Vi ritenete ottimisti o pessimisti?
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Vi ritenete ottimisti o pessimisti?

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  1. .:Pedro:.
     
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    Curiosità personale ...quale ritenete sia l'indole più comune per un introverso? Io penso il pessimismo, anche se appartengo alla prima categoria ...

    Ho paura, sono fin troppo prudente e diffidente, ma tendo comunque ad avere fiducia negli altri, scottandomi puntualmente quando non ne sono degni. Ho fiducia in quel che accadrà e riesco sempre a vedere il lato positivo delle cose. Mi basta poco per rallegrarmi, di norma.
     
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  2. Ember
     
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    Ottimista... preferisco godermi la speranza prima di avere la batosta anziché passare il tempo a temerla! Tanto alla fine il risultato non cambia :D
     
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  3. Nicola.
     
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    ottimista

    mi sento un po' combattuto tra idealismo e realismo

    l'idealismo spinge nel voler credere ad una giustizia ed una gentilezza diffusa, il che mi carica di speranza. il realismo mi aiuta a raddrizzare le mire
     
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  4. .:Pedro:.
     
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    Idealismo: Una bugia platinata è meglio di una dura realtà. Ma in un certo senso credere che sia così aiuta ad andare avanti.
    Realismo: Tornare, a volte bruscamente, coi piedi per terra.

    Anch'io sono combattuto fra i due.
     
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  5. Ember
     
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    Basta saper equilibrare le due cose...
     
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  6. Nicola.
     
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    non la intendo come bugia, ma come autentica speranza che ci sia del buono in ogni persona. non è poi distante dalla visione cristiana del perdono, tollerare e farsi carico delle colpe altrui senza perdere mai la convinzione di poter in qualche modo cambiare il mondo in meglio. certamente c'è anche un po' di arroganza in questo pensiero. il solo rischio è quello di autoconvincersi di poter vivere in un mondo ideale, che porterebbe solo a grandi delusioni. il contatto con la realtà ridimensiona l'ipotetico comportamento da "messia". in sostanza sai che non potrai cambiare il mondo a tuo piacimento, e che non è detto che tu sia il portatore di chi sa quale verità, ciononostante è comunque giusto che tu provi e non ti scoraggi, perchè dall'agire secondo i tuoi ideali avrai comunque giovamento
     
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  7. alexey86
     
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    Sono realista tendente all'ottimismo...
     
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  8. vivatruffaut
     
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    Filosoficamente o scaramanticamente più pessimista della media, ma dipende di che tipo di pronostici stiamo parlando. Immagino il futuro in base ai dati reali che conosco in merito. Più precisamente, però, credo di essere iperrealista, nel senso che penso di vedere la realtà ingigantita nei dettagli, positivi o negativi che siano. E quindi i dati reali su cui mi baso possono essere deformati dalla mia visione soggettiva. Di conseguenza potrei persino rischiare di essere a volte ottimista/idealista, se non sottoponessi a severe verifiche razionali le mie intuizioni immediate...
     
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  9. Tecno Sandro
     
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    Io sono abbastanza realista nel presente, ovvero tendo a farmi poche illusioni di riuscire a cambiare in positivo e qualora serva lo status delle persone o delle cose nell'immediato e con pochi sforzi (a meno che non ne abbia giustificato motivo).
    In prospettiva invece sono decisamente ottimista sia a livello individuale (tranne qualche causa persa in partenza), che generale poichè da buon introverso idealizzo un mondo piu' giusto che dal mio punto di vista personale non sarebbe altro che un evoluzione scientifica, tecnologica e culturale in tutti i campi e soprattutto in quello delle relazioni umane. :)
     
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  10. trl
     
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    Anch'io mi schiero tra gli ottimisti..con il tempo...e i pensieri..aumenta la mia capacità di stare bene con me stesso e di conseguenza riesco a trovare un equilibrio soddifacente con il mondo...nonostante tante delusioni ;)
     
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  11. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    non mi sono mai piaciute le definizioni di "ottimismo" e "pessimismo"... perchè implicano intrinsecamente una forzatura della realtà, in positivo o in negativo.
    se io mi definisco ottimista o pessimista, implicitamente sto dicendo che le mie interpretazioni della realtà sono piegate da una mia ottica di fondo e dunque sto implicitamente ammettendo di imbrogliarmi da solo.
    In entrambi i casi, la mia visione della realtà è distorta.

    ovviamente, è impossibile per un essere umano avere una visione pura del mondo, ma se una persona volesse sforzarsi in tal senso, credo che dovrebbe abbandonare quelle definizioni, perchè è come dire: getto la spugna ancor prima di cominciare.

    non saprei cosa rispondere a una domanda del genere, non penso di essere nè ottimista nè pessimista, mi piacerebbe però sapere come gli altri mi vedono dall'esterno.
    cerco sempre di pormi con il massimo di obiettività possibile alle cose, valutando e soppesando i vari aspetti ed evitando che la mia mente interferisca con il giudizio sulla realtà... il risultato di questa analisi però non saprei come chiamarlo :D
    certo, è difficile! e faticoso... non si finisce mai di dubitare dei propri pensieri e a volte in mezzo ai dubbi si resta aggrovigliati.

