L'Autorità

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  1. Odile83
     
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    Che rapporto avete con l'autorità, e soprattutto con le persone che la incarnano, come professori, medici, avvocati, poliziotti, datori di lavoro, ecc?
    Io, manco a dirlo, orrido.
    Quando sono in una situazione in cui mi sento/sono sotto esame -una situazione "formale"- parto per la tangente, specialmente se "l'esaminatore" si comporta da stronzo spocchioso e gelido come spesso avviene, mi sento paro paro come una scolaretta durante una scena muta all'interrogazione: in colpa, impotente, paralizzata, debole, in preda al panico....una schifezza. E un problema, ovviamente.
    Qualcuno ha la mia stessa fobia?
     
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  2. Nicola.
     
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    tendo ad essere gentile al primo approccio, però se vedo che si comportano in maniera non consona mi irruvidisco. talvolta mi sale la tensione, in un misto di rabbia e ansia, che mi porta a parlare in maniera meno chiara, talvolta a mangiarmi le parole (quando ad esempio un professore o un poliziotto mi aggredisce per ragioni idiote). tendenzialmente sono una persona che preferisce evitare lo scontro, ma certe aggressioni mi agitano e mi rendono impossibile riflettere sul comportamento. comunque si vede che, oltre alla rabbia, c'è anche molta ansia e insicurezza in ciò che faccio.
     
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  3. alexey86
     
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    A me mette in difficoltà quando sono al centro dell'attenzione ma perchè non sono abituato.
     
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  4. tandream
     
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    Una volta me ne sentivo completamente assoggettato. Oggi come oggi in un certo senso li ho talmente "ridimensionati" che li sottometto io... sono persone come le altre, hanno spesso soltanto un tavolo davanti a loro che li frappone agli altri.
     
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  5. Ember
     
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    Mi piacciono e mi affeziono ("moralmente", diciamo) alle persone autorevoli... ma se invece sono autoritarie, e non sono rispettose né gentili, per me diventano invisibili.
    Cerco di evitare il problema o farmelo passare attraverso e ci riesco anche bene :D
     
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  6. davidedavidedavide.
     
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  7. Allonsanfan
     
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    Sono sempre stato un contestatore, preferibilmente di chi sta sopra di me, preferibilmente di chi è tanto più potente di me, da quando ho imparato a parlare. Però un contestatore strano, d'istinto ho un grande rispetto per l'autorità, e non mi piace la moda di odiare i poliziotti e militari solo perché portano un'uniforme, o i professori solo perché stanno su una cattedra. Penso che l'autorità sia importante, ci vuole qualcuno che comanda, però questo potere se lo deve meritare. Infatti il mio grande rispetto si tramuta in altrettanta ostilità non appena mi accorgo che, come dice ember, l'auutorità non è autorevole, è solo arrogante. Con gli insegnanti ho sempre avuto un buon rapporto, perché li rispettavo, ma se c'era qualcosa che non mi andava bene, lo dicevo chiaramente, senza fare il leccaculo, ma senza fare il ribelle per gioco che fa casino solo per il gusto di fare casino (il 90% dei ragazzetti), erano sempre motivate le mie opposizioni.
     
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  8. Odile83
     
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    Uhm....forse mi son spiegata poco bene: non parlavo dell'aspetto politico e concettuale dell'autorità, ma delle occasioni in cui sei costretto dalle circostanze della vita a interagire con persone che in quella circostanza e per la loro posizione hanno un potere formale su di te.
    Insisto sulla parola "formale", forse perchè è proprio qui che si annida la mia paura, cioè che, essendo questa loro autorità indiscutibile e potenzialmente minacciosa per vari aspetti della nostra esistenza, è come se mi sentissi a priori sconfitta di fronte a una figura che ha così tanto potere su di me.
     
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  9. Miyamoto Musashi
     
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    Io ho atteggiamenti variabili. Tante volte ho avuto soggezione e altre un atteggiamento severo o di sfida se l'interlocutore abusa del suo potere. Portare rispetto va bene, ma ad un certo punto penso sia preferibile portare la conversazione su un registro informale, proprio per evitare di sentirsi assoggettati.
     
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  10. tandream
     
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    CITAZIONE (Ember @ 11/7/2012, 10:42) 
    Mi piacciono e mi affeziono ("moralmente", diciamo) alle persone autorevoli... ma se invece sono autoritarie, e non sono rispettose né gentili, per me diventano invisibili.
    Cerco di evitare il problema o farmelo passare attraverso e ci riesco anche bene :D

    Di solito infatti le ragazze se ne innamorano introverse oppure no. Ma si dimenticano che l'abito non fa proprio il monaco. Succede anche ai maschi in minor parte. Il fascino della divisa....
     
