Le persone che muoiono

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. imperia69
     
    .

    User deleted


    Se non sbaglio, Foscolo nei Sepolcri affronta proprio l'argomento: la memoria dei propri cari, la tomba come "segno" del proprio passaggio sulla terra e la poesia che consente di superare il tempo limitato della memoria.
    Pochi però hanno le doti tali per essere ricordati dalla storia.

    Ad ogni modo, dubito che chi è morto si ponga questi problemi. Sono preoccupazioni di chi è in vita.
     
    Top
    .
  2. houccisotoniocartonio
     
    .

    User deleted


    è un brano che ascolto molto spesso in questo periodo e che si adatta bene a quel sentimento che descrivevo all'inizio.
     
    Top
    .
  3. Kriya
     
    .

    User deleted


    a me fa sempre uno strano effetto ascoltare le polifonie antiche, e come se ogni volta mi ritrovassi davanti le persone che mille anni fa cantavano quelle cose. la musica è tra le arti il contatto più diretto che riesco a stabilire con il mondo antico.

    Perotin, XII sec.


    Guillaume de Machaut, XIV sec.


    Anonimo del XV sec
     
    Top
    .
  4. LADINTJ
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Kriya @ 3/4/2011, 01:11) 
    a me fa sempre uno strano effetto ascoltare le polifonie antiche, e come se ogni volta mi ritrovassi davanti le persone che mille anni fa cantavano quelle cose.

    Bellissima questa musica Kriya!
    Io pure provo la stesa cosa davanti alle opere d'arte e agli oggetti antichi in genere, siano musica, pittura, scultura, architettura ecc...
    E infatti spesso mi viene da pensare che delle nostre generazioni forse non rimarrà nulla.
    Un obelisco egizio era concepito per sfidare i millenni, oggi la maggior parte di quello che si produce è concepito per autodistruggersi... forse la cosa che durerà di più sarà la spazzatura?
     
    Top
    .
  5. Enrico-buono
     
    .

    User deleted


    A me impressionano molto le vicende della seconda guerra mondiale.
    Mi interessano molto i film e le vicende riguardanti la seconda guerra mondiale non perché sono un appassionato di storia o mezzi militari, piuttosto perché voglio capire cosa spinse il mondo in quella terribile direzione, in un periodo vicino al nostro.

    Mi fanno molta pena le vittime della guerra, specialmente quelle non di battaglia. Chi di voi ha visto il film 'Il pianista' per esempio ricorda come funzionava la persecuzione degli ebrei e la loro lotta per la sopravvivenza, che era qualcosa che andava oltre la guerra.
    Sono stato anche al museo della resurrezione di Varsavia, un incredibile luogo pieno di ricordi di quell'epoca.
    Sono esposte le foto degli ultimi momenti di centinaia di ebrei polacchi prima della loro esecuzione. Incredibilmente queste persone, consapevoli di ciò cui andavano incontro, sorridevano!

    Questa cosa mi fa provare per loro un sentimento misto di pena ed ammirazione.
     
    Top
    .
  6. ritt
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (houccisotoniocartonio @ 29/3/2011, 23:55) 
    E' un po' di tempo che questo pensiero mi ossessiona: penso continuamente alle persone che ci sono nel mondo, a quante ne muoiono ogni secondo e soprattutto quante sono già vissute dall'alba dei tempi a oggi, penso a quanti... non so come dire... "mondi di esperienza" se ne sono andati, ai dolori di tutte le persone del mondo, viventi e vissute, a tutti gli eventi che gli sono successi e come li hanno vissuti, tutto quello che hanno provato nelle loro vite, a come gli deve essere sembrata la cosa più importante del mondo, mentre ora nessuno sa più niente di loro e nemmeno che sono stati al mondo.
    io spesso mi chiedo ma un contandino dell'anno mille quante cose avrà pensato nella sua vita, e che cosa? come gli sarà sembrato il mondo? e così per tutte le altre persone.
    quando ci penso mi viene un nodo in gola, è una cosa che mi commuove tantissimo, mi fanno tanta pena le persone in generale, vorrei avere un gigantesco libro per poter scrivere tutte le biografie di tutte le persone del mondo, anche di quelle che sono già morte.

