Sentirsi bene nella tristezza

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  1. Cocoon
     
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    Non capisco perchè ma mi capita proprio questo . . . mi trovo più a mio agio nella tristezza.

    Premettendo che in realtà non ci sono mai periodi in cui tutto vada bene, anzi capita molto più spesso il contrario (che vada tutto male!!), sto riflettendo da alcuni giorni su questo fatto ed ho notato come devo trovare sempre qualcosa di cui lamentarmi, qualcosa per cui tormentarmi. . .tutto questo, paradossalmente, per sentirmi meglio.
    Mi sento perennemente irrequieta, "mi porto dentro l'angoscia" (come qualcuno ultimamente mi ha fatto notare :( ) ma sento che è nella mia natura e non potrebbe essere altrimenti... certo, così è pesante...ma non riesco mai a sentirmi tranquilla o forse non lo voglio realmente.

    :blink:

    C'è qualcuno che comprende?!
     
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  2. maria rossi
     
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    credo che un pò quel che descrivi rientri nella fobia della felicità. come se una parte di noi avesse il terrore di poter stare bene. stare bene, essere felici= essere liberi, non costretti o vincolati da problemi, ingerenze, casini che ci bloccano. poter quindi vivere liberamente scelte, vita, persone desta terrore, come se chissà cosa potrebbe accadere. cosa si potrebbe desiderare, fare, pensare senza il fardello dell'infelicità?
     
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  3. alehouse
     
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    chiamasi malinconia
     
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  4. josephinebaker
     
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    Sono d'accordo con Maria, è la stessa cosa che mi disse il Dott. Anepeta ad una domanda simile che avevo posto sul forum. Io pure faccio fatica a liberarmene, è come se fosse una croce alla quale so di essere condannata e per certi versi è anche come se fosse più familiare e rassicurante perché è un abitudine.
     
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  5. josephinebaker
     
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    Ti allego il file che mi diede il Dott. Anepeta sulla fobia della felicità.
    File Allegato
    Masmor.doc
    (Number of downloads: 166)

     
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  6. McKinley Morganfield
     
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    CITAZIONE (Cocoon @ 7/7/2010, 20:52)
    Mi sento perennemente irrequieta, "mi porto dentro l'angoscia" (come qualcuno ultimamente mi ha fatto notare :( ) ma sento che è nella mia natura e non potrebbe essere altrimenti... certo, così è pesante...ma non riesco mai a sentirmi tranquilla o forse non lo voglio realmente.

    :yes.gif:
     
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  7. tandream
     
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    Non c'è miglior compagnia della sofferenza. La gioia tende ad essere una prostituta traditrice. La serenità dovrebbe essere l'unica compagna da incontrare.
     
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  8. Enrico-buono
     
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    Conosco anche io lo stato che descrivi Cocoon.
    Mi ci trovo molto spesso. Mi ci trovo bene anche io, ma solo sul momento.

    Cerco di spiegarmi. Di tanto in tanto cerco di darmi degli obiettivi 'sociali': conoscere nuove persone, corteggiare una ragazza, ecc.
    Non ottengo naturalmente grandi risultati. Alla fine di questi tentativi mi ritrovo nelle condizioni che tu descrivi, è una specie di rifugio dove riconosco di averci provato e in certo modo mi autocommisero.

    Però non mi piace per nulla rimanere in questo stato!

    PS: una volta feci un sogno in cui io adulto consolavo me stesso bambino.
    Penso ci sia molto da leggere in questo sogno.


     
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  9. Koenig4
     
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    Ecco una citazione di Giordano Bruno :

    Lieto nella tristezza, triste nella gioia.

    Un pizzico di tristezza ogni tanto lo vedo una buona leva per coltivare la compassione verso altre persone o verso gli animali e per assumere posizioni critiche nei confronti dei grandi temi che coinvolgono la società e la comunità internazionale.
    In effetti quando sono malinconico me ne accorgo quando sono gioioso... un momento... quando sono gioioso? Al piu' mi capita di sorridere per qualcosa di piacevole come qualche giorno fa' quando il passero che ho in casa ha cercato rifugio nella mia mano per riscaldarsi addormentandosi pure. Ha scambiato la mia mano per una sauna! :) E' una piccola gioia che ognuno di noi potrebbe vivere. Come rifiutarla?
     
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  10. Cocoon
     
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    Fobia della felicità! :o: Non ci avevo mai pensato. . .

    Josephinebaker, leggendo il file del Dott. Anepeta che hai allegato mi si è aperto un mondo davanti, davvero. . . mi ci ritrovo.
    Ho mille punti interrogativi in testa adesso. L'unica certezza è che voglio arrivare a conoscermi pienamente. . . voglio capire perchè. . . :wacko:

    Enrico-buono. . quello che provo è leggermente diverso da quello che descrivi tu. ti spiego: come se ad esempio tu riuscissi a raggiungere uno dei tuoi obiettivi, ma anzichè sentirti soddisfatto e felice di ciò, tu trovassi invece qualcosa di cui lamentarti. . come una perenne insoddisfazione che ti accompagna e non ti fa gioire neanche delle piccole "conquiste". magari si all'inizio riesci ma sprofondi poi di nuovo nella tristezza, perchè vuoi fare ancora di più di più... è questo quello che capita a me. probabilmente per un eccessivo senso del dovere

    Cmq come dici tu Koenig, è vero. . . dei momenti belli non ci accorgiamo tanto e volano via in fretta, mentre capita più facilmente di fissarsi su ciò che non va!!
    Un po' come dopo un saggio di danza bellissimo e molto piaciuto a tutti in cui alla fine gli spettatori si ritrovano a parlare, però, d una ballerina che ad un certo punto è scivolata a terra e si dimenticano di quanto sia stato bello lo spettacolo nel complesso, concentrandosi solo su quell'episodio "negativo".
    é un esempio "distante" ma lo riporto per dire come secondo me in generale tutte le persone tendono a considerare maggiormente quello che di negativo c'è in un determinato periodo-momento, non riuscendo ad esser felici per quello che di buono magari c'è

    mi piace tanto la frase di tandream!
     
