Fatti, scelte, frustrazioni, desideri, potenzialità

come io mi vedo

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  1. argonfusion
     
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    solo recentemente mi sono accostato alla tematica dell'introversione...e tramite, manco a dirlo, wikipedia...così come ho scoperto da poco la malinconia, sempre da wikipedia....
    leggendo quelle poche righe mi sono riconosciuto in ogni parola, come se mi passassero davanti anni di vita rivisti sotto una nuova luce. poi ho scoperto questo forum ed ho deciso di scriverci.

    credo di essere abbastanza introverso per alcuni aspetti:

    -non sopporto la superficialità ed il banalismo
    -non sopporto maleducazione e volgarità
    -penso continuamente alle mie scelte, a cosa fare per cambiare, in che situazione vivo
    -mi autoanalizzo al millimetro cercando di capire le sfumature del mio carattere e le conseguenze
    -sn perennemente insoddisfatto della mia vita sociale e sessuale
    -mi attribuisco ogni colpa o mancanza che vedo nella mia vita
    -non sono un party leader, ne un dongiovanni, ne un trascinatore
    -vedo spesso il lato negativo delle cose
    -vorrei fare una vita da estroverso ---> frustrazione totale

    daltro canto però penso di:

    -avere iniziativa perchè cerco sempre nuove soluzioni e se posso le applico
    -coraggio perchè mi sono buttato in molte situazioni (prima fra tutte 4 anni a vivere all'estero)
    -sensibilità perchè con quelle pochisssssime persone con cui sento un certo feeling ho un ottimo rapporto
    -avere sotto sotto una buona forza d'animo perchè nonostante tutta la negatività che vedo cerco oni giorno di fare del mio meglio e non lasciarmi trascinare


    ho trentanni, sono laurato, ho un lavoro impegnativo ma bello. Mi sono trasferito da poco per lavor in una nuova città dove non conosco nessuno e per vari motivi che non vi spiego no ho neanche un collega...cioè nel mio ufficio ci sono solo io.
    sono completamente solo. e la solitudine mi mette di fronte alla mia introversione (tanta o poca che sia) ed ai limiti che comporta.
    come e non bastasse desidero il massimo, da tutto: vorrei quindi fare mille viaggi, mille cose, conoscere persone, fare un sacco di esperienze, vivere emozioni sempre nuove...tutte cose che il mio carattere mi impedisce di avere. e ne soffro.
    vivo costantemente un leggero senso di sofferenza perchè la vita non è quell'esperienza profonda e travolgente che vorrei avere. attribuisco questo fallimento alla mie scelte, al mio carattere e incapacità di cambiare le cose. soffro due volte per la frustrazione che ne deriva e perchè non riesco a cambiare niente.
    non so più cosa fare: cercre di buttarmi, rassegnarmi e vivere come va, fare corsi/sedute per capirmi meglio, aspettare il destino...boh...

    non vi dico poi i miei pensieri su futuro e passato...poche speranze e tanta delusione di stare sprecando l'unica vita che ho a disposizione.
     
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  2. LADINTJ
     
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    Ciao argonfusion e benvenuto! :)
     
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  3. argonfusion
     
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    grazie, ma nessuno risponde, nessuno lascia un commento!

    rincaro la dosa con una serie di domande allora...

    come gestire il proprio carattere all'interno di una società "estro-centrica"?
    come mediare tra la propria introversione e forti desideri da estroverso?
    come non sentirsi così soli in mezzo a così tanta gente xè un pò diversi?

    Ho sentito una volta dire una cosa del genere: se alla fine ti accorgi di avere pochi amici, poche persone su cui contare è perchè hai speso più tempo a erigere muri che creare ponti...e non è forse il carattere di un introverso?

    non è superbia credere di essere più intelligenti, più consapevoli, più sensibili deli altri?

    perchè da dentro mi sento una persona sensibile, intelligente, aperta, con intenzioni e gusti profondi mentre se penso a me stesso da fuori (da come mi vedon gli altri) nessuna di queste virtà trapela?

    perchè a volte mi sento come "sminuito" tra i miei amici, come se mi stessi "abbassando" di livello (pessima frase ma il concetto è quello)

    come mi metto l'anima in pace quando vorrei fare un viaggio, una vacanza, un'attività ma non ho nessuno (questo perchè avendo pochi amici è naturale che nn siano sempre disponibili)

    perchè dovrei credere e convincermi che il mio modo di vivere sia giusto? io invece credo sia sbagliato. Perchè essere riflessivi, solitari, timidi e introversi dovrebbe essere un pregio?

    ultima ma non meno importante: come si può riconvertire tutta questa energia, questa autocritica, questa riflessione su se stessi sui propri problemi su altre tematiche? prchè sprecare questa sensibilità e acutezza solo per crogiolarsi nel dolore e tristezza?
     
