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Descrivo un aspetto di me che da parecchio so di avere e vorrei condividerlo.
Ho paura di agire per cambiare le cose, di fare un passo avanti, non un terrore, ma la percezione di preferire il pensiero all'agire.
Il pensiero è il comfort, quindi io sarei un vigliacco; ma oltre al comfort è anche un piacere, perché sento che solo in compagnia di me stesso raggiungo i più alti livelli di piacere.
Non è il pensiero che dà energia e informazioni per l'azione, bensì per me è il contrario: è l'azione, la realtà, che è musa ispiratrice dei miei pensieri. Troppa passività, troppo pensiero fa perdere forza al piacere che provo pensando, allora mi serve ricaricarmi con delle nuove ispirazioni attive.
E' questo che intendo quando gli utenti si sorprendono del fatto che io vada in discoteca: la discoteca è un posto che ispira il pensiero, mi eccita per andare a fare sesso con la mia mente.
Questo mi comporta di essere percepito come pigro e in fondo lo sono davvero. Sono pigro perché la mia macchina mentale si rifornisce con poco.
Se non avessi queste doti di "carburazione", cioè se non provassi piacere che da fatti della vita più clamorosi (le classiche emozioni forti), forse sarei come un qualsiasi estroversone.
Il riassunto di tutto sono le montagne russe, la velocità: non mi diverte, mi fa paura, non riesco a godermela, a meno che si va più piano e si aumenta progressivamente.
Secondo voi, questo quadro, è solo altissima introversione?
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Allonsanfan.
User deleted
Ma tu vorresti cambiarlo questo modo di fare, oppure ti piace e stai benissimo così? . -
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Non è un modo di fare, è un modo di essere. Allons, il discorso è quello di sempre: un po' di invidia verso il modello vincente, che vende, credo che ce l'abbiamo tutti. Le caratteristiche che ho descritto non possono essere soppiantate senza creare squilibri, a meno che diventi totalmente un altro. Non sono né pregi né difetti, è come una scoliosi al contrario in un mondo di scoliotici. .
Pigrizia di agire |
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