Costanza

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  1. DariotheFox
     
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    Mi fa piacere sapere che non sono l'unico incostante negli interessi. Anch'io inizio con tanto entusiasmo ma se non ho feedback positivi o non trovo delle applicazioni reali, la cosa scema lentamente...

    Se da una parte è positiva perchà ormai ho messo mano in tutto il sondabile umano, di negativo c'è, che non so fare niente in particolare.

    Potrei elencare un enorme numero di interessi portati avanti e poi lasciati andare, tutte strade intraprese con entusiasmo e qualche mese dopo lasciate andare.

    Questa è una cosa che mi sta frustrando molto, per questo ho deciso di eliminare piano piano quelle personalità che mi portano a deviare continuamente strada.

    Tipo l'artista che è in me, mandato a fancul0, via gli ho dato più di una possibilità "non è cosa tua". Il filosofo che è in me, idem.

    Ho scoperto che adoro i riscontri pragmatici delle mie attività sopratutto da quando ho deciso di godermi la mia vita "dentro la mia vita". Con un processo a togliere, semplificherò tutta la complessità della mia mente. Hobby e interessi sono una parte importante dell'esistenza, e sono cose che si rispecchiano al nostro interno:

    trovarsi all'esterno in qualcosa di costante, è essenziale per sentirsi di riflesso dentro con costanza. In parole povere: se cambio continuamente interessi, continuerò a ripetermi: "ma io chi casso sono?".

    Ma se invece sono costante in certe attività: Volontariato, "Sono qualcuno a cui gratifica dare aiuto agli altri", Musica e arti varie "sono un artista", Sport "mi piace sentire il mio corpo"...e cosi via.

    Ripeto bisogna trovare se stessi non solo all'interno ma anche fuori, è una parte obbligatoria del viaggio.

     
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  2. ° Weird °
     
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    CITAZIONE (Ember @ 30/4/2012, 12:03) 
    Io sono sempre entusiasta (anche se magari non lo do a vedere), ma non sono costante. Ho un sacco di interessi e curiosità per ogni cosa (mi piacerebbe che le giornate fossero più lunghe per poter fare tutto quello che mi piace!), il problema è che dopo un po'mi stanco e trovo qualcos'altro da fare. Magari non del tutto: passo dei periodi in cui un'attività la lascio da parte e poi dopo qualche tempo la riscopro con la stessa intensità.

    Esattamente quello che faccio anche io.
    Quando comincio una nuova attività potrei praticarla per una settimana intera dalla mattina alla sera senza mai stancarmi, poi all'improvviso la abbandono del tutto, completamente. Dopo qualche mese, ricomincio a singhiozzo.

    CITAZIONE
    In parole povere: se cambio continuamente interessi, continuerò a ripetermi: "ma io chi casso sono?".

    questo è vero e anche io spesso me lo chiedo, ma le "etichette" non mi sono mai piaciute. Tra l'altro un po' di anni fa, quando ero abbastanza piccola ero rimasta colpita, e lo sono ancora, dal concetto di "genio poliedrico" che per me è diventato un ideale, che però non potrei perseguire se fossi "costante".

    Ho un dubbio riguardo l'incostanza e il perfezionismo, oerò. Non sono 2 concetti in conflitto tra loro? cioè c'è da dire che il perfezionismo senza i mezzi per raggiungere la perfezione porta inevitabilemnte all'incostanza.
    Ma per riuscire a "perfezionarsi" la costanza è la cosa fondamentale o no? :hmm.gif:
     
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  3. Franz86
     
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    Secondo me è normale provare varie attività, quelle che si scopre essere realmente adatte a noi le si porta avanti, le altre si abbandonano senza troppi patemi d'animo. Se si è incostanti in tutto vuol dire che non si è ancora trovato qualcosa che piaccia davvero.

    CITAZIONE (° Weird ° @ 27/5/2012, 15:01) 
    Tra l'altro un po' di anni fa, quando ero abbastanza piccola ero rimasta colpita, e lo sono ancora, dal concetto di "genio poliedrico" che per me è diventato un ideale, che però non potrei perseguire se fossi "costante".

    Ho un dubbio riguardo l'incostanza e il perfezionismo, oerò. Non sono 2 concetti in conflitto tra loro? cioè c'è da dire che il perfezionismo senza i mezzi per raggiungere la perfezione porta inevitabilemnte all'incostanza.
    Ma per riuscire a "perfezionarsi" la costanza è la cosa fondamentale o no? :hmm.gif:

    Il vero "genio poliedrico" è una persona che eccelle in più attività. E per eccellere bisogna applicarsi con costanza, altrimenti si rimane solo delle persone che fanno diverse cose.
     
