Meritare di più

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  1. Diogene W
     
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    Sono sicura che sia un tema che sia già stato discusso in precedenza, ma dato che sono nuova mi prendo il diritto di riproporlo :B):

    Come si fa ad avere costantemente l'impressione che gli altri (estroversi in primis, s'intende) debbano semplicemente stare zitti e ascoltare, e nel frattempo evitare come la peste ogni possibilità di prendere la parola se c'è anche un minuscolo dubbio di dire qualcosa anche lontanamente stupido? Come si fa a criticarsi così aspramente ma essere ugualmente convinti di essere più meritevoli di altri di approvazione? (sia chiaro: non sempre)

    é un'incoerenza tipicamente da introversi? E se qualcuno di voi ne è vittima, come riuscite a gestire questo strano tipo di presunzione+autolesionismo?


     
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  2. Nicola.
     
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    penso che sia una costante di ogni introverso che si rispetti :P . il problema secondo me sta nel fatto che noi abbiamo un ideale in testa. un mondo ideale, una giustizia ideale, sentimenti ideali e rapporti ideali. ci aspettiamo che questi vengano adottati nel mondo reale, e non riusciamo a capacitarci del fatto che non è così. non riusciamo a capire come dei rozzi beceri che intellettivamente valgono una nostra unghia riescano ad avere più successo di noi, e a noi non pare giusto. non perchè bramiamo il successo, ma quantomeno un accettazione di come siamo fatti da parte della società, questo si. il problema è che questo si traduce sempre in un sentimento di rabbia e di sfiducia, che ci rende ancora più barricati nella nostra introversione, fino ad arrivare a pensare che nessuno ci è all'altezza. anche io ogni tanto provo questo risentimento, soprattutto innanzi alla mia incapacità di riuscire ad esprimere quello che potrei dire. è frustrante, perchè io (come penso tutti gli introversi) penso che al di là della mia demenza a livello sociale potrei offrire molto alle persone che mi sono affini.

    io personalmente non ho trovato in nessuna persona una valvola di sfogo per il mio risentimento (ovvero nessuno sa come io mi senta inadeguato e allo stesso tempo incompreso), ogni tanto mi diverto ad imporre la mia presunta superiorità ai miei genitori, ma solo perchè è da anni che mi violentano con le loro personalità invadenti. però devo dire che non sento alcuna competizione con chi è diverso da me. credo che noi introversi non dobbiamo infilarci in una smania di competere/paragonarsi con gli estroversi. non esistono termini di paragone. dobbiamo accettare che il nostro valore è in altro, e cercare una nostra dimensione. io ho smesso ormai di provare ad evangelizzare le persone che mi stanno attorno, tempo perso. mi preoccupo solo che non mi vengano a fare discorsi idioti.
     
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  3. Diogene W
     
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    E in tutto questo (in cui mi ritrovo lettera per lettera) il nostro sogno di perfezionamento interiore? Come si fa ad imparare quando hai a che fare sempre con la stessa sofferenza e con le stesse problematiche ogni giorno? Non hai mai la sensazione di diventare sempre più stupido e sempre più stanco? La paura di sprecare 3/4 delle tue potenzialità perché tutto ti nuota contro?
     
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  4. Nicola.
     
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    il problema è che io mi compiaccio di essere così, mi crogiolo nella mia aurea di superiorità, e covo dentro di me una rabbia distruttiva verso chi non mi capisce. a volte avrei proprio voglia di sbriciolare le loro convinzioni (non che ne sia in grado, ma mi piacerebbe), ed è allora che mi rendo conto che la mia volontà di potenza rimane ancorata strettamente dentro di me. non sono il superuomo, le regole degli altri valgono anche su di me.

    l'unica via è quella di non avere pretese e prendere il mondo per quello che è. anche se per indole siamo restii ad accettare una verità assoluta. infatti io quando arrivo certe conclusioni non mi ascolto minimamente, continuo a sperare che in futuro mi verrà riconosciuto il mio spazio.

     
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  5. Diogene W
     
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    CITAZIONE
    l'unica via è quella di non avere pretese e prendere il mondo per quello che è.

    Se non fosse che tutta la nostra forza si basa proprio sul fare l'opposto. Se accettassimo il mondo così com'è saremmo come gli estroversi ma molto più rincoglioniti :D è il circolo vizioso della creatività, no? Vorrei essere definito genio incompreso da persone che mi comprendono :hmm.gif:

    CITAZIONE
    continuo a sperare che in futuro mi verrà riconosciuto il mio spazio.

    A chi lo dici. Mi alterno fra "ora li sorpendo tutti" a "bene grazie ma non ho fatto un bel cacchio per riuscirci". Che ingiusto modo di vivere...
     
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  6. Nicola.
     
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    CITAZIONE (Diogene W @ 2/4/2012, 20:53) 
    CITAZIONE
    l'unica via è quella di non avere pretese e prendere il mondo per quello che è.

    Se non fosse che tutta la nostra forza si basa proprio sul fare l'opposto. Se accettassimo il mondo così com'è saremmo come gli estroversi ma molto più rincoglioniti :D è il circolo vizioso della creatività, no? Vorrei essere definito genio incompreso da persone che mi comprendono :hmm.gif:

    CITAZIONE
    continuo a sperare che in futuro mi verrà riconosciuto il mio spazio.