    C'e' chi dice che siamo parti di un tutto, che la morte non distrugge i protoni e gli elettroni dai quali siamo costituiti e che la nostra esistenza separata sia un'illusione: tutte tesi convincenti in teoria e probabilmente vere scientificamente, ma che non risolvono il senso di tristezza che provo all'idea di veder finire quella finestra della coscienza sul mondo che è la vita: qualcuno però ci riesce e lo invidio molto per questo.
     
    Top
    .
  7. nemesi 71
     
    .

    User deleted


    impossibile non soffermarsi a pensare all'indifferenza del resto del mondo per il dolore di una morte che appartiene solo a pochi, io che non credo in un'altra forma di vita oltre quella terrena penso tuttavia che la scomparsa della persona che amiamo non sia totale se questa continua a vivere nel nostro ricordo.
    Io ho perso la persona che amavo di più ha 16 anni era mia nonna ma il suo ricordo non mi ha mai lasciato e le sue parole e il suo calore li porto sempre con me.
     
    Top
    .
  8. *Furiousangel*
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (houccisotoniocartonio @ 29/3/2011, 23:55) 
    E' un po' di tempo che questo pensiero mi ossessiona: penso continuamente alle persone che ci sono nel mondo, a quante ne muoiono ogni secondo e soprattutto quante sono già vissute dall'alba dei tempi a oggi, penso a quanti... non so come dire... "mondi di esperienza" se ne sono andati, ai dolori di tutte le persone del mondo, viventi e vissute, a tutti gli eventi che gli sono successi e come li hanno vissuti, tutto quello che hanno provato nelle loro vite, a come gli deve essere sembrata la cosa più importante del mondo, mentre ora nessuno sa più niente di loro e nemmeno che sono stati al mondo.
    io spesso mi chiedo ma un contandino dell'anno mille quante cose avrà pensato nella sua vita, e che cosa? come gli sarà sembrato il mondo? e così per tutte le altre persone.
    quando ci penso mi viene un nodo in gola, è una cosa che mi commuove tantissimo, mi fanno tanta pena le persone in generale, vorrei avere un gigantesco libro per poter scrivere tutte le biografie di tutte le persone del mondo, anche di quelle che sono già morte.

    ti devo dare una brutta notizia... anche tu un giorno morirai :o:
    che caxxo te ne frega di scrivere la biografia di gente che nemmeno sa che esisti.. ;)
    le persone in generale non li fanno questi pensieri o per voglia o per natura e pensano a vivere, diciamo che non hanno coscienza della propria fine o si illudono di essere eterni oppure ancora rimandano questi discorsi a tempo debito (che non è tra 1000 anni ma 20 o 30 quindi praticamente dietro l'angolo) tanti di loro poi li vedi che verso la fine diventano casualmente molto religiosi, migliaia di vecchi che iniziano ad andare in chiesa per convincersi che non stanno per finire, beata ignoranza -_-
     
    Top
    .
  9. *Furiousangel*
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (senzanome70 @ 30/3/2011, 08:00) 
    il giorno dopo che mio padre morì mi svegliai e andai a fare una passeggiata nel mio quartiere, lo stesso dove mio padre era solito passeggiare da 35 anni.

    quel che mi sembrava assurdo era vedere che tutto era come prima, tutto scorreva come al solito. mi faceva male. la gente passava, camminava, si fermava alle bancarelle, le auto facevano rifornimento dal solito benzinaio, il solito bar era pieno di clienti.
    Avrei voluto urlare a tutti di fermarsi, di rendersi conto che era successa un a tragedia, che un uomo buono era morto, che quell'uomo era mio padre.
    L'indifferenza della vita di fronte alla morte è una cosa che mi fece molto male.
    Muovermi in mezzo alle strade di quartiere sapendo che ero l'unica a sapere e a cui importava una fatto così grave mi faceva male.

