Quando si è oppressi dalla diversità

possibilità evolutive dell'introverso

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  1. josephinebaker
     
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    Dopo un dibattito molto acceso che ho avuto ieri sul tema della solitudine, con due utenti che mi hanno praticamente accusata di essere un'estroversa sotto mentite spoglie (come se poi essere estroversi fosse una colpa... razzismo al contrario), ho voluto pubblicare alcuni brani tratti dall'articolo del Dott. Anepeta sull'Introversione che raccontano abbastanza bene quella che è stata la mia personale evoluzione:

    "Se il perfezionismo intellettuale, morale e religioso è la trappola nella quale più costantemente finiscono gli introversi, che li candida a sviluppare qualche forma di disagio, non si può ignorare un'altra, più rara, possibilità evolutiva. Oppressi dalla loro diversità, incapaci di dare ad essa senso e incapaci di liberarsene per diventare come gli altri e sfuggire al giudizio sociale negativo, alcuni adolescenti introversi fanno proprio il modello di normalità corrente e, dopo aver interagito nell'intimo opposizionisticamente con tutte le strategie correzionali adottate dagli educatori, ne adottano una essi stessi"

    "Quasi sempre questo cambiamento coincide con un netto decremento del rendimento scolastico. In alcuni casi lo studio, ritenuto responsabile dell'isolamento viene addirittura rifiutato. Altre volte il cambiamento sopravviene inconsapevolmente sotto la spinta di un esasperazione che induce l'adolescente ad affrancarsi non solo dal perfezionismo, che rappresenta di fatto una schiavitù dalla volontà e dalle aspettative altrui, bensì anche dalla sensibilità e scrupolosità. Accade di conseguenza che un adolescente sino allora timido e inibito si trasformi in un essere spigliato ma duro e cinico che caratteristicamente, gode a far soffrire i più deboli, prendendoli in giro o attaccandoli; o che un'adolescente riservata e ritrosa si lanci in avventure amorose molteplici, prenda a frequentare cattive compagnie, ecc. "

    Nel mio caso questo cambiamento è avvenuto in conseguenza a gravi problemi familiari e alla presa di coscienza che ero sola e che dovevo farmi la mia vita a prescindere e questo comportava la necessità primaria di saper entrare in contatto con gli altri ed essere accettata. Da quasi prima della classe alla maturità di punto in bianco mi rifiutai di studiare e presi 48 e scelsi una facoltà facile (un parcheggio) solo per poter lavorare contemporaneamente, finire presto e trovare subito un lavoro stabile. Personalmente non ho mai trattato male nessuno (volontariamente) e ho sempre oscillato fra il modello morale e religioso e le cattive compagnie, all'interno delle quali come me ne ho conosciuti tanti. Tanti tossici e alcolisti sono introversi e il mondo dello sballo e i così detti luoghi di perdizione pullulano di introversi che di certo non si incontrano facilmente su questo forum perché quando si imbocca certe strade spesso non si torna indietro e non ci si rende nemmeno conto di essere introversi perché ci si droga proprio per soffocare e nascondere la propria sensibilità e il proprio dolore.
    Se avessi potuto scegliere se nascere introversa o estroversa di certo avrei scelto la seconda perché avrei sofferto molto meno, ma se la mia famiglia fosse stata diversa e fossi nata in un altro contesto sociale e culturale che rispettava il mio modo di essere, allora lo avrei apprezzato perché forse avrei potuto sviluppare le mie potenzialità al massimo.
    Anepeta sempre in quel saggio dice anche:

    "Avviene con altrettanta frequenza che un introverso si trovi ad evolvere in un contesto estremamente povero di stimoli culturali, in una situazione abitativa sovraffollata, senza alcuno spazio fruibile di intimità (per questo io sono diventata claustrofobica), in un quartiere periferico disgregato o in un ambiente provinciale dove la socializzazione estensiva è un obbligo rituale. Queste condizioni del tutto sfavorevoli, determinano quasi sempre il definirsi precoce di una qualche patologia."

