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GnothiSeauton.
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Come ricordate la vostra adolescenza? È stata felice per voi?
Per me queste due parole, messe insieme, formano un ossimoro. Spero di cambiare idea, e presto
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Enrico-buono.
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Molto sinteticamente:
Adolescenza
Infanzia
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GnothiSeauton.
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E la vita adulta?
P.S.: aspetto trepidamente risposte!. -
Allonsanfan.
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Per me l'adolescenza dovrebbe essere bandita: https://lidi.forumfree.it/?t=52045670
Mi sento in sintonia con un brano di un articolo di Massimo Fini che ho letto oggi, dove diceva che la parola felicità dovrebbe essere bandita, è tutta un'illusione, al massimo possiamo aspirare alla serenità.
Quoto il post di enrico-buono. Anche se cmq ci sono stati dei momenti positivi, il bilancio è stato essenzialmente negativo.
Gnothi, non ti deprimere, tu a 15 anni hai la consapevolezza che io ho raggiunto intorno ai 23-24, stai andando forte! Secondo me sei in tempo addirittura per godertela, anche perché sei appena all'inizio dell'adolescenza.. -
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Nonostante l'età, non ne sono ancora uscito. Comunque è stata bella se penso all'attività immaginativa, che prima era molto migliore di quella attuale. E' stata negativa se faccio il confronto con gli altri riguardo i traguardi sociali e sessuali.
La paura è quella che un giorno guarderò indietro e mi mangerò le mani. Ma intanto sono troppo "dentro" e i rimpianti mi toccano poco, forse perché sono praticamente lo stesso di allora.. -
Terzapersona.
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Io non mi ricordo niente, davvero, mi sembra di aver cominciato a vivere appena tre anni fa. Ogni tanto incontro qualche compagno del liceo che mi fa "ehi, ti ricordi di quello che abbiamo fatto quella volta o quell'altro tizio?" e io "bhooo!? 
". E' stata un'infanzia lunghissima.
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Ember.
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Dell'infanzia ho ricordi molto vivi, quasi fosse ieri. E'stata bellissima. Invece l'adolescenza è meno definita, di sicuro non è stata il massimo della vita, ma ne ricordo per fortuna soltanto i momenti migliori 
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vivinascosto.
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L'infanzia è stata il periodo più bello (e rimpianto) della mia vita, in qualche modo si può dire che io non ne sia mai uscita del tutto; l'adolescenza, specialmente nella sua parte iniziale, è stata il periodo peggiore, quello in cui solo i sogni mi hanno aiutata ad andare avanti. . -
houccisoilariadusieleièrisorta.
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da piccola ero una bambina triste, da adolescente meglio lasciar perdere. ora non mi lamento, ma la serenità completa non c'è ancora (troppi eventi spiacevoli intorno a me). . -
tigellino11.
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Anche per me adolescenza brutta; tu cmq non fare caso ai richiami delle sirene tipici di questa stagione della vita, preoccupati soprattutto di "diventare te stesso" ,per usare l'espressione di Pindaro. . -
ldaniela..
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L'inquietudine della "diversità" non mi ha mai lasciata in pace un attimo, nemmeno ora che sono adulta...
Tanti pensieri, tante idee, il più delle volte, perfezioniste, il desiderio di stare tutti bene insieme un'utopia del nostro modo di essere. Così, immancabilmente arrivano le frustrazioni.... -
GnothiSeauton.
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Purtroppo prima o poi si dovrebbe spegnere il cervello, o meglio impostarlo dalla modalità "teoria" alla modalità "pratica". Cosa difficilissima soprattutto per me, che mi soffermo in continuazione su ideali completamente astratti, da bravo INTJ quale sono. A volte mi sembra di sognare ad occhi aperti: il sonno s'insinua nelle viscere, è una sensazione fisica ancor prima che mentale.
Quando sono nervoso - e spesso sono nervoso - ho una formidabile tensione muscolare al braccio destro.
Il nervosismo è diventato il principale nemico da contrastare, ma questa sensazione, ogni volta che la sconfiggo, ritorna sempre, dove non c'è l'apatia a sostituirla.
Non so neanche da quando sono diventato così. Degli ultimi quattro anni non ho quasi nessun ricordo, se non i vissuti stereotipati dei miei conoscenti. Non è bello sapere che non hai avuto nessuna esperienza da ricordare nella tua prima adolescenza. Tra l'altro ogni cosa è iniziata precocemente; io già a 11 anni mi vedo perfetto adolescente spaesato.
Intanto mi convinco che il cazzeggio è un'attività positiva, ma non sempre il mio cazzeggio è accettato socialmente.
Per tutte 'ste stupidaggini sono quasi isolato.
E sono pure migliorato eh! Moltissimo!
