L'ultimo grande tabù

Discorso sull'accettazione della sessualità introversa

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    Il Saggio del dott. Anepeta dice molte cose, ma ovviamente non può parlare di tutto. Su una cosa si sofferma poco rispetto all'interesse che susciterebbe: il modo di vivere la sessualità.
    Io, pur essendo considerato, curriculum sessuale alla mano, un inattivo, penso di avere una vita sessuale. "Avere una vita sessuale" è un modo per dire che si fa sesso con una certa frequenza e in compagnia di qualcuno.
    In seguito all'apertura di mentalità che mi ha dato la lettura del TDA, io credo che ci sia da ristabilire regole e modi di pensare.
    Lo penso perché credo che la sessualità dell'introverso sia al di fuori da tutti questi parametri di giudizio sul sesso sano e sesso insano. L'introverso è un pensatore ed è normale che nella sessualità questo lato rimanga, anche se per il pensiero comune ciò è inaccettabile.
    Ho sempre pensato che il vero sesso sia pensato e che le effusioni siano soltanto una facilitazione e di conseguenza, se non si riesce ad avere un orgasmo solo con la forza del pensiero, ciò è dovuto soltanto a un limite di immaginazione. Leggendo il TDA, però, ho capito quanto introversi e estroversi possano essere diversi e tante cose che davo per universali invece erano vere soltanto per una parte della popolazione.
    Rimane il fatto che la mia capacità di immaginazione è massima quando non devo interagire con altre persone; quando devo interagire, sia nell'approccio verbale, che nel momento dell'effusione vera e propria, la sensazione di piacere datomi dall'immaginazione ha un calo verticale; incredibile resistenza invece dimostro nei momenti di "ispirazione" nei quali riesco ad essere piacevolmente disturbato da pensieri profani anche per giornate intere.

    Io credo che tutto questo quadro non sia patologico, ma in linea con le mie caratteristiche di introverso adolescente (31 anni).


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  2. Koenig4
     
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    Se non ricordo male nel saggio c'è scritto che la persona introversa può, in alcuni casi, sviluppare delle perversioni. Forse in questa società il messaggio di normalità e' l'esuberanza e la persona introversa si 'adegua' come forma particolare di normalizzazione. Un saluto.
     
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    CITAZIONE (Koenig4 @ 1/7/2010, 12:29)
    Se non ricordo male nel saggio c'è scritto che la persona introversa può, in alcuni casi, sviluppare delle perversioni. Forse in questa società il messaggio di normalità e' l'esuberanza e la persona introversa si 'adegua' come forma particolare di normalizzazione. Un saluto.

    E' vero, ricordo il pezzo. Però credo che le perversioni di cui scrive Anepeta siano patologiche e dubito che corrispondano con quello che ho scritto.
    Anepeta scrive anche che: "La sessualità introversa non può esprimersi che all'interno di un rapporto interpersonale significativo: essa richiede che si dia feeling nei confronti del partner. Questo singolare orientamento, a tal punto specifico da perdurare vita natural durante, esclude i rapporti occasionali e strumentali che sono desiderati e agiti dagli introversi*"

    Quindi tra le righe sembrerebbe che se una ci provasse con me e accettassi, andrei contro la natura introversa. Solo che non essendoci una cultura sulla sessualità introversa, uno pensa chissà quante e quali cose sul proprio insuccesso o sulla sua minore motivazione a farsi avanti.

    C'è ancora tutto un ambito intero da esplorare.
     
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  4. josephinebaker
     
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    A parer mio quello che dice Anepeta "La sessualità introversa non può esprimersi che all'interno di un rapporto interpersonale significativo" significa che alla base di tutto c'è comunque sempre il rapporto che nel caso dell'introverso non può essere da botta e via (parlando ovviamente di una sessualità sana ed appagante). Lo sviluppo delle perversioni forse sta proprio nel sesso pensato e non fatto, mi viene da pensare a quelli che sono dipendenti da pornografia che preferiscono masturbarsi davanti a un porno invece che farlo con la fidanzata. Raggiungere l'orgasmo in se forse non rappresenta nulla, c'è chi ci riesce tranquillamente sia da solo che con chiunque, ma è riuscire a raggiungere una vera intimità con un'altra persona che non è affatto semplice e questo credo che valga sia per gli estroversi che per gli introversi.
    Ciao!
     