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  11. josephinebaker
     
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    Mi fa piacere che ti sia servito il file che ti ho allegato, pure a me si è aperto un mondo leggendolo e ancor più con il libro da cui è stato tratto, SMT Star Male di Testa del Dott. Anepeta. Fu un'utente del forum a consigliarmelo e per quel che mi riguarda è stato meglio di qualunque psicoterapia che abbia mai fatto, sono riuscita a capire l'origine di alcune mie problematiche sulle quali mi ero sempre interrogata e alle quali nessun terapeuta era mai riuscito a dare risposta. Credo molti che sono su questo forum dovrebbero leggerlo perché le cose di cui spesso si discute qui sopra non hanno a che vedere solo con l'introversione.. anzi! Purtroppo ammettere a se stessi e a gli altri di avere un problema non è facile.
     
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  12. tandream
     
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    Bellissimo libro, lo consiglio anch'io. Grazie Cocoon : )
     
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  13. Cocoon
     
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    CITAZIONE (josephinebaker @ 9/7/2010, 11:00)
    Mi fa piacere che ti sia servito il file che ti ho allegato, pure a me si è aperto un mondo leggendolo e ancor più con il libro da cui è stato tratto, SMT Star Male di Testa del Dott. Anepeta. Fu un'utente del forum a consigliarmelo e per quel che mi riguarda è stato meglio di qualunque psicoterapia che abbia mai fatto, sono riuscita a capire l'origine di alcune mie problematiche sulle quali mi ero sempre interrogata e alle quali nessun terapeuta era mai riuscito a dare risposta. Credo molti che sono su questo forum dovrebbero leggerlo perché le cose di cui spesso si discute qui sopra non hanno a che vedere solo con l'introversione.. anzi! Purtroppo ammettere a se stessi e a gli altri di avere un problema non è facile.

    si probabilmente perchè dall'introversione scaturiscono poi tante altre problematiche...
    io a questa fobia non ci avevo mai minimamente pensato...un po' sinceramente mi fa paura!...vorrei capire se davvero sono così, capire le cause, trovare i perchè, sapere se ci sono soluzioni....ma non so da dove iniziare. penso che leggerò anch'io il libro...e chissà quante altre problematiche forse salteranno fuori. ?!
    in generale cmq penso che se qualsiasi persona si ritrovasse ad indagare dentro di se...troverebbe senz'altro delle problematiche, anche banali. magari la maggior parte delle persone (estroverse) non ci pensa più di tanto. io, essendo introversa, mi sento profondamente riflessiva e mi piace andare ad indagare cause ed effetti di tutto...è soprattutto per questo che mi focalizzo maggiormente sui momenti brutti...e tendo a viverli appieno a differenza di altri che invece fanno di tutto, giustamente, per farli passare via in fretta....
     
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  14. josephinebaker
     
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    Infatti il Dott. Anepeta stesso nel libro dice che oggi tutti di base sono un po' nevrotici per il tipo di vita che conduce e credo che chiunque leggendolo possa trovare dinamiche e problematiche che in minima parte lo riguardano. Essere introversi se da un lato comporta una sensibilità eccessiva che può far soffrire molto, dall'altra ci da la possibilità di scavare nel profondo e di evolvere continuamente.
     
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  15. Koenig4
     
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    Non conoscevo questa fobia della felicita' ma avevo sentito parlare della fobia del successo ed era stata diagnosticata proprio a me da una psicoterapeuta. Quando andai all'università mi trovai in difficoltà fino a quando mi rivolsi al centro di orientamento universitario della facoltà di psicologia. Eccezionalmente due psicoterapeute accettarono qualche colloquio con me, negli anni questo servizio di assistenza agli studenti e' stato avviato. Una psicoterapeuta concluse che avevo il mito dell'intelligenza e l'altra la fobia del successo. In realtà ero solo ingabbiato nelle regole ferree del perfezionismo ma loro non potevano saperlo. Il perfezionismo pero' in un certo senso lo vedo fisiologico, cioe' e' così che io sono fatto. Per funzionare non dovevo essere sfortunato nello scegliere un corso non vocazionale e anche il più arduo in assoluto. Anche il mio bisogno di malinconia di drammaticità di tristezza lo considero in una certa misura e in una certa frequenza fisiologici. Sono malinconico ad esempio quando penso al passato o triste quando so' di una specie animale che si e' estinta. Sono contento quando faccio una buona azione oppure posso fruire della bellezza dell'arte o ammirare un bel panorama. Forse una persona estroversa vorrebbe vivere sempre spensierata ( detto non in senso spregiativo ma nel senso di voler sperimentare il benessere in maniera continuativa ). Nel mio caso il benessere richiede che possa sperimentare sia tristezza e malinconia che la contentezza come se queste due sensazioni fossero come le facce di una medaglia. Forse questo voleva dire Giordano Bruno nella sua citazione ovvero non dimenticare la possibilità di essere lieti nei momenti di tristezza e non dimenticare che esiste la tristezza nei momenti di gioia.
    La fobia della felicita' esiste senz'altro. L'importante, semmai, sta' nel non cucirsela addosso per forza. Proverò anch'io a leggere l'allegato, magari scopro che l'avevo senza saperlo :).
     
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15 replies since 7/7/2010, 19:52   822 views
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