    Non penso come dice qualcuno sul forum che l'introverso sia un uomo più evoluto rispetto alla media, direi che alcuni aspetti sono più evoluti di altri, ma introverso ed estroverso si compensano e sono necessari gli uni agli altri, purtroppo nella società in cui viviamo dove vige la legge del fisicamente più forte (non solo sulle donne), spesso i primi diventano involontariamente coloro sui quali si scaricano i pesi e le frustrazioni dell'intera comunità, gli agnelli sacrificali.
    Ciao a tutti!
     
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  2. Koenig4
     
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    Non ho mai dubitato del fatto che tu sia introversa. Se una persona mi dice di essere estroversa probabilmente lo e' ( visto che sono gli introversi ad essere rari ) ma resta da dimostrare. Se una persona dice di essere introversa e lo dice con grande sicurezza di sicuro lo e' visto che questa e' una caratteristica non benvista dalla società e sarebbe ben strano sposare le posizioni svantaggiose abbandonando quelle vantaggiose. E' come nel tiro alla fune. Chi nella confusione della folla passerebbe dalla parte della squadra perdente? ;) Ci sono poi le persone che dicono di essere estroverse, ma solo con le persone con cui si trovano a loro agio. Anche queste sono introverse :D

    L'attrito, suppongo in realtà una semplice incomprensione, non può essere derivato dalla differenza uomo-donna? Non credi josephin che in conseguenza del maschilismo non ci sia una perfetta simmetria uomo-donna e l'uomo introverso, in generale dico, sia più penalizzato e svantaggiato della donna introversa a causa di una società che si aspetta di più proprio dall'uomo?
    In particolare la donna introversa non potrebbe essere meno individuabile come persona introversa rispetto all'uomo?
    Prendi le mie domande come molto colloquiali. Non mi andava di vedere orfano il tuo post e volevo anche rilanciarlo visto che ne potrebbe derivare un'interessante spunto di conversazione.
    Un caro saluto.
     
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  3. josephinebaker
     
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    Non mi riferivo di certo a te Koenig quando dicevo che hanno messo in dubbio il mio essere introversa. Non ho fatto nomi, ma era chiaro a chi mi riferivo e ho pubblicato questo post proprio per ricordare che non vi è un'unica via per essere introversi. Il problema, come dice anche il Dott. Anepeta è che la nostra società è piena di estroversi estrovertiti e di introversi introvertiti. Di certo il maschilismo è alla base di quella discussione, ma se c'è chi si sente frustrato da una società che lo vuole in un modo in cui non riesce ad essere, se la prenda con chi ha inculcato certi valori, avercela con le donne non serve proprio a niente.
    Grazie! :)
     
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  4. Koenig4
     
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    Sisi' sapevo di non entrarci. :)
    Mi riferivo in generale. Faccio un'esempio. Nel sondaggio degli amici io ho dichiarato zero e tu tredici più due intimi per un totale di quindici. Dal mio punto di vista potrei dire : ma sei sicura di non essere in realtà una persona estroversa?
    In realtà da quando conosco la LIDI e ho incontrato dal vivo i soci romani in due incontri ho dovuto rimuovere l'idea che tutti dovessero somigliarmi. Al contrario ho visto una grande varietà nella diversità :)
    Tra uomo e donna invece mi sembra di intuire, ma potrei sbagliarmi, che ci sia, con le dovute proporzioni, una sorta di simmetria con gli omosessuali. Secondo me non c'è una simmetria tra il disagio del maschio omosessuale e quello della femmina omosessuale. Nella nostra società c'è il mito della mascolinità ma non quello della femminilità, semmai quello della maternità. Inoltre mi sembra che ci sia una certa asimmetria nella visibilità. Per esempio tra i miei colleghi che sono diverse centinaia sono noti i maschi omosessuali ma non le femmine omosessuali, che pure dovrebbero essere presenti nella stessa proporzione. Forse perché per la società maschilista l'uomo e' mascolino se ostenta mentre la donna e' femminea se e' riservata. Teniamo presente infine che quando si ricorda che gli omosessuali finirono nei forni nazisti si parla degli uomini gay perché le donne lesbiche non andarono nei campi di concentramento se non eccezionalmente e per altri motividiversi dalla sessualità.
    Nel saggio TDA la drammaticità del disagio delle donne non mi e' sembrato meno importante di quello dell'uomo. Eppure se una asimmetria esiste potrebbe giustificare perché nel forum molte donne sono madri ma nessun uomo e' padre ( tanto per fare un'esempio ).
    Grazie a te! :)
     