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  4. tigellino11
     
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    Ciao,
    Volevo dirti che se nessuno ha lasciato un commento al tuo precedente messaggio non sarà stato di sicuro per indifferenza quanto perchè la tua esperienza di vita è comune qui a quasi tutti noi...tutti rientriamo qui nei tratti che tu riporti come tuoi personali, che altro commento fare se non dire "qua tutti siamo così".
    Il tuo secondo messaggio è molto articolato,per trovare le risposte non ti rimane che leggere il saggio del dott. Anapeta.
    Ti anticipo qui solamente che la nostra natura ha veramente un grande valore, ma ciò ha anche un prezzo: Che tutto sia più difficile per chi riceve questo "dark gift".
    Personalmente vedo l'interazione con il resto della società come una sorta di "super monopoly",un diabolico,surreale ,pericoloso ed estasiante gioco di società in cui bisogna essere molto sottili e raffinati per giocarci.
    Comincia con leggere il saggio...
    ciao
     
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  5. Terzapersona
     
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    Il tuo carattere ti fa da zavorra? Credi veramente che siamo qualcosa di altro e di separato dal nostro carattere? :)

    Non ci sono soluzioni valide per tutti. Per quel che mi riguarda ho semplicemente capito che non avevo alcun interesse a vivere esperienze, ma piuttosto ad aver vissuto esperienze, in modo da poterle raccontare agli altri. Ma cercare di vivere queste presunte "emozioni forti" in realtà non mi dava altro che un gran malditesta e senso enorme di inferiorità (anche quando in qualche misura ci riuscivo). Inoltre vivere in funzione esclusivamente degli altri è una scemenza, quindi ho deciso di scrollarmi di dosso tutte queste richieste assillanti di qualcuno che abbia sempre qualcosa da raccontare per riempire il LORO tempo. Mi trovano noioso? Amen, mi dedico ai miei obiettivi, e se mi dice bene le emozioni forti riesco a crearmele da solo. In questo modo hanno un sapore molto più autentico.

    CITAZIONE (argonfusion @ 29/12/2010, 13:54) 
    non è superbia credere di essere più intelligenti, più consapevoli, più sensibili deli altri?

    Quando si capisce cosa siamo e non siamo noi, perde importanza ciò che non sono gli altri, la cui indagine è solo una compensazione del nostro senso di inferiorità. Personalmente ho trovato serenità nel sostituire il "sono più sensibile degli altri" con "sono molto sensibile" e basta.
     
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  6. Koenig4
     
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    Troppi quesiti in una volta sola! :)

    Cominciare dalla lettura del saggio sull'introversione Timido Docile Ardente è un'ottimo suggeriumento!

    Benvenuto! :)
     
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  7. LADINTJ
     
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    Ti rispondo per come la vedo io:

    CITAZIONE
    Come gestire il proprio carattere all'interno di una società "estro-centrica"?

    Spostando il centro del potere su di se

    CITAZIONE
    Come mediare tra la propria introversione e forti desideri da estroverso?

    I desideri non sono né estroversi né introversi, bisogna capire quali sono reali e quali indotti.

    CITAZIONE
    Come non sentirsi così soli in mezzo a così tanta gente xè un pò diversi?

    Cercare la compagnia di persone affini con le quali condividere delle passioni o degli interessi.

    CITAZIONE
    Ho sentito una volta dire una cosa del genere: se alla fine ti accorgi di avere pochi amici, poche persone su cui contare è perchè hai speso più tempo a erigere muri che creare ponti...e non è forse il carattere di un introverso?

    Gli estroversi pure possono contare i veri Amici sulle dita di una mano, il resto sono conoscenti.

    CITAZIONE
    Non è superbia credere di essere più intelligenti, più consapevoli, più sensibili deli altri?

    Di tutto il resto del mondo si, di alcuni forse è solo realismo.

