Il muro comunicativo

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    Sto riflettendo da poco su una cosa che superficialmente conosco, ma che non avevo mai approfondito.
    Già sapevo della relazione che c'è tra estroversione ed adattamento, ma ora penso di aver fatto uno step sulla comprensione del fenomeno.

    Ieri ero ad una riunione di lavoro e entrato carico, piano piano sono andato in frustrazione. Ho pensato che quella frustrazione mi porta ad assumere atteggiamenti ostili e rigidi e quindi era sbagliato provarla, però non avevo ancora a fuoco il motivo per cui ero frustrato.

    Ci ho ragionato su e immaginavo le mie obiezioni riguardo quella riunione , obiezioni che non ho sollevato dato che non saprei neanche spiegare bene il motivo per cui non fossi d'accordo con la posizione di una certa scuola di vendita. Ho messo a fuoco bene, però, che io sono incomprensibile e lo sono soprattutto per chi è diverso da me, gli estroversi. Sapendo già attraverso ragionamenti pregressi, che l'incomprensione ha caratteristiche reciproche e speculari (se io sono lontano da te, tu sei lontano da me), ho pensato come introversione e estroversione siano due linguaggi diversi, dove il primo è proibito e demodé, il secondo è quello ufficiale.
    La novità del mio ragionamento però è il fatto che ho dato un perché a questa diversità del linguaggio e sono stato aiutato dall'ambiente di vendita.

    L'ambiente della vendita è un ambiente in cui si parla un linguaggio estroverso, questo per motivi intuibili; quindi le persone che provano ad insegnarmi il mestiere, invece di illuminarmi, mi danno un senso di frustrazione per il fatto che parlano un linguaggio diverso dal mio. Io provo frustrazione non tanto per il fatto di non capire, ma per la mia percezione della differenza di linguaggio (io non capisco e neanche loro mi capiranno se parlerò delle mie difficoltà), che è dovuta dalla differenza di vissuto.

    Cioè, l'estroverso è tendenzialmente il talentuoso dell'adattamento e della vendita, perché essendo ESTROverso, ha una maggiore sensibilità verso il mondo esterno, che comprende le persone e quindi i clienti; questo talento li porta ad esprimersi in una maniera caratteristica, in quanto un talentuoso trova meno difficoltà a superare delle problematiche specifiche riguardo il rapporto con la gente; il talentuoso, avendo una o due marce in più, reputa degne di nota solo le poche difficoltà che ha incontrato ed è incapace di considerare tali le difficoltà che lui non ha avuto. E' in questo punto che nascono le "seghe mentali", cioè gli scrupoli che l'estroverso considera non necessari, poiché disfunzionali all'adattamento.
    Per dirla facile, il talentuoso non è molto adatto, secondo me, ad insegnare delle cose ai poco talentuosi, perché costoro vivono problematiche che lui non ha vissuto.

    Essendo la mentalità introversa considerata il male, la perdente, la disadattante, rimane sconosciuta e in secondo piano. La mentalità introversa è considerata un tumore della mentalità funzionale all'adattamento e ad ogni mentalità corrisponde un corrispettivo linguaggio.
    Quindi a estroversione e introversione corrispondono due linguaggi diversi dove l'introverso non conosce e non capisce la prima, l'estroverso non conosce e non capisce la seconda.

    Faccio un esempio.
    Se io sono totalmente privo di senso di orientamento, tenderò a dare indicazioni stradali, in modo terribilmente analitico e dettagliato, per evitare che l'altro, che tendo a reputare come me, si perda; in questo modo però divento incomprensibile, perché do troppi dettagli e l'interlocutore necessiterà di una scrematura delle indicazioni che ho dato.
    Se io invece ho un grandissimo senso dell'orientamento, tenderò a dare indicazioni stradali dando per scontato, molto spesso a torto, che l'interlocutore sappia cavarsela bene negli incroci che non gli ho segnalato.

    Noi introversi, in certi ambienti, siamo come quelli che non hanno senso di orientamento e per questo tendiamo a trovarci bene tra di noi: parliamo uno stesso linguaggio.
    L'estroverso che parla con me mi giudica come una persona pesante, troppo analitica, che si fa troppe masturbazioni mentali, ma ciò è dovuto al fatto che, tornando nell'esempio, ad ogni bivio e ad ogni incrocio perdo l'orientamento e devo ricordarmi di quella volta che ho preso quella strada e non sono arrivato a destinazione.

    Io credo che per le attività al pubblico, come quelle di vendita, abbiamo minor talento; ma per raggiungere il livello degli estroversi occorre lavorare su di noi.
    Il fatto è che chi ci dice come lavorare su di noi, è come un tedesco che non sa l'italiano e vuole insegnarci la sua lingua.