    Immagino tutti i morti così, la stessa scena più o meno. Qualcuno muore, una persona che gli voleva bene piange e soffre per la mancanza ma intanto tutto va avanti come se niente fosse.
    Credo che anche nel medioevo, per esempio, andasse più o meno così, eccezion fatta per l'ordinarietà della morte che era davvero una compagna quotidiana.

    Quando ero piccola facevo un gioco da sola quando uscivo. Vedevo la gente passare e cercavo di mettermi nella sua pelle: chiudevo gli occhi e come sentivo la consapevolezza della mia pelle, così pensavo che avrei potuto sentire la consapevolezza della pelle dell'altro, come fosse mia. Ovviamente non ci riuscivo, ma il pensiero di non riuscirci mi innervosiva parecchio e non mi arrendevo, mi sentivo limitata e sola.


    Questo per dire che quando io dico che secondo me siamo tutti soli, io intendo proprio questo. Penso alle persone che camminano per strada e mi sfiorano e hanno forse una sofferenza dentro grande, un dolore che si portano dentro (come era per me il giorno dopo la morte di mio padre) e penso che non riuscirò mai a sentire la pelle di un'altra persona come sento la mia.
    Più soli di così....

    Io i miei ancora ce l'ho, ma qualche anno fa ho perso mio nonno (introverso anche lui) e credo che non essendomi mai stato veramente vicino non ho provato grande emozione per quell'evento, mi sono immedesimato in mio padre che ha perso colui che gli ha dato la vita e gli è stato da padre, però non capivo come si potesse provare tanto dolore e rabbia per un uomo anziano di 80 anni che la sua vita serena se l'era fatta che aveva rapporti piuttosto freddi con il figlio, che lo vedeva una volta l'anno ed era arrivato a quel punto in salute senza grossi problemi, allora capii che nessuno fino a quel momento aveva veramente pensato alla vita e a cosa era in realtà.
    Io penso sempre quando quel giorno arriverà e provo grande paura, ma non di perdere qualcuno di caro ma di perdere una guida perchè probabilmente non mi sento ancora pronto per vivere la mia vita, per questo sto cercando di uscire da questa condizione che mi limita e non mi permette di essere autonomo al 100%­
     
    Top
    .
  10. *Furiousangel*
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (ZeroDigit @ 30/3/2011, 22:18) 
    @ houccisotoniocartonio:

    Il tuo è un pensiero stupendo, di delicatezza estrema e d'amore per l'umanità.

    Credo che i sentimenti e i pensieri di chi ci ha preceduto siano gli stessi che prova un contemporaneo..
    in fondo penso che i miei stati d'animo siano già stati vissuti e provati prima da qualcun altro.
    Malgrado tecnologia e cultura così diverse ciò che fa un essere felice sia la capacità di amare e la percezione della grazia di essere amato.

    Provo un pensiero, per fortuna non ossessivo, un pò simile al tuo a volte quando cammino in grandi spazi aperti come prati o campi coltivati (rispettando il lavoro del contadino di oggi :) )
    Mi chiedo quante persone possano aver calpestato le stesse zolle dalla comparsa dell'uomo sulla terra.
    Oppure, addirittura, quante persone si siano decomposte in quello che mi appare in quell'istante un immenso cimitero.

    Nonostante i maldestri tentativi di negarlo e nasconderlo... condividiamo tutti lo stesso ineluttabile destino.. e questo dovrebbe farci sentire meno soli e più solidali..
    Trovo fantastica l'affermazione attribuita a Steve Jobs: «La morte è probabilmente la migliore invenzione della vita»
    é confortante sentirsi un prodotto biodegradabile al 100%, con la certezza di dissolversi senza lasciare nessuna traccia..