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  11. davidedavidedavide.
     
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    Le autorità con cui mi capita spesso di aver a che fare sono regist* e maestr* di recitazione. Devo dire a tal proposito che la regista con cui lavoro solitamente è una persona buonissima (e di successo, prova che si può essere buoni e bravi nel proprio lavoro) che non incarna il modello regista/cerbero/disumano/urlatore/umiliatore che va tanto di moda in Italia. Avrei molte difficoltà a seguire le sue indicazioni e a volerle bene, se non fosse una persona che incarna l'autorità con umanità e benevolenza. Secondo me una persona che incarna un'autorità, che ha potere, anche temporaneo, su un'altra persona, dovrebbe usare quel potere per il bene dell'altra persona e dell'umanità, se lo usa per il sadismo di comandare fa male, anche quando quel sadismo è giustificato con "è per il suo bene", secondo me una persona che ha il comando di un progetto o di un lavoro dovrebbe sbroccare solo in casi limite, quando la sua morbidità viene scambiata per fesseria, che comporta un abuso da parte di chi "è comandato".
    Questo vale per i/le regist*, gli/le insegnanti, i/le datori/datrici di lavoro ecc...
    Secondo me si può "comandare" anche senza "comandare", forse saremmo tutti meno incazzati e umiliati :)
     
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  12. Ember
     
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    CITAZIONE (tandream @ 12/7/2012, 12:06) 
    Di solito infatti le ragazze se ne innamorano introverse oppure no. Ma si dimenticano che l'abito non fa proprio il monaco. Succede anche ai maschi in minor parte. Il fascino della divisa...

    Beh le cotte per i prof, direttori d'orchestra o altre figure importanti le prendono in molte, è capitato anche a me, ma in genere per lo più mi ci affeziono come se fossero dei padri...
     
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  13. imperia69
     
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    Più che usare il potere per il bene (che mi ricorda tanto gli "stupri" che uno subisce, tipo socializzazione forzata degli introversi che servono solo ad ottenere l'effetto opposto) chi si trova, per età, ruolo, posizione, casualità ad esercitare un potere sugli altri dovrebbe sempre tenere a mente che il potere è sempre un abuso (Chomsky forever!), anche quando è necessario; pertanto dovrebbe essere esercitato in punta di piedi, con umiltà, interrogandosi continuamente su quello che si sta facendo, cercando di capire e mai in modo rigido e autoritario/prepotente.

    Brancoliamo tutti nel buio, ci barcameniamo alla bell'e meglio per restare a galla, non perché siamo incapaci: è la condizione umana che ci fa essere tutti gattini ciechi. In questo contesto, che esista qualcuno "illuminato" che abbia la "vision", conosca la "mission" (per usare l'orribile linguaggio aziendale) tale da poter guidare gli altri è pia illusione, presunzione/accecamento ideologico per chi si sente il novello Napoleone e infantilismo per chi pensa che il Napoleone di turno sia meno gattino cieco e basta seguirlo. Al massimo si può essere più attenti, più profondi, avere maggiore capacità di analisi. Ma alla fine, procediamo tutti a tentoni.
     
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  14. pacciotto
     
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    CITAZIONE (Odile83 @ 11/7/2012, 15:26) 
    Uhm....forse mi son spiegata poco bene: non parlavo dell'aspetto politico e concettuale dell'autorità, ma delle occasioni in cui sei costretto dalle circostanze della vita a interagire con persone che in quella circostanza e per la loro posizione hanno un potere formale su di te.

    Se il quesito è questo, direi che in tal senso non sono impaurito dall'autorità... Cerco di stare tranquillo nella speranza di essere rispettato e di trovare persone degne di rispetto.
     
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  15. Franz86
     
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    L' autorità, nell' imperfezione della condizione umana, è cosa buona e giusta se si vuole evitare il caos. :D

    Certo, c'è modo e modo di esercitarla. Personalmente, uscito da un contesto familiare piuttosto rigido, ho impiegato parecchio per "reinventarmi" un modo equilibrato di relazionarmi all' autorità, e ora come ora non la temo nè la odio.
    La subisco, come ogni derelitto. :D
    Salvando però la dignità, che credo sia la cosa più importante.
     
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27 replies since 10/7/2012, 23:09   578 views
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