    Gli estroversi, specialisti dell'adattamento, saltano troppi passaggi fondamentali e fanno degli errori gravi di insensibilità; seguono rigidamente la mentalità consumistica americana, quella del "Yes we can" o del "Volere è potere", ma i danni che fanno sono giustificati dal fatto che "scremare fa parte della legge dei numeri". Tanto qualcuno che dice loro di sì, ci sarà sempre. Perché loro sono fighi.
     
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  2. Terzapersona
     
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    Secondo me siamo incapaci di vendere cose, servizi, concetti, metodi, di cui, in fondo, siamo i primi a non fregarcene niente. :)
    Esempio: nella vita di tutti i giorni non so vendere, non so venderMI, me ne sto zitto, se provo a dire qualcosa tanto per far vedere che esisto in genere dico delle scemenze. Poi una sera sono andato ad un incontro in cui si sono toccati argomenti un po' più complessi del solito, in pratica si parlava approfonditamente di un manifesto pubblicitario. Essendo forse in quanto "talpa riflessiva" più a mio agio nel trovare collegamenti tra le cose (i "cunicoli di senso" del prof) ho smontato pezzo per pezzo il suddetto manifesto (poichè molto ricco in quanto a significati simbolici) con fare assolutamente naturale e rilassato senza tutto il disagio che provo a parlare in gruppi numerosi. Risultato: la gente che in genere mi considera un minorato mi guardava assolutamente rapita mentre parlavo :o: , non mi era mai capitata una cosa del genere. A fine serata tutti molto cordiali e alcune ragazze si sono pure volute assicurare che fossi presente la volta successiva :B): . La volta dopo puntualmente c'era una specie di gioco da fare insieme (cosa che odio) e torno il solito pirla impacciato :lol: perdendo tutta la stima acquisita precedentemente. Ricordo espressamente l'espressione di una ragazza come per dire "ma dov'è finito quello dell'altra volta"?
    Già altri utenti hanno parlato di questa capacità della persona introversa di "ipnotizzare" con la propria passione per l'oggetto del discorso. Se non c'è quella passione ci sarà sempre qualcosa dentro che dice "ma io che ci faccio qui?" che impedisce di essere efficaci.

    Comunque per quanto riguarda il muro comunicativo, non credo che gli estroversi ne soffrano meno degli introversi. Questi presunti supervenditori estroversi probabilmente vendono ad altri estroversi. La sicurezza di sè non ha una gran presa sull'introverso, al massimo l'introverso compra perchè non vuol far soffrire il venditore :rolleyes:

    Edited by Terzapersona - 21/1/2012, 19:02
     
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    CITAZIONE (Terzapersona @ 21/1/2012, 18:41) 
    La volta dopo puntualmente c'era una specie di gioco da fare insieme (cosa che odio) e torno il solito pirla impacciato :lol: perdendo tutta la stima acquisita precedentemente. Ricordo espressamente l'espressione di una ragazza come per dire "ma dov'è finito quello dell'altra volta"?

    :doh.gif:
    Wow, che bella compagnia!

    CITAZIONE (Terzapersona @ 21/1/2012, 18:41) 
    Comunque per quanto riguarda il muro comunicativo, non credo che gli estroversi ne soffrano meno degli introversi. Questi presunti supervenditori estroversi probabilmente vendono ad altri estroversi. La sicurezza di sè non ha una gran presa sull'introverso, al massimo l'introverso compra perchè non vuol far soffrire il venditore :rolleyes:

    Anche secondo me loro hanno gli stessi problemi nostri, ma senza subirne le stesse conseguenze. L'incomprensione è reciproca e infatti io credo che se sapessero anche la nostra lingua loro venderebbero molto meglio, per non parlare di quanto un corso di formazione crescerebbe di livello.
    Però, non c'è migliore linguaggio, attualmente, che il loro.
    E' un po' come sapere soltanto l'inglese rispetto a chi sa soltanto il fiammingo, senza contare inoltre che la cultura impone quel linguaggio come quello giusto, e quindi anche un introverso, scontroso e tirchio, riconoscerà che il comportamento del venditore estroverso è a regola d'arte, a differenza dell'insicurezza del suo simile.
     
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  4. LADINTJ
     
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    Mi trovo in parte d'accordo con quello che dice Terzapersona, l'introverso nel momento che vende una cosa, o un concetto di cui è profondamente convinto ha una capacità di persuasione pari a quella di un incantatore di serpenti. Il fatto è che nel lavoro raramente (soprattutto in questi tempi di crisi...) capita di vendere qualcosa di cui si è veramente convinti. Spesso si deve passare da un prodotto all'altro essendo pure coscienti che si sta proponendo una fregatura e l'estroverso riesce più a raccontare balle senza provare tanti sensi di colpa.
    Pensando al venditore migliore che conosco ha circa 70 anni ed è si estroverso, ma non uno qualunque, ha proprio l'arte della vendita nel sangue ed è letteralmente innamorato di quello che vende, la sua azienda.
    Di contro c'è che è una persona votata completamente al lavoro, al di fuori di quell'ambito è come se non esistesse, ma lo fa naturalmente non segue delle regole. Certe cose non si riescono a insegnare, fanno parte della personalità. Certamente stando vicino a lui e osservandolo per anni si impara ma se non si ha il talento per fare quel mestiere intro o estro fa poca differenza.
     