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  5. josephinebaker
     
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    "Forse perché per la società maschilista l'uomo e' mascolino se ostenta mentre la donna e' femminea se e' riservata"

    questo è il punto Koenig e se chi sta qui dentro a lamentarsi di come gira il mondo (e della sfiga che ha con le donne) è lui per primo a sostenere queste tesi. E' un po' anche quello che dicevano altre donne nel forum, se il modello di donna che si cerca è il tipo da "la pupa e il secchione" per forza si rimane delusi... forse è proprio quella trasmissione ad aver rovinato l'immaginario sessuale degli uomini introversi.
    A riguardo di quello che dicevi dei rapporti credo che il punto negli introversi non è il numero, ma la qualità, nel mio caso anche con i due più intimi non riesco mai ad essere me stessa al 100%, riesco ad esserlo solo nel gruppo, come ho detto anche in una domanda che ho fatto al Dott. Anepeta, il rapporto a due mi mette ansia.
    Credo che la mia vera personalità esce quasi solo nel rapporto di coppia e forse nemmeno... :(
     
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  6. trux
     
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    QUOTE (josephinebaker @ 9/7/2010, 19:10)
    "Forse perché per la società maschilista l'uomo e' mascolino se ostenta mentre la donna e' femminea se e' riservata"

    Non c'è nulla di sbagliato a sostenere una tesi del genere.

    "Forse perché l'uomo e' mascolino se ostenta mentre la donna e' femminea se e' riservata"

    Questa sarebbe una tesi sbagliata.
     
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  7. josephinebaker
     
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    Personalmente il modello di mascolinità che ostenta non mi ha mai attirato e credo sia profondamente sbagliato inculcare dei modelli perché chi non rientra in quei canoni si sente tagliato fuori ed è da questo che nascono le frustrazioni.
     
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  8. trux
     
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    QUOTE (josephinebaker @ 9/7/2010, 19:39)
    Personalmente il modello di mascolinità che ostenta non mi ha mai attirato e credo sia profondamente sbagliato inculcare dei modelli perché chi non rientra in quei canoni si sente tagliato fuori ed è da questo che nascono le frustrazioni.

    Può darsi che non abbia capito ma, vuoi dire che ad un modello sbagliato non si dovrebbero proporre modelli diversi, perchè ciò causerebbe frustrazioni da parte di chi da quel modello è svantaggiato?

    Se così fosse quella degli ultimi due secoli, partendo dalla rivoluzione francese, non deve essere la tua parte preferita nel libro di storia.
     
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  9. Koenig4
     
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    Faccio un'esempio più preciso. Mentre in ufficio ha successo l'uomo che e' più simpatico più spiritoso questo, in generale, non viene richiesto alle donne. Se l'uomo deve fare la battuta piccante per essere spiritoso la donna invece e' virtuosa se di fronte a quella battuta si infastidisce ( cioe' deve fingere :D ). Insomma all'uomo e' richiesta più simpatia più visibilità cioe' più estroversione alla donna meno ed ecco quindi che la donna introversa potrebbe subire meno pressioni per il modello non solo maschilista ma anche eterosessista ed estrovertito. Tuttavia la mia e' solo un'ipotesi perché non ho o non conosco colleghe introverse ( o forse semplicemente non le vedo proprio perché non devono essere le più simpatiche e le più al centro dell'attenzione).
     
