Mia esperienza di introversione!

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  1. oretovalley
     
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    Ciao a tutti, poco fa ho scoperto questo forum è ho visto molta gente che condivide quanto provato e vissuto da noi "introversi", e ho pensato di dire anche la mia, in merito, più che per condivisione, forse egoisticamente per necessità, ho bisogno di sfogarmi...
    Da poco ho dato un nome a questo calvario che oggi porto ancora di sopra all'età di 19 anni.
    Fin da quando sono stato piccolo, i miei genitori sono sempre stati molto apprensivi su di me, "evitando" quelli che sono forse i momenti più belli dell'infanzia, quale giocare con gli amici il pomeriggio, ecc... Più che per motivi lavorativi, per problemi fisici(ero molto propenso a febbre, bronchite e polmonite).
    Ciò mi ha quasi estraniato da quel mondo, e ciò lo riportavo a scuola, con una difficoltà d'interazione con i miei coetanei, fin dalle elementari, dove venivo deriso molto spesso, e ciò provocava in me, una chiusura sempre maggiore verso il mondo esterno, in quel periodo ritenevo, che forse cambiare luogo mi avrebbe permesso di poter ricominciare da zero e forse incontrare un giusto gruppo di persone con cui magari poter sbloccare questa mia chiusura, queste erano le mie speranze per le scuole medie, fallite in pochissimi giorni, dove il divario tra me e il "MONDO", si è sempre più marcato, i miei coetanei mi deridevano, mi prendevano in giro perchè magari non affrontavo certe tematiche con loro, ma probabilmente stavo sviluppando una mentalità un pò più matura e i loro discorsi sembravano quasi irrilevanti, discorsi volti solamente alla tematica "farsi ragazze", problema che affronterò successivamente in questo topic. I giorni passavano, ho avuto anche un litigio con un mio compagno di classe che era più grande di me, che mi colpiva anche fisicamente e fui costretto a causa della mia timidezza a far intervenire mio padre in presidenza, la situazione era diventata impossibile, purtroppo questa mia scelta fu la cosa peggiore mai fatta, l'intervento di un mio genitore, creo una posizione sempre più distaccata tra me e la classe, venendosi addirittura a crearsi giorni in cui la classe non faceva altro che prendere in giro solo me, e deridendo il fatto che mio padre intervenisse di nuovo. Io non volevo scoraggiarmi, pensavo che la mia situazione fosse solo sfortuna, ho sempre tentato di tutto per poter avere un'amico, poter condividere quelli che sono i momenti più belli della vita, giochi, dialoghi, confronti, insomma nulla di speciale, volevo una vita NORMALE!
    Alle superiori, i compagni e la classe che ho incontrato furono addirittura peggiori, nonostante i miei continui tentativi di fare amicizia, per via del mio carattere, forse troppo leggero, in un mondo in cui, "non so vivere", ho sempre cercato di dare una mano a tutti, e i miei compagni mi sfruttavano quasi sempre nei compiti, oppure per gli esercizi a scuola, io mi illudevo che aiutandoli forse un giorno mi avrebbero accettato, ma il loro comportamento era chiaro, mi "USAVANO", e continuavano sempre a deridermi, prendermi in giro, ho passato altri 5 anni infernali, i miei giorni li passavo cercando di sviluppare a casa da solo qualcosa che potesse coprire questa mancanza sociale, mio padre in 5° elementare mi aveva comprato un PC per studiare e i miei pomeriggio li passavo lì, quasi sempre, continuamente, quasi un'ossessione, i sabati sera, li passavo chiuso nella mia stanza, perdendomi forse i momenti più belli della vita...
    Con le ragazze non ne parliamo, avendo scelto un'industriale come scuola superiore ho avuto la sfortuna di avere una classe di soli ragazzi, che spesso, portavano delle ragazze(che loro conoscevano) nella mia aula, allo scopo di deridermi e umiliarmi, io molto timido caratterialmente, diventavo rosso, e non riuscivo a nascondere per nulla il mio terribile disagio, che per loro era divertimento...
    Questo mi ha portato anche ad un distacco dalla conoscenza di ragazze, per ovvi motivi... Nessuno mi ha mai cercato, mai invitato, sono sempre stato solo, ho fatto l'impossibile per farmi accettare, ma nulla che abbia mai colpito qualche persona a tal punto dal chiedere il perchè del mio comportamento... Ciò mi ha portato a sviluppare un'idea di un mondo spietato, verso persone come me... Inoltre non riuscivo ad interagire nei dialoghi con i miei compagni, loro parlano solo di SESSO, io ho sempre messo in secondo piano questo aspetto, ho sempre ritenuto che quest'ultimo sia solo una conseguenza di un rapporto basato sull'amore, sul pensare all'altra persona più che a se stessi, basato sul SENTIMENTO, loro vedevano le ragazze come STRUMENTO, e questo non l'ho mai compreso, ne accettato, inoltre venivo preso per infantile nei miei pensieri, forse per loro essere UOMINI significa farsi più ragazze possibili... Ciò l'ho ritenevo irrilevante fintanto però non vedevo che nonostante tutto, le ragazze apprezzavano più loro e i loro ragionamenti, che il mio... forse oggi l'amore come emozione non esiste più? Non ho mai conosciuto una ragazza apertamente, ne avuto modo di parlargli, loro mi hanno sempre evitato, a causa del mio modo di essere, forse eccessivamente isolato, ma non sanno quello che provo, quindi perchè giudicano in questo modo? Non posso dimenticare le umiliazioni provate in quegli anni, le vedo e sento ancora su di me... Nonostante tutto però il mio isolamento mi ha sempre permesso di ottenere ottimi voti a scuola, sono sempre stato il primo della classe, ovunque sia stato, ho sviluppato delle passioni quali informatica(ho anche vinto dei trofei nazionali), elettronica, musica classica, pianoforte, ecc...
    La gente oggi mi vede, gli sembro quasi un'extraterrestre, mi chiede come io sappia fare tutte queste cose, alcuni mi invidiano addirittura, so fare cose che ragazzi della mia età nemmeno s'immaginano, non sarò un genio, ma ho applicato tutto il tempo perso nelle esperienze sociali, in vari campi scientifici... Ma non sono qui per questo, spesso vado all'università e per strada vedo, che persone che conoscevo si sono fidanzate, e ciò è un tormento continuo, quando vedo l'ingiustizia naturale, io ho sofferto di tutto nella mia vita, ho perso 13 anni di esperienze sociali a causa di gente, priva di valori, e ora io che ho sempre fatto della mia vita di tutto per farmi accettare, anche al costo di perderci, mi trovo il più estraneo in questo pianeta, e nonostante tutto anche il destino, continua a prendersi gioco di me? Forse a causa di tutto questo, forse a causa di un comportamento innato, oggi mi trovo a condividere ciò che molti introversi provano, il dover stare solo a riflettere per sentirmi meglio, non riesco a vivere ogni istante della vita come gli altri, valuto, rifletto ogni singola azione, non riesco a essere spontaneo nei miei gesti, anche quando mi trovo una ragazza accanto, mi sento a disagio, divento rosso...
    Oggi ho trovato un gruppo migliore all'università che nonostante non mi cerchi, mi rispetta come persona, ma io non riesco a comportarmi come loro nella società, ho paura di tutto e di tutti... Non riesco ad avere amici, perchè non riesco a fidarmi... Forse essere introversi può aiutare a sviluppare varie capacità di altro genere, ma in parte invidio gli estroversi, mi piacerebbe avere degli amici, essere una persone normale, ma forse non lo sarò mai...