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    CITAZIONE (LADINTJ @ 21/1/2012, 22:29) 
    Mi trovo in parte d'accordo con quello che dice Terzapersona, l'introverso nel momento che vende una cosa, o un concetto di cui è profondamente convinto ha una capacità di persuasione pari a quella di un incantatore di serpenti.

    Provo ad interpretare il fenomeno, ditemi se siete d'accordo.

    L'estroverso ha un pregio e un difetto, l'introverso ha un pregio e un difetto: entrambi capiscono il proprio linguaggio, ma non capiscono quello dell'altro. E questo già l'avevo detto.

    Il migliore venditore è colui che sa parlare e capire entrambi i linguaggi.
    Il livello raggiunto dal venditore introverso può essere alto se la fiducia per ciò che vende è alta, perché questo neutralizza una caratteristica antifunzionale: la paura di danneggiare l'altro.

    Nonostante ciò, non mi convincono i superlativi: l'estroverso ha comunque più vantaggio, per dialettica, per propositività, per bacino conoscenze, per autorevolezza.
     
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  6. LADINTJ
     
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    CITAZIONE (Warlordmaniac @ 21/1/2012, 23:12) 
    Il livello raggiunto dal venditore introverso può essere alto se la fiducia per ciò che vende è alta, perché questo neutralizza una caratteristica antifunzionale: la paura di danneggiare l'altro.

    Si mi trovo d'accordo.
    A ogni modo il venditore estroverso che agisce in modo sleale e manipolativo, avrà vantaggio nella vendita solo nel breve termine perché le magagne col tempo saltano fuori. A maggior ragione quando le persone devono fare i conti al centesimo come in questi tempi di magra.
    Sul lavoro ho avuto un esempio di questo tipo proprio in questi giorni, un venditore "overpromise" che è andato letteralmente dalle stelle alle stalle nell'arco di pochi anni.

     
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    Speriamo.

    Anche se a dire la verità, la questione vendita è ai margini del thread.
     
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  8. Allonsanfan
     
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    Si ho capito cosa intendi dire WLM. Ci danno un libretto d'istruzioni scritto in una lingua incomprensibile e comunque anche per chi conosce quella lingua, è difficile da comprendere.
    La vendita è come una cartina tornasole: per riuscirci bisogna aver imparato a memoria il libretto d'istruzioni e anzi bisogna averlo superato inventando regole nuove. Non vedo sbagliata a priori la figura come venditore, è una figura antichissima, ne è la prova che certi senegalesi che vengono qui sono formidabili, proprio perché è una tradizione che è ben viva nelle loro terre.
    Certo diventa odiosa nel mondo d'oggi dove siamo tutti obbligati a essere venditori e per di più per noi c'è in più la questione del libretto d'istruzioni incomprensibile a causa della società estrovertizzata. Non penso che gli introversi siano inadatti alla vendita a priori: semplicemente, richiede uno sforzo così grande che spesso non è conveniente impegnarsi in essa. Al massimo è interessante usare quel settore come mezzo per "mettersi alla prova".

    Edited by Allonsanfan - 23/1/2012, 15:17
     
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  9. francescoburich
     
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    Il problema a mio avviso e ke gli estroversi hanno una peculiarità (se così si può definire)ke gli consente un approccio con il mondo pratico, commerciale, di potere, con minori intoppi. Evvero ke prima o poi (Ladintj) le magagne saltano fuori..e quindi le strategie per fregare il prossimo hanno breve durata!! Ma il problema e ke mentre un'estroverso fa quello ke fa...e il 90% gli scivola dalla pelle...sè la stessa cosa la fa un'introverso, avviene l'incontrario..si carica di sensi di colpa e la minima parte riesce ad espellerla. Quando si dice ke gli estro hanno una capacità adattativa ai codici normativi maggiore, credo ke si dica proprio ciò. Quindi un'accettare senza farsi troppa autocritica quello ke è il modello attuale e di "copiarlo". Suppongo..ke il mondo è andato avanti per migliaia di anni in questo modo e la minoranza ke nn ha condiviso sono stati coloro ke hanno pagato un pegno altissimo (spesso la vita stessa) per essersi opposti alle tante culture stagnanti ke hanno segnato la storia. Ed oggi..siamo ai minimi termini..le persone sembrano robbottini ke senza accorgersi vanno esattamente nella stessa direzione...