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  5. Koenig4
     
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    Dal saggio Timido, Docile, Ardente... pag.63

    "Il ragazzo introverso, invece, se è spinto timidamente a "provarci", scopre che il suo modo d'essere troppo "serio" esercita un fascino molto modesto sulle ragazze. Gli innamoramenti, peraltro, determinano regolarmente un effetto inibente sui desideri sessuali. Al di fuori dei periodi d'innamoramento, questi oscillano tra periodi di latenza, nel corso dei quali sono silenti, e periodi di attivazione che, dato lo stato globale di frustrazione, assumono spesso una configurazione fantasticamente perversa."

    Sinceramente mi infastidisce l'idea che la persona introversa sia predisposta a sviluppare perversioni, e' come se l'introversione di per se fosse patologica. Ad esempio nella classificazione del soggetto pedofilo c'è la tipologia del "pedofilo introverso" mentre non esiste il "pedofilo estroverso". Sembrerebbe come se l'introversione fosse una condizione che potrebbe predisporre alla pedofilia. Io voglio credere di più al messaggio negativo che viene dato dalla società al quale la persona introversa, nel suo desiderio di normalizzazione, 'abocchi'.

    Ecco la definizione di pedofilo introverso :

    E' un soggetto che non ha buone capacita' relazionali. Gli atti sessuali sono fugaci e rivolti verso bambini molto piccoli. Se insicuro o inadeguato sessualmente, può limitarsi ad atti di esibizionismo, oppure a compiere un'aggressione. L'instabilita psichica di questo soggetto lo rende pericoloso.

    Ecco invece le dichiarazioni del pubblico ministero nel caso Chiatti :

    Da Internet ( fonte ) :

    "Ma è stato soprattutto nella parte finale della requisitoria, dopo che per ore si era soffermata sulla ricostruzione della vicenda, che il pm ha toccato il punto forse meno approfondito fino ad oggi: il movente. E lo ha fatto tratteggiando la personalità di Gatti, quella dei genitori e degli zii. E ha ricordato che in quella villetta, "così vicine" vivevano "persone tanto lontane nei modi di vita."
    << Il movente è da ricercare nel contrasto incontenibile, irrisolvibile - ha detto parlando di Gatti e degli zii - tra la sua sessualità assolutamente chiusa, introversa e repressa e quella degli zii estroversa, "in questo conflitto latente", nel "rapporto d'amore e odio, d'attrazione e repulsione". >>

    Edited by Koenig4 - 1/7/2010, 19:46
     
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  6. maria rossi
     
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    nei primi posts del forum (anni 2007/2008) il tema della sessualità (o meglio della difficoltà ad averla proprio una vita sessuale comunemente intesa!) ritornò spesso.

    non ricordo affatto in quali sezioni del forum e temo he alcune discussioni abbiano dei buchi causa cancellazione postuma da parte di un utente.
    ma la questione era molto sentita e aveva smosso molte riflessioni, in effetti!
     
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    Ho sentito molte volte il modo di dire: "mi lascia un senso di vuoto" riferendosi a sesso pratico senza innamoramento. Non credo di aver provato mai una situazione simile, anche se m'incuriosisce. Intendete quella sensazione di malinconia nel momento refrattario oppure è qualcosa di più?

    Io, più che senso di vuoto, sento un senso di nausea.
     
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  8. tandream
     
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    Non a caso la mia sessualità è tutta cerebrale, anzi dovrei dire lo era visto il periodo trascorso dall'ultima volta.
    Uso molto di più il cervello in quei casi che l'organo sessuale. (quei rari casi che ci furono :D )
    Devo ammetere però che alle donne piace moltissimo :woot:
    Ehm, scusate forse dovrei essere più discreto. :unsure:

    CITAZIONE (Warlordmaniac @ 7/7/2010, 12:15)
    Ho sentito molte volte il modo di dire: "mi lascia un senso di vuoto" riferendosi a sesso pratico senza innamoramento. Non credo di aver provato mai una situazione simile, anche se m'incuriosisce. Intendete quella sensazione di malinconia nel momento refrattario oppure è qualcosa di più?