    Edited by oretovalley - 26/7/2011, 16:39
     
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  2. *Furiousangel*
     
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    Sei giovane e stai proseguendo per il tuo percorso di vita, non ti sei fermato davanti alle difficoltà che hai incontrato, devi essere fiero di questo. ^_^
    Pensi che avere una ragazza faccia di te una persona migliore? Sbagliato, c'è sempre tempo per quello, io ci spero ancora adesso e a differenza tua ho qualche anno in più e magari fossi in gamba come te, quello si che è importante..
    Il farsi una ragazza sarà solo un completamento, non farne un ossessione altrimenti non otterrai mai nulla.
     
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  3. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    mi sono molto rispecchiata nel tuo racconto.
    io ho qualche anno più di te (24) dal basso della mia esperienza posso dirti che anche io mi reputavo un caso senza speranza, ma ora sto molto meglio.
    io sono di Brescia, tantissimo aiuto me l'ha dato entrare alla LIDI dove ho conosciuto persone come me. quando ero alle superiori passavo la vita come Raskolnikov di Delitto e castigo, ma sdraiata nella vasca o appollaiata sul water sperando che finalmente quel giorno avrei trovato il coraggio di impiccarmi.

    non sarà sempre così, anche se sembra impossibile, prima o poi arriva anche il "nostro momento" :)
     
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  4. vivatruffaut
     
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    Benvenuto! Avendo dieci anni più di te, ho ormai capito che il desiderio idealistico, tipicamente introverso, di raggiungere la completa felicità attraverso la tanto attesa soddisfazione dell'ossessivo desiderio insoddisfatto di una vita sociale/sentimentale/sessuale paragonabile a quella degli altri è illusorio. Vivi nel presente, non lasciare che il tuo umore dipenda dalle altre persone, continua a coltivare i tuoi interessi e hobby.
     
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  5. imperia69
     
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    Benvenuto!
    Penso che molti di noi hanno vissuto un'adolescenza simile a quella che descrivi.

    Pensieri tipo " ho buttato gli anni migliori della mia vita" non aiutano. Qualunque cosa sia successa, siamo qui e ora. Studia, se le materie che stai seguendo ti appassionano, ma evita l'errore che hanno fatto molti di noi di studiare da una parte per senso del dovere, dall'altra come compensazione per le frustrazioni sociali. Cerca di trovare persone che condividano i tuoi interessi, con cui avere un dialogo che possa essere minimamente soddisfacente.
    Non c'è nessuna meta nella vita; tanto vale godersi il viaggio.

    Ancora benvenuto
     
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  6. ldaniela.
     
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    Ciao, anch'io mi rivedo nel tuo vissuto anche se sono donna ed oltretutto ho una bell'età. Purtroppo nella ricerca di cosa avessi di sbagliato ho perso non solo anni ma anche l'uso delle mie qualità e capacità, per dirla in breve a scuola non eccellevo, sono sempre stata una mediocre con picchi incostanti.
    Per quanto riguarda la ricerca di valori, penso riguardino l'accettazione a partire da noi stessi per quello che siamo, vogliamo essere riconosciuti con tutte le nostre emozioni eccessive, salvaguardati da grossolanità che ci feriscono profondamente, non siamo perfetti ma nemmeno come ci fraintendono.
    La vita sociale è una continua scoperta tra il nostro modo di essere e il mondo che ci circonda, mentre la vita affettiva è la rivelazione di sè stessi e dei nostri limiti, difficile ed interessante al tempo stesso...
     
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5 replies since 25/7/2011, 15:04   311 views
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