Abbandonare le ambizioni terrene...

... per coltivare il proprio spirito

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  1. DariotheFox
     
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    Vivere la propria vita come un esperienza personale.

    per un lungo periodo qualcosa nella testa mi ha fatto vivere negli occhi degli altri.

    Cercare l'attenzione e l'approvazione del mondo, perchè dovevo dimostrarmi di esistere veramente.
    Ho sempre avuto la sensazione di non sentirmi ma di vivere come un burattino guidato dalle aspettative degli altri.

    Ma non ha funzionato, anzi è stato fallimentare e da un bel po' di anni raccolgo i pezzi. Disilluso e consapevole, questa forma mentis non se ne va. Cerco ancora gli applausi del mondo, nonostante non me ne freghi di nessuno.

    Piano piano mi allontano da questi pensieri, il mio desiderio più grande è avere la serenità di non dover fare niente di importante nel mondo.
    Una vita semplice.

    Allontanarmi dalle dinamiche del mondo e coltivare il mio spirito, la mia anima, nutrire la mia mente, toccare i limiti del mio corpo.

    Vivere come un esperienza personale.

    Avete anche voi gli stessi problemi? Qualcuno ha dovuto reinventarsi per soppravivere?
     
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  2. Ember
     
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    Anche per me è così... ho vissuto credendo di desiderare cose che in realtà erano il riflesso di quello che gli altri volevano da me!
    Per fortuna non è mai troppo tardi per reinventarsi... ho sempre avuto un ideale di vita e carriera ma adesso ho rivisto tutto, e penso di poter anche stravolgere questo ideale per ricercare la mia serenità interiore. Bisogna vedere se ho il coraggio di cambiare :lol:
     
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  3. Nicola.
     
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    la penso come te anche nelle virgole :)

    penso che tante persone si incattiviscano cercando la rivalsa della vita nella carriera lavorativa. io all'inizio sentivo quest'ansia di dover fare bene, ora non mi frega proprio nulla se sarò un lavoratore mediocre.
     
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  4. alexey86
     
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    Io ci sono riuscito ma dico già che è una lotta continua :)
     
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  5. Diogene W
     
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    CITAZIONE
    Una vita semplice.

    Una vita grande. O la più grande delle vite: quella che non ha bisogno di applausi e non ha bisogno del mondo perchè ha già l'universo dentro di sé. Almeno così la penso io.

    Non capisco se non vuoi il successo o vuoi il tuo successo, se non vuoi l'approvazione o vuoi la tua approvazione. Insomma: "personale" in termini buddisti (che elevano la personalità fino a farla sparire) o iper-egocentrici (vivere al proprio modo e basta)?
     
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  6. Nicola.
     
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    CITAZIONE (Diogene W @ 8/4/2012, 13:11) 
    CITAZIONE
    Una vita semplice.

    Una vita grande. O la più grande delle vite: quella che non ha bisogno di applausi e non ha bisogno del mondo perchè ha già l'universo dentro di sé. Almeno così la penso io.

    Non capisco se non vuoi il successo o vuoi il tuo successo, se non vuoi l'approvazione o vuoi la tua approvazione. Insomma: "personale" in termini buddisti (che elevano la personalità fino a farla sparire) o iper-egocentrici (vivere al proprio modo e basta)?

    io opto per la seconda, per adesso
     
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  7. Diogene W
     
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    CITAZIONE
    io opto per la seconda, per adesso

    Allora bisogna imparare a riconoscere gli applausi, e a farsi bastare i propri.

    Vincere, ma al proprio gioco.
     