    Io, più che senso di vuoto, sento un senso di nausea.

    Non sarà per caso simile ad un senso di colpa?
     
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    No, assolutamente. Secondo me è la reazione a troppa intimità. E' come se prendessi troppo zucchero.
     
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    Chiedo ad un moderatore di spostare il thread nella stanza della sessualità, che secondo me è più adatta. Convenite?
     
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  11. S2EM
     
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    io ho 20 anni, e ho il terrore di ammettere che non l'ho fatto.

    Ho avuto l'opportunità durante la mia ultima relazione (entrambi vergini), ma alla prima difficoltà data dall'inesperienza lasciavo perdere nel vero senso della parola.

    Abbiamo fatto altro, inteso come sesso orale (lei a me) o masturbazione reciproca, abbiamo fatto anche la doccia insieme, ma alla penetrazione non siamo arrivati, nonostante la volontà di entrambi, perchè eravamo entrambi spaventati (anche lei lo era).

    Inutile dire che ora sto rimpiangendo come non mai quelle occasioni.
     
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  12. Oberman0
     
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    CITAZIONE (S2EM @ 8/9/2010, 09:35)
    io ho 20 anni, e ho il terrore di ammettere che non l'ho fatto.

    Ho avuto l'opportunità durante la mia ultima relazione (entrambi vergini), ma alla prima difficoltà data dall'inesperienza lasciavo perdere nel vero senso della parola.

    Abbiamo fatto altro, inteso come sesso orale (lei a me) o masturbazione reciproca, abbiamo fatto anche la doccia insieme, ma alla penetrazione non siamo arrivati, nonostante la volontà di entrambi, perchè eravamo entrambi spaventati (anche lei lo era).

    Inutile dire che ora sto rimpiangendo come non mai quelle occasioni.

    Per me non è necessaria la penetrazione per sancire il momento della fine della condizione di verginità, o meglio non è così per tutti, il concetto di vita sessuale può avere diverse declinazioni nell'ambito della vita umana.
     
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  13. LordDrachen
     
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    anche io sento nausea. un peso allo stomaco. una voglia di scappare via.
    non è razionale, è fisico proprio.

    e non credo proprio sia senso di colpa... non saprei dire cos'è.
     
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  14. Aletta87
     
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    CITAZIONE (Warlordmaniac @ 1/7/2010, 12:03)
    Il Saggio del dott. Anepeta dice molte cose, ma ovviamente non può parlare di tutto. Su una cosa si sofferma poco rispetto all'interesse che susciterebbe: il modo di vivere la sessualità.
    Io, pur essendo considerato, curriculum sessuale alla mano, un inattivo, penso di avere una vita sessuale. "Avere una vita sessuale" è un modo per dire che si fa sesso con una certa frequenza e in compagnia di qualcuno.
    In seguito all'apertura di mentalità che mi ha dato la lettura del TDA, io credo che ci sia da ristabilire regole e modi di pensare.
    Lo penso perché credo che la sessualità dell'introverso sia al di fuori da tutti questi parametri di giudizio sul sesso sano e sesso insano. L'introverso è un pensatore ed è normale che nella sessualità questo lato rimanga, anche se per il pensiero comune ciò è inaccettabile.
    Ho sempre pensato che il vero sesso sia pensato e che le effusioni siano soltanto una facilitazione e di conseguenza, se non si riesce ad avere un orgasmo solo con la forza del pensiero, ciò è dovuto soltanto a un limite di immaginazione. Leggendo il TDA, però, ho capito quanto introversi e estroversi possano essere diversi e tante cose che davo per universali invece erano vere soltanto per una parte della popolazione.
    Rimane il fatto che la mia capacità di immaginazione è massima quando non devo interagire con altre persone; quando devo interagire, sia nell'approccio verbale, che nel momento dell'effusione vera e propria, la sensazione di piacere datomi dall'immaginazione ha un calo verticale; incredibile resistenza invece dimostro nei momenti di "ispirazione" nei quali riesco ad essere piacevolmente disturbato da pensieri profani anche per giornate intere.

