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maria rossi.
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riflessivi, sottotono, con musica e testi intimi, lievi, alle volte impegnati o speculativi....
Solo un uomo
E' solo un uomo quello di cui parlo
del suo interno come del suo intorno
di quando scivola su stesso
di quando scrive come adesso
sulle sue guance ha il vento fresco
della vetta della conquista
sotto le unghie ha la terra quando striscia
le sue serate le sue ferite
le donne amate e poi dimenticate
dell'ambizione della speranza
le ragnatele della sua stanza
di quando ha paura di morire
e un orgasmo la fa tremare
di quando la vita non è così come appare
e' solo un uomo quello di cui parlo
quando inciampa nella sua ombra
quando cammina sull'acqua e non affonda
e' solo un uomo quello di cui canto
di quando sbaglia e non si perdona
il furore e il disincanto di quell'universo
a forma di persona
parlo di quando spara a suo fratello
e s'inginocchia a un portafoglio
quando osserva l'infinito
attraverso il suo ombelico
quando sventola una bandiera
o ci si nasconde dietro per paura
una menzogna è più cattiva
nascosta dentro una preghiera
e' solo un uomo quello di cui parlo
di una doccia dopo un tradimento
del sorriso che ritorna dopo che ha pianto
è solo un uomo quello di cui scrivo
la notte prima di un lungo viaggio
quando non sa se poi partire e solo partire
o è anche scappare
è solo un uomo quello che mi commuove
che vorrei uccidere e salvare amare e abbandonare
è solo un uomo ma lo voglio raccontare
perché la gioia come il dolore si deve conservare
si deve trasformare
Testi di Niccolò Fabi
Fuori o dentro
Visto da qui tutto tutto sembra lontano
convulso e insensato agitato per niente
come fosse distratto o indifferente
a cio che e' importante
visto da qui e' solo vuoto che urla
è il pensiero scucito dalla realta'
passanti qualunque in una strada qualunque
la mia citta'
sara' anche che il gioco si cambia da dentro
ma alla fine e' giocare che ti cambia dentro
sara' anche che spesso lontano dal centro
ognuno si scopre un nuovo talento
magari fuggire non e' la soluzione
magari fuggire e' una resurrezione
e' come sfidare il niente
stare qui
io non so se ritornare
quale vuoto sia peggiore
se avro' forza per trattare
e se il mio destino e' stare
fuori o dentro
visto da qui e' solo una piccola parte
che è davvero convinta di essere tutto
che non sente piu' urgenza ma solo la fretta
e l'affanno e' un respiro che non si rispetta
a volte un'isola e' la cura del tempo
a volte un'isola e' solo isolamento
e' come cadere al buio
scegliere
Testi di Niccolò Fabi
L'uomo intero
C'era un uomo che aveva due mani
e le usava nei modi più strani
per esempio sapeva descrivere
la vita di luoghi lontani
Era un uomo di forza sicura
molto alto per la sua statura
soprattutto sapeva sorridere
ogni volta che avevo paura
E io di paura ne avevo davvero
convinto com'ero di essere stato
per tutta la vita invece che intero
parzialmente scremato
Io di paura ne avevo davvero
sicuro com'ero di avere vissuto
la vita di un uomo che aveva perduto
senza avere giocato
Di lui mi colpiva la voce
così calda, sicura e veloce
cantava in modo dolcissimo
malgrado l'aspetto feroce
Aveva due occhi da gatto
ma li usava in modo distratto
però vedeva benissimo
la paura che ancora combatto
E io di paura ne avevo davvero
convinto com'ero di essere stato
per tutta la vita invece che intero
parzialmente scremato
Io di paure ne avevo a decine
ma fino alla fine le ho chiuse nel cuore
soltanto quell'uomo sembrava capire
quale fosse il dolore
Testi di Daniele Silvestri
L'uomo col megafono
L'uomo col megafono parlava parlava parlava di cose importanti, purtroppo i passanti, passando distratti, a tratti soltanto sembravano ascoltare il suo monologo, ma l'uomo col megafono credeva nei propri argomenti e per questo andava avanti, ignorando i continui commenti di chi lo prendeva per matto... però il fatto è che lui... soffriva... lui soffriva... davvero
L'uomo col megafono cercava, sperava, tentava di bucare il cemento e gridava nel vento parole di avvertimento e di lotta, ma intanto la voce era rotta e la tosse allungava i silenzi, sembrava che fosse questione di pochi momenti, ma invece di nuovo la voce tornava, la voce tornava...
Compagni! Amici! Uniamo le voci! Giustizia! Progresso! Adesso! Adesso!
L'uomo e il suo megafono sembravano staccati dal mondo, lui così magro, profondo e ridicolo insieme, lo sguardo di un uomo a cui preme davvero qualcosa, e che grida un tormento reale, non per un esaurimento privato e banale, ma proprio per l'odio e l'amore, che danno colore e calore, colore e calore ma lui... soffriva... lui soffriva... davvero
Compagni! Amici! Uniamo le voci! Giustizia! Progresso! Adesso! Adesso!