    Lunga vita a tè e a tutti agli amici della LIDI :)

    Steve Jobs è un cazzone, penso che preferibbe essere un semplice impiegato se potesse restare in salute fino a 100 anni -_-
    Magari parla perchè sta soffrendo, la sofferenza ti porta ad accettare la morte, quasi come una resa, le persone giovani serene e in salute non riescono ad accettare la morte e in linea di massima vorrebbero vivere per sempre, ovviamente hanno ragione.
    Ti lascio con una mia frase molto più sensata..
    «L'unico scopo della vita è la morte» il resto sono solo false illusioni, l'importante è tenere sempre a mente qual'è la fine del tuo cammino e arrivarci preparato.
     
    Top
    .
  11. *Furiousangel*
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (LIDIadmin @ 31/3/2011, 02:34) 
    CITAZIONE (houccisotoniocartonio @ 29/3/2011, 23:55) 
    mentre ora nessuno sa più niente di loro e nemmeno che sono stati al mondo.

    Ho avuto un sussulto leggendo questa frase, per la frase in sé ma anche perché proprio qualche giorno ne parlavamo io e una mia amica e dicevamo proprio questo, esattamente questo.
    Dicevamo anche che questa consapevolezza, di essere anche noi un giorno qualcuno di cui non si saprà più nulla, di cui non si saprà il suo essere stato al mondo, è forse uno dei motivi per cui si fanno figli, perché ci sia qualcuno che sopravvivendoci possa avere memoria... ma una memoria comunque finita, perché finiti sono anche i figli... quindi ci sarà un giorno per tutti in cui sarà come non esserci mai stati.

    io per lo stesso motivo invece non ne voglio :unsure:

    CITAZIONE (Marcello. @ 31/3/2011, 11:29) 
    Oggigiorno per garantirsi un po di eternità ci sono i cimiteri virtuali su Internet dove potere lasciare la propria biografia, galleria fotografica e video. Ai discendenti basterà un semplice click per togliersi la curiosità di fare ricerche sul proprio albero genealogico.

    che cosa triste

    CITAZIONE (Enrico-buono @ 31/3/2011, 20:16) 
    Se esistesse un Dio anche le persone più sole e dimenticate durante la loro vita terrena potrebbero essere oggetto di un ricordo amorevole.
    Forse tutte le culture hanno vissuto di religione anche per dare una risposta a questo dilemma.

    A me capita di fantasticare invece un pensiero del genere.
    Sono morto e desidero che nessuno venga al mio funerale. Mi immagino addirittura che alcuni miei amici vengano a sapere della mia morte a distanza di mesi quando il funerale è stato già celebrato. Anzi a dire il vero non vorrei nessun funerale.

    Non spaventatevi è solo un pensiero immaginario...

    uguale, vorrei scomparire instantaneamente. :P

    CITAZIONE (LADINTJ @ 3/4/2011, 19:06) 
    CITAZIONE (Kriya @ 3/4/2011, 01:11) 
    a me fa sempre uno strano effetto ascoltare le polifonie antiche, e come se ogni volta mi ritrovassi davanti le persone che mille anni fa cantavano quelle cose.

    Bellissima questa musica Kriya!
    Io pure provo la stesa cosa davanti alle opere d'arte e agli oggetti antichi in genere, siano musica, pittura, scultura, architettura ecc...
    E infatti spesso mi viene da pensare che delle nostre generazioni forse non rimarrà nulla.
    Un obelisco egizio era concepito per sfidare i millenni, oggi la maggior parte di quello che si produce è concepito per autodistruggersi... forse la cosa che durerà di più sarà la spazzatura?

    Esatto, ce ne saranno i musei pieni :P
     
    Top
    .
  12. houccisoilariadusieleièrisorta
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (*Furiousangel* @ 20/7/2011, 11:50) 
    ti devo dare una brutta notizia... anche tu un giorno morirai :o:

    ti ringrazio, ma lo sapevo già
     
    Top
    .
  13. houccisoilariadusieleièrisorta
     
    .