    Io credo che tutto questo quadro non sia patologico, ma in linea con le mie caratteristiche di introverso adolescente (31 anni).


    Confermate?

    Confermo veramente tutto. é ciò che abitualmente mi succede. il pensiero è il vero organo del sesso per quanto mi riguarda... senza di esso nulla serve a scatenare eccitazione. So che altre persone riescono a fare sesso con chiunque solo per il fatto che la persona è dell'altro sesso, ci sono uomini che vogliono farti credere che tengono a te in particolare, in realtà hanno solo bisogno di una donna con cui stare insieme, per il sesso ed altri motivi pratici come la cosiddetta "vita sociale" e la donna sta al gioco, accetta ciò che ha davanti senza che scatti veramente qualcosa, oppure perchè quel qualcosa non le serve, non ci pensa,lei deve trovare il fidanzato. si ha bisogno di una persona con cui vivere e si accettano compromessi pur di realizzare questo intento. questo atteggiamento mi dà profondamente fastidio ed è una delle motivazioni per le quali sono molto selettiva e tendo a tirarmi indietro. voglio una persona che prima di spogliarmi sappia immaginarmi. cos'è un rapporto se non la forza di immaginare in due o perchè no anche in più di due? Posso dire di aver avuto la mia vita sessuale attraverso sguardi ricambiati e frasi romantiche. posso dire di aver profondamente odiato e desiderato determinate persone allo stesso tempo senza aver mai avuto una "storia" con loro (talvolta solo poche parole o litigi). posso dire di essermi innamorata a "senso unico" ma almeno di aver sentito qualcosa. tutto ciò senza nulla di pratico. a chi mi chiede come faccio io rispondo: "penso :)".
     
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    CITAZIONE (Aletta87 @ 8/9/2010, 13:04)
    Confermo veramente tutto. é ciò che abitualmente mi succede. il pensiero è il vero organo del sesso per quanto mi riguarda... senza di esso nulla serve a scatenare eccitazione. So che altre persone riescono a fare sesso con chiunque solo per il fatto che la persona è dell'altro sesso, ci sono uomini che vogliono farti credere che tengono a te in particolare, in realtà hanno solo bisogno di una donna con cui stare insieme, per il sesso ed altri motivi pratici come la cosiddetta "vita sociale" e la donna sta al gioco, accetta ciò che ha davanti senza che scatti veramente qualcosa, oppure perchè quel qualcosa non le serve, non ci pensa,lei deve trovare il fidanzato. si ha bisogno di una persona con cui vivere e si accettano compromessi pur di realizzare questo intento. questo atteggiamento mi dà profondamente fastidio ed è una delle motivazioni per le quali sono molto selettiva e tendo a tirarmi indietro. voglio una persona che prima di spogliarmi sappia immaginarmi. cos'è un rapporto se non la forza di immaginare in due o perchè no anche in più di due? Posso dire di aver avuto la mia vita sessuale attraverso sguardi ricambiati e frasi romantiche. posso dire di aver profondamente odiato e desiderato determinate persone allo stesso tempo senza aver mai avuto una "storia" con loro (talvolta solo poche parole o litigi). posso dire di essermi innamorata a "senso unico" ma almeno di aver sentito qualcosa. tutto ciò senza nulla di pratico. a chi mi chiede come faccio io rispondo: "penso :)".

    Secondo me è dovuto sempre alla capacità di immaginazione, anche in senso letterale.

    In TV un gigolò diceva che per fare sesso con le anziane, dove "salvare" un'immagine visiva abbastanza recente, presa ad esempio nel tragitto per andare dal luogo di ritrovo a casa con la signora. Durante l'atto sessuale il gigolò utilizzava quella visione per eccitarsi.
    Io non ce la farei.

    CITAZIONE (LordDrachen @ 8/9/2010, 12:29)
    anche io sento nausea. un peso allo stomaco. una voglia di scappare via.
    non è razionale, è fisico proprio.

    e non credo proprio sia senso di colpa... non saprei dire cos'è.

    Secondo me è uno scompenso ormonale/nervoso, simile alla crisi di astinenza del drogato, con le dovute proporzioni.
     
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