Testi di Daniele Silvestri
Idiota
Cazzo sono un idiota
ma come ho fatto a non accorgermi prima
dovevo proprio avere gli occhi bendati
per non vedere tutti i giorni passati, sprecati, buttati
consacrati al niente
a quel continuo trastullarsi della mente
escogitando ogni nuovo espediente
per ripromettermi sempre la mattina seguente
la stessa carota
Cazzo sono un idiota
ma come ho fatto a non accorgermi in tempo
che il mondo intorno si stava trasformando
mentre invecchiavo non mi stava aspettando
del resto lui non ha mai atteso nessuno
non sono il primo che si sveglia in ritardo, tossendo
nel fumo di un locale notturno
tavoli da biliardo e il cantante di turno
che giudico già da una nota
Sono un idiota
ma come ho fatto a non sentire i messaggi
quelli che i saggi hanno voluto lasciare
e che non erano bottiglie nel mare
ma storie, canzoni, dipinti, parole
anche se non le ho mai trovate da sole
ma come ho fatto a non distinguerle al volo
non mi consolo pensando al domani
se adesso sul piano le mani le muovo
ma la testa è vuota.
Tardi, tardi, tardi, è troppo tardi
e non mi bastano i ricordi
quando si diventa sordi
l'emozione non si sente più
Tardi, tardi, tardi è troppo tardi
ci sono stati troppi sprechi
quando si diventa ciechi
la passione non si trova più.
Cazzo sono un idiota
ho dato il tempo al cuore di consumarsi
ma come mai la mia coscienza dormiva?
è la catarsi, quella televisiva
che ti libera e priva delle tue preoccupazioni
e delle tue riflessioni se non ti sai dominare
e non ci sono istruzioni da usare
sono solo evasioni
non si prevedono istruzioni per l'uso.
Cazzo sono deluso
e mi vergogno di ogni fiamma che ho spento
del primo fuoco che mi bruciava nel cuore
e non è vero che non era il momento,
che c'è sempre del tempo
e che la fiamma non muore, no
non è vero se ora quello che sento
è poco più di un tepore
e non mi basta pensare al domani
se ho le mani piene di penne, carta, colori
ma la testa è vuota.
Tardi, tardi, tardi, è troppo tardi
e non mi bastano i ricordi
quando si diventa sordi
l'emozione non si sente più
Tardi, tardi, tardi è troppo tardi
ci sono stati troppi sprechi
quando si diventa ciechi
la passione non si trova più.
Cazzo sono un idiota
ma come ho fatto a non capire che i danni
li avrei pagati tutti pesantemente
chi mi ha insegnato a dire sempre "la gente"
a pensarmi differente
a chiamarmi fuori
come se non facessi anch'io quegli errori, gli stessi
peggiori perfino se guardo al mio ruolo
che sono solo un passeggero del volo
e mi credevo pilota.
Testi di Daniele Silvestri
Nell'imminente cambio cosmico
un dubbio tra l'epigone e l'archetipo
corti circuiti
intrecci la coscienza
corti circuiti
intrecci nell'essenza dell’eugenico
cambio di cellule spasmodico
spirale di prodigi trasformati in codice
informazioni sequenziali senza l'indice
persa nel fremito ciclonico
desossiribonucleico desossiri-bo-nucleico
dona nuovo amore
disegna naturali anomalie
diventa nettare armonico
danza nell'anima
la vita ha sete di vita
si disseta e si avvita un'aspirale infinita
in un vortice che soffia e immischia sangue e cristallo
la scintilla l’abbaglio un salto dentro il buio
un taglio dell'incognito
dell'evolvere genetico
desossiribonucleico
trasformazioni imprevedibili
della matrice incomprensibile alla mente
campi di morfogenetica
semenza
solchi di flussi magnetici
valenza per commettere
e per cercare di riflettere
sul proteico uomo laico
desossiribonucleico
perso nel fremito ciclonico
desossiribonucleico desossiri-bo-nucleico
dona nuovo amore
disegna naturali anomalie
diventa nettare armonico
danza nell'anima
la vita ha sete di vita
si disseta e si avvita un'aspirale infinita
in un vortice che soffia e immischia sangue e cristallo
la scintilla l’abbaglio un salto dentro il buio
un taglio dell'incognito
dell'evolvere genetico
desossiribonucleico
dell'evolvere genetico
del proteico uomo laico
desossiribonucleico-cleico
campi di morfogenetica
desossiribonucleico-cleico
solchi di flussi magnetici
corti circuiti
corti circuiti
desossiribonucleico
corti circuiti
corti circuiti
sul proteico uomo laico
(testo di Max Gazzè)
Edited by maria rossi - 7/7/2010, 14:43. -
tandream.
User deleted
Tra l'altro è di poco la notizia della morte del figlio di Niccolò Fabi, doveva iniziare una nuova tourné e ovviamente spezzato dal dolore ha rimandato tutto. Da quello che ho sentito è davvero rimasto terribilmente traumatizzato... : ( .