A morte l'ansia da prestazione
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tandream.
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A parte qualche anno in cui mi ero completamente "estrovertito" la mia è stata un vero e proprio incubo.
Ma la ricordo con piacere, perché a parte le cose negative (bullismo etc.) c'erano anche molte cose positive, che oggi in qualche modo mi mancano.
I tempi sono cambiati.Anche per me adolescenza brutta; tu cmq non fare caso ai richiami delle sirene tipici di questa stagione della vita, preoccupati soprattutto di "diventare te stesso" ,per usare l'espressione di Pindaro.
Io direi di più: cerca di diventare il tuo miglior te stesso.
E' vera questa cosa, nell'infanzia, anche per esperienza personale, i bambini introversi sono generalmente adorati... forse per questo poi si genera la frustrazione crescendo durante l'adolescenza, perché all'improvviso senza capire perché inizi a venire ripudiato...
Edited by tandream - 23/6/2011, 10:29. -
Allonsanfan.
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E' vera questa cosa, nell'infanzia, anche per esperienza personale, i bambini introversi sono generlamente adorati... forse per questo poi si genera la frustrazione crescendo durante l'adolescenza, perché all'improvviso senza capire perché inizi a venire ripudiato...
Vero, dalle stelle alle stalle!
Poi la cosa ancora più curiosa è che la gente ha pena di chi ha avuto un'infanzia difficile, ma entra meno nello status "ooooh poverino!" perché chi ha avuto un'adolescenza difficile
I bulli vengono compatiti da media, insegnanti e senso comune perché se sono così cattivi è perché hanno avuto "un'infanzia difficile" (vedi Nelson dei simpson)..quindi un po' la gente empatizza con loro
Invece chi ha avuto un'infanzia felice e beata non può lamentarsi...e se ha avuto un'adolescenza difficile in molti casi è solo uno sfigato...basta pensare all'immaginario collettivo costruito dalla tv...un bambino senza regali a natale, magari povero, è perfetto per commuovere l'individuo medio, un adolescente neotenico con l'apparecchio, goffo e schernito da ragazze e dai suoi compagni è perfetto....per fare le parti comiche.
Come si fa a empatizzare con uno sfigato? Non si può, è molto più facile disprezzarlo.
Ovviamente questa è una semplificazione dove ho esagerato parecchio, però secondo me non si discosta molto dalle dinamiche generali della realtà....una realtà fatta a misura di estroverso.. -
GnothiSeauton.
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E' vera questa cosa, nell'infanzia, anche per esperienza personale, i bambini introversi sono generlamente adorati... forse per questo poi si genera la frustrazione crescendo durante l'adolescenza, perché all'improvviso senza capire perché inizi a venire ripudiato...
Vero, dalle stelle alle stalle!
Poi la cosa ancora più curiosa è che la gente ha pena di chi ha avuto un'infanzia difficile, ma entra meno nello status "ooooh poverino!" perché chi ha avuto un'adolescenza difficile
I bulli vengono compatiti da media, insegnanti e senso comune perché se sono così cattivi è perché hanno avuto "un'infanzia difficile" (vedi Nelson dei simpson)..quindi un po' la gente empatizza con loro
Invece chi ha avuto un'infanzia felice e beata non può lamentarsi...e se ha avuto un'adolescenza difficile in molti casi è solo uno sfigato...basta pensare all'immaginario collettivo costruito dalla tv...un bambino senza regali a natale, magari povero, è perfetto per commuovere l'individuo medio, un adolescente neotenico con l'apparecchio, goffo e schernito da ragazze e dai suoi compagni è perfetto....per fare le parti comiche.
Come si fa a empatizzare con uno sfigato? Non si può, è molto più facile disprezzarlo.
in effetti io mi autodistruggo sempre con il discorso: perché dovrei empatizzare con me stesso? Sono solo uno sfigato! Cosa non vera, ma comunque se aspetto qualcuno che me la dica sto fresco. È dura perché se vuoi migliorare, devi farlo da solo.
Comunque la cosa dell'adolescenza non è verissima. I problemi sono giustificati se il ragazzo vive in contesti disagiati come il quartiere periferico stile Bronx o non gode di una situazione familiare felice (genitori divorziati). Allora il soggetto è "leggibile" e degno di empatia. Se invece non hai nessun evento traumatico da registrare allo psicologo se non una serie di piccoli atti di bullismo (giudicati come "ragazzate" e comunque fondati sul fatto che, se uno è sfigato, certe cose se le va a cercare), allora immediatamente si è reputati paranoici. Come se la paranoia fosse una scelta personale... Il soggetto non ha un problema, si crea un problema, o comunque il suo destino è segnato dalla nascita, nerd pustoloso..
Adolescenza Felice |
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