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  4. ° Weird °
     
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    CITAZIONE (Franz86 @ 27/5/2012, 15:33) 
    Secondo me è normale provare varie attività, quelle che si scopre essere realmente adatte a noi le si porta avanti, le altre si abbandonano senza troppi patemi d'animo. Se si è incostanti in tutto vuol dire che non si è ancora trovato qualcosa che piaccia davvero.

    Per me no. Semplicemente non avendo qualità naturali, pazienza o tempo infinito, sento che se dovessi applicarmi con costanza a certe cose, perderei la possibilità di farne altre.

    CITAZIONE (° Weird ° @ 27/5/2012, 15:01) 
    Tra l'altro un po' di anni fa, quando ero abbastanza piccola ero rimasta colpita, e lo sono ancora, dal concetto di "genio poliedrico" che per me è diventato un ideale, che però non potrei perseguire se fossi "costante".

    Ho un dubbio riguardo l'incostanza e il perfezionismo, oerò. Non sono 2 concetti in conflitto tra loro? cioè c'è da dire che il perfezionismo senza i mezzi per raggiungere la perfezione porta inevitabilemnte all'incostanza.
    Ma per riuscire a "perfezionarsi" la costanza è la cosa fondamentale o no? :hmm.gif:
    CITAZIONE
    Il vero "genio poliedrico" è una persona che eccelle in più attività. E per eccellere bisogna applicarsi con costanza, altrimenti si rimane solo delle persone che fanno diverse cose.

    Come al solito salto dei passaggi quando scrivo quello che penso.. XD quella frase è riferita a me.. anche perchè visto che "eccellere" non ha un significato assoluto, ma significa essere superiore, distinguersi, rispetto a qualcosa di non definito (e che quindi varia a seconda dei punti di vista) mi accontento di apprendere le basi di più attività per poter migliorarmi in quella attività anche in un altro momento..
    Hai ragione il vero genio poliedrico deve essere costante e perfezionista.
     
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  5. Franz86
     
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    CITAZIONE (° Weird ° @ 27/5/2012, 21:34) 
    Per me no. Semplicemente non avendo qualità naturali, pazienza o tempo infinito, sento che se dovessi applicarmi con costanza a certe cose, perderei la possibilità di farne altre.

    Qui è questione di visione del mondo soggettiva: "non avendo qualità naturali, pazienza o tempo infinito" preferirei concentrarmi su un' unica attività.

    CITAZIONE (° Weird ° @ 27/5/2012, 15:01) 
    Come al solito salto dei passaggi quando scrivo quello che penso.. XD quella frase è riferita a me.. anche perchè visto che "eccellere" non ha un significato assoluto, ma significa essere superiore, distinguersi, rispetto a qualcosa di non definito (e che quindi varia a seconda dei punti di vista) mi accontento di apprendere le basi di più attività per poter migliorarmi in quella attività anche in un altro momento..
    Hai ragione il vero genio poliedrico deve essere costante e perfezionista.

    Non ti preoccupare se salti di passaggi, ci si può chiarire dopo. :lol: Si eccelle sulla "media": se ti è capitato di praticare sport questo è un concetto molto meno vago di quanto possa apparire a parole. Ci sono personaggi che "risaltano", perchè bruciano le tappe nell' imparare... Io vedo una delle qualità maggiori del vero talento nella capacità di "improvvisare" con successo. Al contrario, il "dilettante", per quanto possa applicarsi, non potrà fare a meno di usare degli schemi più o meno elaborati, e assimilati con molto sforzo... il talento invece sfrutta molto di più "l' istinto".

    Ciò non toglie che anche il talento vada coltivato: il dilettante che si applica con costanza può superare il talentuoso pigro. :D
     
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  6. DariotheFox
     
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    Purtroppo e non capisco perchè io do tanto significato alla mia vità per gli interessi che coltivo.

    Vorrei trovare qualcosa da seguire con costanza e con passione, dove avere un minimo talento o almeno una predisposizione, che col tempo diventasse non dico il senso della vita ma almeno un lavoro...

    Invece nelle cose che facevo con passione e costanza ero(e sono) una frana. Nelle cose in cui sono predisposto e anche bravo, nisba passion!