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  10. Kriya
     
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    Anepeta ha scritto chiaramente che una caratteristica specifica del genotipo introverso è il corredo emotivo superiore alla media, associato ad un'intelligenza solitamente vivace e talora essa stessa superiore alla media. Mi viene da pensare che ciò comporti una maggiore potenzialità rispetto all'estroverso normodotato e credo che Anepeta stesso abbia scritto questo da qualche parte (ma qua mi potrei sbagliare). Che poi questo potenziale si riesca a realizzare è un altro discorso.
     
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  11. Koenig4
     
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    Certo che e' così. Superiorità e inferiorità sono molto relativi pero'. Non c'è dubbio che se dovessi lavorare nelle assicurazioni nella vendita on-line o come promotore finanziario ad un collega estroverso normodotato basterebbe una sola settimana per farmi fuori. L'idea di fondo e' che in una società umana non e' il singolo ad essere vincente in assoluto ma il gruppo laddove il gruppo possa contare su individui che possiedono eccellenze diverse che si integrano e si compensano.
     
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  12. Kriya
     
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    l'iperdotazione evidentemente serve a sviluppare le potenzialità nella direzione dell'introversione, cioè nei mondi simbolici
     
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  13. maria rossi
     
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    io starei molto attenta a generalizzare nelle questioni di genere. non credo si debba instaurare una gara fra chi sia più svantaggiato nell'essere uomini o donne introversi: a loro modo possono essere entrambi incastrati, castrati e mortificati in aspetti fondamentali della personalità in questa società. trovo avvilente starsi a rinfacciare i piccoli vantaggi che gli uni e gli altri possono avere nei diversi ambiti della vita lavorativa o relazionale se questo non è fatto nell'ottica di ricostruire come e quanto i modelli dominanti (inconsci) di umanità che circolano nel nostro tempo, siano alienanti e spersonalizzanti.
    l'uomo paga su certi fronti, la donna su altri, punto. se vogliamo darci una mano ad avere la possibilità di individuarci tutti quanti come esseri umani, liberandoci dai condizionamenti culturali, impegnamoci a ricostruire questi modelli, comprenderne le ragioni storiche e a metterli in discussione, il resto è perdit di tempo.
    unica cosa su cui vorrei far ragionare tutti quanti: si parla spesso di parità dei sessi, di quanto oramai le donne spadroneggino...ebbene perchè la parità uomo-donna la si determina con una mascolinizzazione del femminile (che diventa anche più brutale, stronzo e disumano volendo!) e mai con la femminilizzazione del maschile??
    se le donne godono di tutti questi privilegi e si lamentano di false quesioni perchè i lavori, le competenze storicamente femminili non sono diventate patrimonio anche degli uomini? perchè non è avvenuto lo stesso travaso che le donne hanno attuato nel maschile? perchè non c'è la gara ad accedere anche ai lavori tradizionalemente femminili come i lavori di cura, i servizi, l'assistenza ecc.ecc.? perchè sono i meno retribuiti, i meno qualificanti, i meno socialmente appetibili (tanto che oramai li stiamo devolvendo agli sranieri!)? se viviamo in un mondo che promuove certe categorie, certi valori e certi modi di essere (alienanti e disumanizzanti) perchè le donne non dovrebbero rimanerne attratte come gli uomini? e perchè se è tanto brutto essere maschi, non vi femminilizzate senza troppi problemi?
     
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  14. Enrico-buono
     
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    Non è giusto generalizzare certo, ma in qualsiasi situazione si tende a dare delle definizioni, delle descrizioni, una sorta di classificazione.

    Come introverso, anzi come persona intelligente (che penso almeno un pò di essere...) non ho mai guardato nessuna puntata di nessun reality dove le inquadrature sono catalizzate dalle tette delle protagoniste. Mi auguro che almeno gli introversi, quelli che guardano la televisione, non si facciano fregare da tali modelli del sesso femminile!

    Nella mia personale visione della donna italiana (vivo al nord), ci sono ahimè tante caratteristiche tipicamente maschili. Apparire, anche non esteticamente, a tutti i costi. Fumare (lo trovo poco femminile - lo so: sono un retrogrado). Fare carriera. Prendere casa da sole. Fare vacanze tra donne. E via dicendo...
    Lavoro in un complesso di centinaia di uffici. D'estate le donne circolano con gonne corte e generose scollature. Gli uomini raramente circolano in canottiera (per fare un paragone azzardato). Insomma in genere la donna ha ormai comportamenti esteriori tutt'altro che introversi.