    CITAZIONE
    Perchè da dentro mi sento una persona sensibile, intelligente, aperta, con intenzioni e gusti profondi mentre se penso a me stesso da fuori (da come mi vedon gli altri) nessuna di queste virtà trapela?

    Forse perché non stabilisci relazioni profonde.

    CITAZIONE
    Perchè a volte mi sento come "sminuito" tra i miei amici, come se mi stessi "abbassando" di livello (pessima frase ma il concetto è quello)

    Perché frequenti le persone sbagliate, probabilmente non adatte a te.

    CITAZIONE
    Perchè dovrei credere e convincermi che il mio modo di vivere sia giusto? io invece credo sia sbagliato. Perchè essere riflessivi, solitari, timidi e introversi dovrebbe essere un pregio?

    Che lo consideri pregio o schifezza, puoi avere qualche speranza di realizzarti solo assecondando la tua natura.

    CITAZIONE
    Ultima ma non meno importante: come si può riconvertire tutta questa energia, questa autocritica, questa riflessione su se stessi sui propri problemi su altre tematiche? Perchè sprecare questa sensibilità e acutezza solo per crogiolarsi nel dolore e tristezza?

    La tua ultima domanda a parer mio è già la risposta.

    Ciao!
     
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  8. imperia69
     
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    Mi aggiungo all'ultimo post.
    Non puoi cambiare il tuo carattere, quindi tanto vale che ci scendi a patti.
    A cercare di essere un altro l'unico risultato è essere la brutta copia di chi non siamo senza essere noi stessi.

    Per il resto non esiste una regola aurea per stare bene, ognuno deve trovare il proprio modo ed è un equilibrio (ammesso che lo si trovi) che non è dato una volta per tutte, ma si modifica ogni giorno.

    Cambiare città può essere esaltante, ma può anche far sentire spaesati e ci vuole tempo per trovare un adattamento.
    Se però senti che stai sprecando la tua vita l'unica cosa da fare è fermarti e capire se hai preso delle strade sbagliate. Magari sei ancora in tempo per correggere il tiro, magari non del tutto, ma in una buona misura.
     
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  9. argonfusion
     
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    grazie mille per i post! volevo qualche parere e qualche conferma di aver scritto cose non insulse!

    devo ammettere che questo forum mi ha aperto diverse strade...leggendo quà e là mi sono accorto di non essere il solo ad avere certi pensieri, di non essere l'unico che sente il peso del proprio carattere e la diversità che ne deriva. Ho apprezzato molto alcuni intervent di Koenig4 ed è incredibile come il filo mentale di Seneca77 sia così simile al mio, sia nelle problematiche che nella ricerca delle soluzioni.
    Iscrivendomi qui ho sentito un'affinità che mai prima avevo sperimentato...mi sento meno diverso, meno isolato...più motivato a riadattare la mia situazione.

    Vorrei veramente leggere il saggi di Anapeta ma online è finito e nessuna libreria ce l'ha in casa....qualche suggerimento?

    grazie a tutti, davvero
     
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  10. Kriya
     
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    www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__timido_docile_ardente.php
     
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  11. Kriya
     
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    ora non è più disponibile. hai preso tu l'ultima copia argonfusion? :rolleyes:
     
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  12. Koenig4
     
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    Apprezzare Koenig4 può essere, al limite, facile tanto quanto trovare i suoi i commenti nel forumlidi. Ma prova ad apprezzare titan03, flaneaur62 e Allosanfan! :)

    P.S. Dare consigli agli altri e' facile. La vera prova e' darli a se stesso.
    Non solo e' importante leggere il saggio e i post in domande sintetiche. Bisogna anche riliggerli tante volte fino ad interiorizzarli.
     
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  13. argonfusion
     
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    oh yes, preso!

    appena arriva leggo rifletto e commento!
    Buona anno a tutti!
     