    :wacko:

    Per questo voglio semplificare il mio cervello! :B):
     
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  7. Franz86
     
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    CITAZIONE (DariotheFox @ 28/5/2012, 13:07) 
    Purtroppo e non capisco perchè io do tanto significato alla mia vità per gli interessi che coltivo.

    Mah, è naturale trovare importanti i propri interessi. Certo, se sono mille contemporaneamente e pure mutevoli per me c'è uno squilibrio di fondo... ma in realtà non ho mai vissuto una situazione del genere, quindi non saprei bene cosa dire al riguardo.

    CITAZIONE
    Vorrei trovare qualcosa da seguire con costanza e con passione, dove avere un minimo talento o almeno una predisposizione, che col tempo diventasse non dico il senso della vita ma almeno un lavoro...

    Fai quello che ti piace e non lavorerai un giorno in vita tua. Non è esattamente poco quello che chiedi, nemmeno limitandoti all' ambito lavorativo ... :lol: anche se comprendo perfettamente che un introverso percepisca in modo molto pesante una eventuale "mancanza di senso" nelle attività che svolge.

    CITAZIONE
    Invece nelle cose che facevo con passione e costanza ero(e sono) una frana. Nelle cose in cui sono predisposto e anche bravo, nisba passion!

    Beh, però hai delle cose in cui sei predisposto e anche bravo... perchè non puoi puntare su quelle, allora? E perchè mettevi passione nelle cose in cui eri una frana? E' vero, devi semplificarti un pò :P
     
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  8. DariotheFox
     
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    Psicopatologicamente si chiama adolescenza prolungata.

    Quando ero piccolo per qualche strano motivo tutte le persone adulte che mi ruotavano attorno dicevano che ero intelligentissimo che avrei dovuto fare grandi cose...

    Ero( e spero ancora) di essere un tipo sveglio, la curiosità e l'intuizione sono i miei punti forti, ma non sono un genio, sa che spiccavo dalla media.

    Le suore all'elementari, i miei genitori, i miei parenti, gli amici dei miei genitori, i professori, crescendo ero piuttosto poliedrico e capace...mi andava tutto bene. In realtà non sono niente di che, ripeto un po' più sveglio nient'altro, solo che da piccoli crediamo a quello che ci dicono...

    Quindi ho creato un Ego Ipertrofico, e invece di aderire alla realtà nella crescita con un Io Maturo, ho sviluppato e adottato un Io Ideale, quello che mi avevano pompato da piccolo.

    Purtroppo o per fortuna la realtà è Reale, come andata come non è andata, la vita mi ha dato tutto fuorchè quel successo che il Mondo mi doveva...

    Crisi, sbagli, errori, depressione, risalite e raschiate di fondo. Ma non ho mai mollato. Piano piano mi sono ripulito di tutta le condizioni le aspettative e i bisogni indotti...e sono un sacco.

    Nella marea di cocci di quello che rimane del mio Io, cerco solo "parti originali" a 25 anni è un po' tardi per quello che intuitivamente sono i miei bisogni, ma alla fine meglio di niente.

    Ed ho fatto tutto da solo, risparmiando anni di sedute da psicoterapisti.

    Devo ringraziare tanto tutta la dottrina buddista :innocent.gif: che è stata la svolta.

    A volte penso di sfruttare questo per fare un percorso come psicologo, ma ho sempre desistito...mah, chissà.

    E invece voi qual'è la vostra storia?
     
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  9. Odile83
     
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    Non riesco ad essere costante nemmeno per le cose di cui posso fruire gradevolmente senza sforzo: pur amando libri, film, musica e arte, è difficile per me scoprire cose nuove, come se pensassi che il mondo è talmente strapieno di roba che non so da che parte cominciare, o che dovrei usare, per queste scoperte, tecniche che non conosco e che sono troppo raffinate da imparare per cui lascio perdere.
    Quindi ho dei periodi in cui cerco di inglobare qualsiasi cosa stia infiammando la mia curiosità come una spugna e altri in cui mi rivolgo solo a opere a me già note.
    Parte del problema sta nella diffidenza verso la novità, che pure come concetto mi piace molto, ma mi sembra sempre di dover imparare ogni volta a come gestirla, la novità, come fosse una modalità artificiosa di pensiero e azione, non qualcosa che mi viene spontaneo.
     