    Posso passare per misogino. Può essere che lo sia... A me però certe donne che conservano un tono di femminilità piacciono e non mi ritengo tale.
    E non nego che l'uomo medio abbia eliminato i soliti difetti che sono noti dall'età della pietra.

    A mio avviso, almeno negli ambienti che frequento io, le cose sono cambiate alla grande. C'è stata una grossa evoluzione.
     
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  15. trux
     
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    QUOTE (maria rossi @ 9/7/2010, 22:07)
    io starei molto attenta a generalizzare nelle questioni di genere. non credo si debba instaurare una gara fra chi sia più svantaggiato nell'essere uomini o donne introversi: a loro modo possono essere entrambi incastrati, castrati e mortificati in aspetti fondamentali della personalità in questa società. trovo avvilente starsi a rinfacciare i piccoli vantaggi che gli uni e gli altri possono avere nei diversi ambiti della vita lavorativa o relazionale se questo non è fatto nell'ottica di ricostruire come e quanto i modelli dominanti (inconsci) di umanità che circolano nel nostro tempo, siano alienanti e spersonalizzanti.
    l'uomo paga su certi fronti, la donna su altri, punto. se vogliamo darci una mano ad avere la possibilità di individuarci tutti quanti come esseri umani, liberandoci dai condizionamenti culturali, impegnamoci a ricostruire questi modelli, comprenderne le ragioni storiche e a metterli in discussione, il resto è perdit di tempo.
    unica cosa su cui vorrei far ragionare tutti quanti: si parla spesso di parità dei sessi, di quanto oramai le donne spadroneggino...ebbene perchè la parità uomo-donna la si determina con una mascolinizzazione del femminile (che diventa anche più brutale, stronzo e disumano volendo!) e mai con la femminilizzazione del maschile??
    se le donne godono di tutti questi privilegi e si lamentano di false quesioni perchè i lavori, le competenze storicamente femminili non sono diventate patrimonio anche degli uomini? perchè non è avvenuto lo stesso travaso che le donne hanno attuato nel maschile? perchè non c'è la gara ad accedere anche ai lavori tradizionalemente femminili come i lavori di cura, i servizi, l'assistenza ecc.ecc.? perchè sono i meno retribuiti, i meno qualificanti, i meno socialmente appetibili (tanto che oramai li stiamo devolvendo agli sranieri!)? se viviamo in un mondo che promuove certe categorie, certi valori e certi modi di essere (alienanti e disumanizzanti) perchè le donne non dovrebbero rimanerne attratte come gli uomini? e perchè se è tanto brutto essere maschi, non vi femminilizzate senza troppi problemi?

    Non capisco cosa segue questo intervento in questa discussione, il mio intervento forse? Mi pare che vada a riprendere la discussione che avevo aperto sul femminismo, dimmelo se mi sbaglio. Se seguisse il mio intervento penso che trovi altri spunti non strettamente legati a quello che volevo dire qui, escludendo questa parte: "trovo avvilente starsi a rinfacciare i piccoli vantaggi che gli uni e gli altri possono avere nei diversi ambiti della vita lavorativa o relazionale": Se si riferisse a quanto ho detto, da quel che mi è parso di capire, ad esempio dal commento di josephine "la mascolinità che ostenta non mi ha mai attirato" oppure dal fatto che le femministe si lamentano generalmente anche di piccole disparità sociali, che la questione fosse a cuore di entrambi i sessi. Anche se permettetemi: io credo che da quello che traspare dalle vostre parole si tratta effettivamente di perdere un vantaggio (piccolo o grande che sia, ci sarebbe da discutere) E ad ogni modo non vedo perchè non se ne dovrebbe parlare.
     
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101 replies since 7/7/2010, 09:42   3010 views
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