    A chi lo dici. Mi alterno fra "ora li sorpendo tutti" a "bene grazie ma non ho fatto un bel cacchio per riuscirci". Che ingiusto modo di vivere...

    si appunto, il paradosso è appunto che difficilmente riusciamo ad accettare una cosa così come è
     
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  7. alexey86
     
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    Io, bene o male, accetto di essere "migliore" ma certe volte mi viene un nervoso addosso sull'ingiustiza del mondo che la metà basta :)
     
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  8. Diogene W
     
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    Ma come si fa ad essere "migliori" e sfigati allo stesso tempo? Quanta diavolo di fiducia in te stesso devi avere, per essere solo un povero piccolo sfortunato introverso?

    Gira e rigira, abbiamo una forza di volontà mica da ridere :B):
     
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  9. Ember
     
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    Io penso di non godere di credibilità tra molte persone che frequento... da una parte penso di meritarmela più di tutti loro messi insieme, dall'altra mi sembra di non avere davvero niente da dare.

    Però chi è disposto a mettersi "in ascolto" dice che ho molti pregi.
     
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  10. Diogene W
     
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    CITAZIONE
    Però chi è disposto a mettersi "in ascolto" dice che ho molti pregi.

    Io questa la trovo una delle cose peggiori. Ho un'amica-nemica che dice lo stesso di me, ma dato che è 1 su 50, ho sempre il dubbio che mi prenda in giro. E comunque, se dicesse davvero, mi piacerebbe portarla con me ovunque e usarla come mio personale "pubblicitario" perché sia lei a dirmi cosa fare e non fare per mostrare agli altri quanto valgo. Perché non sono assolutamente in grado di vendermi da me.
     
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  11. Ember
     
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    CITAZIONE (Diogene W @ 4/4/2012, 10:58) 
    Io questa la trovo una delle cose peggiori. Ho un'amica-nemica che dice lo stesso di me

    Perchè peggiori? A me piace avere amici che sono capaci di rispettare i miei spazi e tempi e allo stesso tempo capirmi e apprezzarmi. A volte penso che loro vedano pregi che non ho o che magari non considero veri pregi, ma quelli sono affari loro alla fine :fisch.gif:

    E i nemici (ossia gli amici-nemici, sono loro i veri nemici) con grandissima fatica li ho mandati tutti... dove dovevano andare :lol:
     
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  12. Diogene W
     
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    CITAZIONE
    Perchè peggiori? A me piace avere amici che sono capaci di rispettare i miei spazi e tempi e allo stesso tempo capirmi e apprezzarmi. A volte penso che loro vedano pregi che non ho o che magari non considero veri pregi, ma quelli sono affari loro alla fine :fisch.gif:

    Affari loro? Magari! Io li vedo come affari miei: sono io che devo mettere insieme il loro giudizio positivo con quello negativo di tutti gli altri. Insomma, qualcuno qui non me la conta giusta :hmm.gif:

    CITAZIONE
    E i nemici (ossia gli amici-nemici, sono loro i veri nemici) con grandissima fatica li ho mandati tutti... dove dovevano andare :lol:

    Eeeh, peccato che lei era l'unica che davvero mi capisse. L'ho mandata via anch'io, ma continuo a riavvicinarmi. Come è possibile essere intellettualmente intimi con una persona e sentimentalmete lontani mille miglia? é un nemico perchè mi ha ferito milioni di volte, ma è un amico perché dal punto di vista "cerebrale" è insostituibile.

    Ormai non so neanche più cosa sia, un amico vero e prorio. Dicono tutti che bisogna aspettarsi di meno, sempre di meno.
     
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  13. Ember
     
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    CITAZIONE (Diogene W @ 4/4/2012, 13:04) 
    Affari loro? Magari! Io li vedo come affari miei: sono io che devo mettere insieme il loro giudizio positivo con quello negativo di tutti gli altri. Insomma, qualcuno qui non me la conta giusta :hmm.gif:

    La questione è che nessuno può conoscerci come noi conosciamo noi stesse!
    Il giudizio quindi non conta molto, non "parla" diciamo, anche se può farci piacere o meno... ma sicuramente considero ancora meno importante il giudizio superficiale di chi non ha voglia di conoscerci davvero!

    Anche io avevo un'amica come la tua, purtroppo mi ha insegnato che l'affinità intellettiva in amicizia conta meno rispetto a quella emotiva... almeno per me attualmente è così -_-
     
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  14. Nicola.
     
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    io non ho mai cercato un riscontro intellettivo nelle amicizie, più che altro emotivo. trovo che l'empatia tra due persone sia comunque necessaria per un rapporto di amicizia, mentre l'affinità intellettuale a me porta al rispetto della persona. però è la sua moralità che me lo rende amico.

    io stimo qualcuno per la profondità di pensiero, però a volte realizzo che non ho molto da spartirci. avere affinità "globale" con una persona è un esperienza che ancora non mi è capitata :P
     
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  15. Diogene W
     
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    CITAZIONE
    io non ho mai cercato un riscontro intellettivo nelle amicizie, più che altro emotivo. trovo che l'empatia tra due persone sia comunque necessaria per un rapporto di amicizia, mentre l'affinità intellettuale a me porta al rispetto della persona. però è la sua moralità che me lo rende amico.

    Comincio a pensare che ci siano due tipi di introversi: quelli che comunicano con l'esterno tramite le emozioni e quelli che lo fanno tramite le idee. Ma può darsi che mi sbagli. :hmm.gif: é che il tuo commento mi fa riflettere. Credo di avere una storia d'amore con la mente, che mi costringe a tenerla in massima priorità. Per farla breve: posso sopportare qualcuno che mi ferisca ma ha la mia stessa profondità intellettuale, mentre normalmente perdo interesse in chi è emotivamente ma non mentalmente sulla mia stessa lunghezza d'onda.

    Boh, forse semplicemente ci sono intro razionali e intro irrazionali. (che scoperta)
     
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61 replies since 2/4/2012, 17:26   690 views
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