    User deleted


    ho trovato questo brano bellissimo su un libro che sto leggendo ora: MORTE E PIANTO RITUALE. dal lamento funebre antico al pianto di Maria di E.De Martino.
    Il brano è di Croce ed è tratto da Frammenti di etica

    Che cosa dobbiamo fare degli estinti, delle creature che ci furono care e che erano come parte di noi stessi? "Dimenticarli", risponde, se pure con vario eufemismo, la saggezza della vita. "Dimenticarli", conferma l'etica. "Via dalle tombe!", esclamava Goethe, e a coro con lui altri spiriti magni. E l'uomo dimentica. Si dice che ciò è opera del tempo; ma troppe cose buone, e troppo ardue opere, si sogliono attribuire al tempo, cioè ad un essere che non esiste. No: quella dimenticanza non è opera del tempo; è opera nostra, che vogliamo dimenticare e dimentichiamo... Nel suo primo stadio, il dolore è follia o quasi: si è in preda a impeti che, se perdurassero, si conformerebbero in azioni come quelle di Giovanna la Pazza. Si vuol revocare l'irrevocabile, chiamare chi non può rispondere, sentire il tocco della mano che ci è sfuggita per sempre, vedere il lampo di quegli occhi che più non ci sorrideranno e dei quali la morte ha velato di tristezza tutti sorrisi che già lampeggiarono. E noi abbiamo il rimorso di vivere, ci sembra di rubare qualcosa che è di proprietà altrui, vorremmo morire con i nostri morti: codesti sentimenti, chi non li ha, purtroppo, sofferti, o amaramente assaggiati? La diversità o la varia eccellenza del lavoro differenzia gli uomini: l'amore e il dolore li accomuna; e tutti piangono in un solo modo. Ma con l'esprimere il dolore, nelle varie forme di celebrazione e culto dei morti, si supera lo strazio, rendendolo oggettivo. Così cercando che i morti non siano morti, cominciamo a farli effettivamente morire in noi. Nè diversamente accade nell'altro modo col quale ci proponiamo di farli vivere ancora, che è di continuare l'opera a cui essi lavorarono, e che è rimasta interrotta...
     
    Top
    .
  14. DariotheFox
     
    .

    User deleted



    Prima anche per me essere ricordato era un ossessione.

    Ho cercato per anni la strada che mi avrebbe portato ad una gloria che avrebbe avuto eco per anni.

    Poi facendo tirocinio come infermiere, ho visto con gli occhi la "Morte".

    Morire è un fenomeno naturale, che bisogna accettare. La gloria è solo un modo per rispondere alla paura dell'oblio anonimo scuro della morte.

    Purtroppo la gloria non rende immortale, perchè quando evochi Da Vinci non evochi lui, il suo spirito, ma solo un astrazione della tua mente. Nessuno che non abbia toccato l'anima può vivere nei ricordi dei vivi.

    Quello che ho imparato dopo anni di nevrosi è:

    La vita è un' esperienza personale, l'unico senso della vita è essere felici.
    Attraversare questo fenomeno sensoriale con quanta più piacevolezza possibile, senza la pretesa di nessuna garanzia. La Verità e l'accettazione, difficile, ma necessaria.
     
    Top
    .
  15. Diogene W
     
    .

    User deleted


    Non sento così forte il bisogno forzato di ricordare. Essendo tutti legati dallo stesso percorso esistenziale, non è forse la Vita stessa a commemorare la morte altrui e viceversa? Se le specie umana continuerà a vivere, nessuno di noi verrà mai dimenticato. Questo perché siamo tutti uguali, e ognuno di noi vive la vita degli altri.

    Bah, di tutto questo l'unica cosa che mi importa e che, per quanto mi sforzi, non riuscirò mai a far capire a mia nonna quanto sia importante per me weeping
     
    Top
    .
40 replies since 29/3/2011, 22:55   1496 views
  Share  
.
Top