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  8. chiarusca
     
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    quest'anno finisco il liceo e praticamente ogni giorno m'interrogo su cosa ne sarà di me,cosa farò dopo.
    Quello che tutto il mondo si aspetta è che io prenda l'università, che dopo 3-5 anni mi laurei, e che poi cerchi un lavoro. Allora, se sarò fortunata, potrò costruirmi una vita, magari con la persona giusta, sposarmi, avere figli ecc ecc, fino a morire, felice della mia comunissima e normale vita.
    penso che questa sia l'esistenza più triste e banale che si possa fare.
    A questo proposito, ti mando una citazione di Chris Mc Candless che corrisponde esattamente al mio pensiero. «C'è tanta gente infelice che tuttavia non prende l'iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l'animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo».
    La felicità è in luoghi diversi in ognuno di noi. Dobbiamo fare di tutto per trovarla.
     
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  9. Nicola.
     
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    CITAZIONE (chiarusca @ 11/4/2012, 00:48) 
    quest'anno finisco il liceo e praticamente ogni giorno m'interrogo su cosa ne sarà di me,cosa farò dopo.
    Quello che tutto il mondo si aspetta è che io prenda l'università, che dopo 3-5 anni mi laurei, e che poi cerchi un lavoro. Allora, se sarò fortunata, potrò costruirmi una vita, magari con la persona giusta, sposarmi, avere figli ecc ecc, fino a morire, felice della mia comunissima e normale vita.
    penso che questa sia l'esistenza più triste e banale che si possa fare.
    A questo proposito, ti mando una citazione di Chris Mc Candless che corrisponde esattamente al mio pensiero. «C'è tanta gente infelice che tuttavia non prende l'iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l'animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo».
    La felicità è in luoghi diversi in ognuno di noi. Dobbiamo fare di tutto per trovarla.

    concordo, anche se l'una non nega necessariamente l'idea di famiglia. io non credo che una vita con un lavoro e una famiglia sia una vita comunissima. comune è quello che fai, come ti comporti, come pensi.

    mi sembra una controfilosofia altrettanto pretestuosa il fatto che per poter dire di esser liberi da vincoli bisogna per forza andare a vivere in un camper in alaska. non è tutto bianco e nero
     
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  10. Ember
     
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    Per me è straordinario anche riuscire a farsi una bella famiglia, se è quello che si desidera...
     
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  11. Diogene W
     
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    CITAZIONE
    quest'anno finisco il liceo e praticamente ogni giorno m'interrogo su cosa ne sarà di me,cosa farò dopo.
    Quello che tutto il mondo si aspetta è che io prenda l'università, che dopo 3-5 anni mi laurei, e che poi cerchi un lavoro. Allora, se sarò fortunata, potrò costruirmi una vita, magari con la persona giusta, sposarmi, avere figli ecc ecc, fino a morire, felice della mia comunissima e normale vita.
    penso che questa sia l'esistenza più triste e banale che si possa fare.
    A questo proposito, ti mando una citazione di Chris Mc Candless che corrisponde esattamente al mio pensiero. «C'è tanta gente infelice che tuttavia non prende l'iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l'animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo».
    La felicità è in luoghi diversi in ognuno di noi. Dobbiamo fare di tutto per trovarla.

    Stessa precisa identica sensazione. Mi sembra di poter dare e fare così tanto di più, anche se concordo con l'idea che una vita "comune" è comunque sempre piena di coraggio e di passione, basta volerlo. Ma è il principio stesso dell'iniziare la mia vita sapendo esattamente che quella è l'unica direzione che posso permettermi (o che mi permette la società) che mi sembra demprimente fino ad essere persino buffo. Mi verrebbe da lasciar perdere tutto, fare quello che fanno gli altri e passare il resto dei miei giorni preoccupandomi delle bollette e della scuola che faranno i miei figli.

    La cosa triste è che so che cederò. So che cambieremo idea e che ci omologheremo con il resto del mondo, per "vivere pur di vivere".
     
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  12. Odile83
     
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    [QUOTE=Diogene W,11/4/2012, 14:01 ?t=61031654&st=0#entry496609583]
    CITAZIONE
    Ma è il principio stesso dell'iniziare la mia vita sapendo esattamente che quella è l'unica direzione che posso permettermi (o che mi permette la società) che mi sembra demprimente fino ad essere persino buffo. Mi verrebbe da lasciar perdere tutto, fare quello che fanno gli altri e passare il resto dei miei giorni preoccupandomi delle bollette e della scuola che faranno i miei figli.