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  10. Ivanovic
     
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    CITAZIONE (DariotheFox @ 28/5/2012, 13:07) 
    Purtroppo e non capisco perchè io do tanto significato alla mia vità per gli interessi che coltivo.

    Forse stai cercando di darti un valore, di acquisire autostima.

    Cose che riguardano il super-io, quella struttura (costituita dall'introiettamento delle o di una figura genitoriale) che ci dice cosa dovremmo essere, cosa dovremmo fare, secondo ideali vari che però con quello che siamo veramente, con quello che ci piace realmente, ha poco ha che fare.

    Se uno cresce con i genitori che gli dicono "devi essere bravo a scuola" uno svilupperà un super-io che lo farà diventare un secchione, sentirà il "dovere" di studiare e avrà un continuo conflitto fra la parte più originale che vorrebbe fare altro invece di studiare e la parte "super-io" che gli dice di studiare e lo fà godere quando lo fà.

    Soddisfare il super-io è piacevole, ma per alcuni aspetti no, cosa di cui tu stesso stai facendo esperienza.

    CITAZIONE (DariotheFox @ 28/5/2012, 13:07) 
    Vorrei trovare qualcosa da seguire con costanza e con passione, dove avere un minimo talento o almeno una predisposizione, che col tempo diventasse non dico il senso della vita ma almeno un lavoro...

    Invece nelle cose che facevo con passione e costanza ero(e sono) una frana. Nelle cose in cui sono predisposto e anche bravo, nisba passion!

    :wacko:

    Per questo voglio semplificare il mio cervello! :B):

    A prescindere dalle varie considerazioni pratiche quello che traspare da quello che scrivi è una generica incertezza su quello che vuoi davvero dalla vita... fare qualcosa di piacevole? lavorare? lavorare facendo qualcosa di piacevole?

    Certo, se uno deve lavorare cerca di trovare qualcosa che gli piaccia, ma tu vuoi lavorare? Perchè vuoi lavorare? Cosa vuoi fare in generale? Riesci a avere un contatto con una tua parte più originale che dia vero e genuino gusto alle cose o sei ancora in una fase in cui ti chiedi cosa "dovresti" fare, in cui il dubbio la fà da padrone... una situazione che a me pare intermedia fra quella in cui domina il super-io (e ci siamo passati tutti) e quella in cui finalmente il super-io viene abbastanza accantonato da poter permettere di sentire in maniera abbastanza automatica ciò che vogliamo fare, situazione in cui ci sono molti meno dubbi e si riesce a trovare costanza per il semplice motivo che ci piace o ci interessa davvero quello che facciamo.

    Insomma, secondo me troverai ciò che ti interessa davvero quando riuscirai a sentire un senso di te che venga prima di qualsiasi cosa che tu possa scegliere di fare.

    Prima tu e poi quello che fai. Altrimenti se prima tu non ci sei e hai bisogno di trovarti in un'attività quella che sceglierai difficilmente avrà molto a che fare con ciò che sono le tue reali inclinazioni.
     
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  11. DariotheFox
     
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    Ciao scusa se rispondo ora, spero che risponderai anche dopo tanto tempo...

    Come si trova se stessi se non in quello che facciamo, tu dici che prima bisogna sapere chi si è, e poi metterci sopra un azione che corrisponda a quello che veramente siamo...

    mal'essere più puro non si tocca, non si percepisce, o almeno nella mio modo di esperire la vita per qualche motivo ho questo deficit, io non sento me...
     
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  12. Ivanovic
     
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    Boh... non penso di saperla poi tanto lunga... non sono uno psicologo... oggi non ti scriverei quello che ti scrissi un mese fa... rispondere a certe domande è una responsabilità enorme, uno dovrebbe avere la certezza di dire qualcosa di vero, perché altrimenti si rischia di influenzare il prossimo nella maniera sbagliata...

    Visto che me l'hai chiesto comunque qualcosa ti dirò. :)

    Magari qualche banalità che sono sicuro che è giusta. :D

    CITAZIONE (DariotheFox @ 29/6/2012, 15:00) 
    Come si trova se stessi se non in quello che facciamo, tu dici che prima bisogna sapere chi si è, e poi metterci sopra un azione che corrisponda a quello che veramente siamo...

    Può essere anche un processo iterativo, faccio qualcosa e scopro qualcosa di me (che sia mangiare un certo gusto di gelato o praticare una certa attività), l'azione successiva che faremo terrà conto di questo e quindi il nostro fare assomiglierà sempre di più al nostro vero essere.