    PS: ora ke ho ricaricato internet mi metterò a rileggere i commenti degli Amici del Forum e tramite Voi..esco fuori dall'apnea e ricomincio a respirare. Attualmente la società attappa i bronchi!!
     
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    CITAZIONE (Allonsanfan @ 22/1/2012, 23:51) 
    Si ho capito cosa intendi dire WLM. Ci danno un libretto d'istruzioni scritto in una lingua incomprensibile e comunque anche per chi conosce quella lingua, è difficile da comprendere.
    La vendita è come una cartina tornasole: per riuscirci bisogna aver imparato a memoria il libretto d'istruzioni e anzi bisogna averlo superato inventando regole nuove. Non vedo sbagliata a priori la figura come venditore, è una figura antichissima, ne è la prova che certi senegalesi che vengono qui sono formidabili, proprio perché è una tradizione che è ben viva nelle loro terre.
    Certo diventa odiosa nel mondo d'oggi dove siamo tutti obbligati a essere venditori e per di più per noi c'è in più la questione del libretto d'istruzioni incomprensibile a causa della società estrovertizzata. Non penso che gli introversi siano inadatti alla vendita a priori: semplicemente, richiede uno sforzo così grande che spesso non è conveniente impegnarsi in essa. Al massimo è interessante usare quel settore come mezzo per "mettersi alla prova".

    Quando parli di "regole nuove da inventare" intendi quelle dovute al fatto che se siamo introversi dobbiamo trovare diversi stratagemmi per aggirare le difficoltà rispetti ai soliti che vengono consigliati?
     
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  11. Allonsanfan
     
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    CITAZIONE (Warlordmaniac @ 23/1/2012, 15:41) 
    CITAZIONE (Allonsanfan @ 22/1/2012, 23:51) 
    Si ho capito cosa intendi dire WLM. Ci danno un libretto d'istruzioni scritto in una lingua incomprensibile e comunque anche per chi conosce quella lingua, è difficile da comprendere.
    La vendita è come una cartina tornasole: per riuscirci bisogna aver imparato a memoria il libretto d'istruzioni e anzi bisogna averlo superato inventando regole nuove. Non vedo sbagliata a priori la figura come venditore, è una figura antichissima, ne è la prova che certi senegalesi che vengono qui sono formidabili, proprio perché è una tradizione che è ben viva nelle loro terre.
    Certo diventa odiosa nel mondo d'oggi dove siamo tutti obbligati a essere venditori e per di più per noi c'è in più la questione del libretto d'istruzioni incomprensibile a causa della società estrovertizzata. Non penso che gli introversi siano inadatti alla vendita a priori: semplicemente, richiede uno sforzo così grande che spesso non è conveniente impegnarsi in essa. Al massimo è interessante usare quel settore come mezzo per "mettersi alla prova".

    Quando parli di "regole nuove da inventare" intendi quelle dovute al fatto che se siamo introversi dobbiamo trovare diversi stratagemmi per aggirare le difficoltà rispetti ai soliti che vengono consigliati?

    No parlavo in generale sia per estro che intro, per un venditore non basta imparare la lezione dagli altri, deve anche sperimentare e trovare uno stile personale.
    Per noi è ancora peggio: dobbiamo prima dis-imparare i cattivi consigli inadatti a noi e poi provare da soli, senza libretto, a capire quali sono i sistemi adatti.
     
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  12. Franz86
     
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    CITAZIONE
    Per dirla facile, il talentuoso non è molto adatto, secondo me, ad insegnare delle cose ai poco talentuosi, perché costoro vivono problematiche che lui non ha vissuto.

    Diciamo che, in ambito sportivo ad esempio, questa può non essere la regola. Un talentuoso introverso può essere particolarmente capace come allenatore. Un introverso è solitamente un buon osservatore, coglie molte cose che ad un estroverso sfuggono, ed è più paziente (sempre parlando generalmente ;)

    Per quanto riguarda l'ambiente vendite, e tutte le professioni dove è prioritaria la relazione con il pubblico, l'estroversione è sicuramente la dote innata che fa la differenza, non c'è scampo. L' introverso, applicandosi con tenacia e costanza, può diventare un "buon dilettante", magari superiore a molti estroversi svogliati: ma ha scarse possibilità nella competizione con l' estroverso che si applica davvero.
     
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  13. Johnny_00
     
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    Wow ! L'esperienza di Terzapersona mette di buon umore ! Fa pensare che esiste un posto nel dialogo con gli altri, anche per noi introversi...

    Peccato che in 27 anni di vita non mi è mai capitata una cosa simile, mi hanno sempre preso in giro, sia se parlavo sia se stavo zitto... eppure ho studiato con interesse i meccanismi della mente e mi ritengo un buon pensatore...
     
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12 replies since 21/1/2012, 15:43   413 views
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