    La cosa triste è che so che cederò. So che cambieremo idea e che ci omologheremo con il resto del mondo, per "vivere pur di vivere".

    Secondo me invece una persona che dentro non è omolologata non c'è verso che cambi, anche se ciò gli permettesse di vivere più "tranquillamente".

     
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  13. Diogene W
     
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    CITAZIONE
    Secondo me invece una persona che dentro non è omolologata non c'è verso che cambi, anche se ciò gli permettesse di vivere più "tranquillamente".

    Mi piacerebbe tanto crederci. -_- Ma chi di noi per esempio non ha inserito nelle sue caratteristiche intro un po' di estroversione? Questo perché ci permettere di vivere più tranquillamente. Niente regge il paragone con la felicità, che lo vogliamo o no.

    Chissà che cosa faremmo e che tipi saremmo tutti quanti se la società non fosse estroversa :hmm.gif:
     
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  14. Odile83
     
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    CITAZIONE (Diogene W @ 12/4/2012, 11:02) 
    CITAZIONE
    Secondo me invece una persona che dentro non è omolologata non c'è verso che cambi, anche se ciò gli permettesse di vivere più "tranquillamente".

    Mi piacerebbe tanto crederci. -_- Ma chi di noi per esempio non ha inserito nelle sue caratteristiche intro un po' di estroversione? Questo perché ci permettere di vivere più tranquillamente. Niente regge il paragone con la felicità, che lo vogliamo o no.

    Chissà che cosa faremmo e che tipi saremmo tutti quanti se la società non fosse estroversa :hmm.gif:

    Beh, intanto essere introversi ed essere felici non sono due cose che si escludono a vicenda, ciò significa che non è necessario snaturarsi per trovare...non la felicità, che è una condizione quasi impossibile da mantenere perpetuamente (sia per estro che per intro), ma il proprio sereno equilibrio sì.
    E poi io non sono daccordo sul fatto che le caratteristiche estroverse vengano inserite solo per poter vivere più tranquillamente....io sono diventata meno introversa da qualche anno a questa parte, e mi sento molto più "me stessa" rispetto a prima: non ho mutilato la mia personalità, ho soffocato certe cose che mi facevano stare male e aggiunto altre che non sapevo di avere, tutto qui.
     
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  15. Diogene W
     
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    CITAZIONE
    Beh, intanto essere introversi ed essere felici non sono due cose che si escludono a vicenda, ciò significa che non è necessario snaturarsi per trovare...non la felicità, che è una condizione quasi impossibile da mantenere perpetuamente (sia per estro che per intro), ma il proprio sereno equilibrio sì.

    é anche vero che la serenità non permette di superare un certo livello di "scavi interiori", checché tutti ne dicano. Non che bisogna essere instabili a forza, ma una volta raggiunto il proprio equilibrio c'è ben poca possibilità che tu riesca a fare qualcosa di diverso per te e per gli altri. C'è sempre da decidere se preferisci essere felice o (illuderti di poter) guardare al di là della felicità. Continuo a pensare che la maggior parte della gente che ha rivoluzionato il mondo non aveva trovato il suo "sereno equilibrio."

    CITAZIONE
    E poi io non sono daccordo sul fatto che le caratteristiche estroverse vengano inserite solo per poter vivere più tranquillamente....io sono diventata meno introversa da qualche anno a questa parte, e mi sento molto più "me stessa" rispetto a prima: non ho mutilato la mia personalità, ho soffocato certe cose che mi facevano stare male e aggiunto altre che non sapevo di avere, tutto qui.

    Lo faccio anch'io. Ma poi mi metto a pensare: e se ciò che ho "risolto" avrebbe potuto insegnarmi cose di cui ora resterò per sempre ignorante? Sarà perché penso che la felicità non insegni granché. ^_^
     
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71 replies since 7/4/2012, 18:39   973 views
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