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  14. argonfusion
     
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    hola a tutti!

    sto leggendo il saggio di anapeta, sono ancora a metà, ma ho trovato numerosissime similitudini con la mia esperienza...

    purtroppo non resisto e devo ancora proporvi alcuni quesiti/idee...il vostro contributo finora è stato utilissimo!

    mi interrogo sempre più sul rapporto tra me e gli altri, tra me e la società. Sia a livello di relazioni, sia a livello di idee, visioni e concretezza.
    per quanto riguarda le relazioni è una vita che mi chiedo perchè non ho lo stimolo a cercare gli altri, anche i miei amici, non così spesso cmq...ora forse ne sto capendo i motivi anche se non "condivido"...(pazzesco non condividere delle scelte "inconscie"...). Io sonopartito per un lungo viaggio più di 4 anni fa...da allora ho vissuto in diversi stati europei, sempre per lavoro, ed ogni volta ho cambiato per motivi miei o per lavoro sempre...ora sonotornato in italia e vivo in una nuova città. perchè? perchè ho sempre creduto che esistesse una dimensione del vivere, che andasse cercata e non fosse presente nel micropaesello dove vivevo.
    Una dimensione dove le mie atitudini, il mio modo di essere trovasse un ambiente coerente, un mix di educazione, intelligenza, caparbietà, voglia di nuovo che è presente solo in città/luoghi più dinamici, più aperti mentalmente. Sono letteralmente fuggito dalla piattezza e ignoranza della provincia.
    Il problema è che ora che ho lanciato il mio "piano" mi sto chiedendo se sono in grado di metterlo in atto, se riuscirò o crearmi quella dimensione che cerco (sempre che esista) se riuscirò quindi a stringere quei rapporti affini che mi servono, gli unici a cui, a quanto pare do valore. certo che se faccio fatica a conoscere persone (partendo da ZERO visto che qui non conosco nessuno) il piano sarà difficile da realizzare...

    seconda cose è la mia visione della realtà e quella vera. A quanto si dice gli introversi vivono un mondo più interiore, più ideale. Come se avessero un filtro per vedere il mondo. Ma il filtro + giusto? e se fosse distorto da esigenze personali, credenze, idealismi? beh ma quello non è ilmondo che c'è la fuori...quello non esiste...quindi perchè dovrei credere o dare manforte a questi miei pensieri? perchè dovrei pretendere di trovare quello che cerco se quello che cerco non esiste, se non in rarissimi casi? e se gli introversi fossero una distorsione più che una varietà? oppure dovrei rinunciare a vedere il mondo vero e dare libero sfogo al mio animo? ma dove mi porta il mio animo che assomiglia più al Lato Oscuro che al Nirvana? ho la vertigine al solo pensare alle conseguenze (solitudine, isolamento, estraneazione...)
    Spesso di dice che ognuno ha il diritto di vivere come vuole e quello che crede, vede e giudica è giusto: il suo metro è l'unico che egli può utilizzare. Ok, ma chi mi assicura che sia effettivamente giusto, o che porti ad una vita spesa bene? con quale paragone/test confermo che le mie idee, i capisaldi del mio animo siano indirizzati nel giusto? Mi vien spesso da pensare che se il 99% delle vite/caratteri/idee della gente per quanto variegati siano portano a stili di vita "normali" io appartenga all' 1%...

    un'altra questione è il dubbio: non so se avete notato ma io faccio solo domande...un continuo...qualcuno dice che sono indeciso...sacrosanta verità....sono sull'uscio della porta e non so se entrare o andarmene.
    non ho referenze, non ho pilastri, non ho un centro di gravità...nessun paragone con cui confrontarmi e avere fiducia...

    ultima questione (senno divento lungo oltre che già noioso) sono i pensieri. I miei sono ossessivi, negativi, dei tritacarne di problemi. Continue itarative interrogazioni su quello che mi succede, sul futuro, su quello che vivo, ma non come giuste domande a cui riflettere, ma veri e propri mantra senza fine, senza risposta.
    Ho letto diversi libri di Giacobbe (quello delle seghe mentali, essere stronzi eccc) e anche li mi sono ritrovato molto nella questione delle seghe mentali cioè di farsi mille problemi senza senso a causa di una nevrosi più o meno forte. Orami chiedo: tutti gli introversi si fanno le seghe mentali oppure no? quindi siamo tutti nevrotici? quindi abbiamo un problema. quindi non siamo una varietà, ma piuttosto una deviazione.
    come liberarsi?

    cavolo io ho trentanni, e certe volte credo di dover affrontare ancora un lungo cammino per maturare davvero, per diventare una persona completa ma il tempo stringe...
     
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  15. argonfusion
     
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    qualcuno sa poi quando esce il nuovo libro del dott. Anapeta?
    oppure se ci sono altre letture ein merito?
     
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26 replies since 19/12/2010, 17:43   922 views
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