultura umana scientifica artistica e sociale. Cercando cercando tra i famosi personaggi mi e' sembrato per la prima volta di vedere un filo conduttore che guidava il progresso, un tema di fondo di nome 'introversione'. Alcune delle schede su i personaggi comprendono anche dei documentari YouTube allegati. Un caro saluto.
     
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51 replies since 25/6/2010, 13:24   1595 views
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