    CITAZIONE (DariotheFox @ 29/6/2012, 15:00) 
    mal'essere più puro non si tocca, non si percepisce, o almeno nella mio modo di esperire la vita per qualche motivo ho questo deficit, io non sento me...

    Che possa essere difficile avere un contatto completo con se stessi è vero (significherebbe essere riusciti a ottenere la completa conoscenza di sé), ognuno ci riuscirà fino a un certo punto.

    Se tu senti che questo ti è particolarmente difficile e se senti che desidereresti riuscire a "sentirti" un po' di più puoi provare a farlo, magari chiedendoti perché in particolare tu hai questa difficoltà... guarda i tuoi familiari, le persone che hai intorno, a volte si riesce a capire chi siamo e come funzioniamo guardando i parenti (riuscire a vedere gli altri per certi versi è più facile che vedere se stessi).

    Ti butto lì anche questo video, che dice tante cose interessanti a riguardo e viene da fonti autorevoli.

    www.youtube.com/watch?v=OvZSuNzuXHM
     
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  13. DariotheFox
     
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    Splendida discussione davvero illuminante!

    La mia famiglia sta peggio di me, solo che loro non sembrano essersene accorte, sono discostato da me anche a livello genetico...
     
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  14. Ivanovic
     
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    CITAZIONE (DariotheFox @ 30/6/2012, 13:02) 
    La mia famiglia sta peggio di me, solo che loro non sembrano essersene accorte, sono discostato da me anche a livello genetico...

    (come non detto, pontificare mi piace troppo :lol: )

    A prescindere dai motivi per cui c'è questa differenza fra te e i tuoi familiari è importante che tu sia qui a ragionare su queste tue difficoltà, probabilmente i tuoi parenti vanno un po' più a "dritto", ignorando completamente certe questioni, forse appunto perché "stando peggio" non sono nemmeno troppo in grado di farci i conti.

    Spesso è così, in alcune famiglie particolarmente disfunzionali i genitori continuano a passare ai figli certi problemi psicologici di generazione in generazione, finché non arriva qualcuno in grado di mettersi in discussione e interrompere questo passaggio, prendendo per prima cosa consapevolezza del problema e poi risolvendolo.
     
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  15. Franz86
     
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    Commemoriamo qualche utente ormai inghiottito dalle nebbie del tempo, prima o poi qualcun' altro lo farà anche con me. rip_1 :lol:

    CITAZIONE (Ivanovic @ 30/6/2012, 12:34) 
    ...
    Spesso è così, in alcune famiglie particolarmente disfunzionali i genitori continuano a passare ai figli certi problemi psicologici di generazione in generazione, finché non arriva qualcuno in grado di mettersi in discussione e interrompere questo passaggio, prendendo per prima cosa consapevolezza del problema e poi risolvendolo.

    O finchè non arriva qualcuno che, per proprio particolare merito o demerito, mette fine alla saga familiare non generando nuovi rampolli.

    CITAZIONE (Odile83 @ 30/4/2012, 10:46)
    Siete persone costanti, riuscite a perseverare nel fare un'attività, per il raggiungimento di un obbiettivo?
    Io per nulla :angry:
    Sono attiva ed entusiasta solo se ricevo spesso stimoli e feedback positivi, altrimenti mi deprimo e/o perdo interesse.

    L' entusiasmo, se proprio non è tutto, è molto.
    Essere attivi solo se si ricevono spesso stimoli e feedback positivi è un bel problema, perchè vuol dire che si è fondamentalmente demotivati. A questo punto o ci si mette nelle condizioni di ricevere gli agognati feedback (che solitamente provengono da terzi, quindi bisogna avere una vita sociale di qualche tipo, e più stimoli si vogliono ricevere, più ci si deve attivare in questo ambito), o bisogna trovare motivazione interiore, il che evidemente è ancora più difficile, dato che il problema di partenza è che proprio di questo si difetta ...

    E se la mancanza di entusiasmo è generalizzata la situazione è molto grave, specialmente se si è giovani, perchè significa che si sta vivendo in modo sbagliato: quindi bisogna correre ai ripari e cambiare radicalmente finchè e se è possibile.
    Secondo me nella vita, solitamente, arrivati ad un certo punto si va avanti per inerzia, ma se l' entusiasmo viene meno troppo presto è un po' come spegnere il motore a metà della salita.
     
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31 replies since 30/4/2012, 10:46   657 views
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