    forse però mi sto allargando troppo, per farla corta, io cerco di mantere sempre un certo equilibrio, tendo effettivamente ad aspettarmi dalle persone comportamenti che poi non avvengono e mi stupisco, lì per lì, quando vedo che certi si comportano in modi che io non adotterei mai, ma lo stupore si trasforma poi in comprensione.

    se dovessi dare un giudizio generale sulla vita, mi immedesimo molto nella figura di Atlante costretto sotto il peso del mondo, ma non per punizione, nè per sofferenza, ma per una presa di coscienza di un proprio ruolo irrinunciabile nell'esistenza, cioè quello di accettare la vita e tutto quello che si porta dietro, positivo o tragico che sia.

    (che cosa ho detto? boh... frequantare filosofia fa male, non iscrivetevi)




    (ps. cmq guardando i voti del sondaggio vedo che L'OTTIMISMO VINCE SUL FORUM LIDI!!! :D)
     
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  12. Franz86
     
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    CITAZIONE (houccisoilariadusieleièrisorta @ 8/11/2012, 18:56) 
    non mi sono mai piaciute le definizioni di "ottimismo" e "pessimismo"... perchè implicano intrinsecamente una forzatura della realtà, in positivo o in negativo.
    se io mi definisco ottimista o pessimista, implicitamente sto dicendo che le mie interpretazioni della realtà sono piegate da una mia ottica di fondo e dunque sto implicitamente ammettendo di imbrogliarmi da solo.
    In entrambi i casi, la mia visione della realtà è distorta. (...)

    Credo di comprendere quel che intendi, ma la questione è forse più complessa, dal momento che quella che tu definisci "forzatura" e "distorsione" secondo me è spesso inevitabile.
    Ottimismo e pessimismo sono concetti che normalmente vengono utiizzati in relazione al futuro: il futuro è proprio "ciò che deve venire ma ancora non è", e perciò essere realmente obiettivi nei suoi confronti è difficile, se non proprio impossibile a volte.

    Metti di avere un esame di qualcosa proprio domani ... metti di avere studiato nelle scorse settimane, senza esserti ammazzata sui libri ma nemmeno senza averli solo leggiucchiati distrattamente. Come puoi ora essere obiettiva riguardo al risultato dell' esame stesso? Ci sono troppe variabili in campo, potrebbe andar bene come anche no, e a seconda della prospettiva da cui guardi l' evento futuro il tuo umore varierà, potendo addirittura arrivare ad influenzare il risultato finale della prova. Magari in questo caso quella che tu hai definito "forzatura" o "distorsione" potrebbe anche essere decisiva nel condurti al successo ...

    Certo, il vero saggio non è nè ottimista nè pessimista, ma tutti gli altri secondo me incappano inevitalmente in "distorsioni" di tipo ottimistico o pessimistico. Forse appunto più si conosce se stessi, più si riescono a mitigare gli eccessi (dannosi) di ottimismo (che possono portare a successivi "tonfi" in caso di insuccesso) o di pessimismo (che possono minare l' entusiasmo o indurre a rinunciare alle imprese prima di cominciare).
     
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  13. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    mi è venuta in mente una cosa che ho letto in Logica della scoperta scientifica di Popper: in sostanza lui dice che la verità è come il centro del bersaglio e che gli uomini possono solo accontentarsi di tirare le frecce sempre più vicine al bersaglio, senza mai poterlo raggiungere.
     
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  14. Nicola.
     
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    ma io non guarderei all'ottimismo o al pessimismo come una distorsione della realtà, secondo me è proprio un approccio che si ha nei confronti della vita. io mi ritengo ottimista perchè credo sempre che ci sia del buono in ogni cosa. non mi aspetto che mi si manifesti agli occhi in ogni occasione, so che anzi la maggior parte delle volte non accadrà, sono realista in questo. però credo che se vuoi che il buono che c'è nelle persone venga fuori allora tu stesso devi essere disposto a darlo a vuoto, e comunque non sbaglierai. questo mi fa sentire a posto con me stesso

    quando succede il contrario, ovvero di avere degli approcci negativi verso determinate cose, mi dispiaccio sempre perchè so che così facendo mi precludo la possibilità di tentare di cambiarle. il punto è che secondo me dal pessimismo, o negatività, non potrà mai venire fuori nulla di buono.
     
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  15. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    ho capito quello che dici te, per questo dicevo io cerco di mantere sempre un certo equilibrio, tendo effettivamente ad aspettarmi dalle persone comportamenti che poi non avvengono e mi stupisco, lì per lì, quando vedo che certi si comportano in modi che io non adotterei mai, ma lo stupore si trasforma poi in comprensione.

    solo che per me non è ottimismo :P

    anche io sono d'accordo che si debba mantenere sempre un'apertura nei confronti della vita, nonostante le eventuali sfighe che possono capitare o nonostante le nostre speranze non si avvereranno mai.
    penso che soprattutto per gli introversi questo sia importante, perchè non credo riuscirebbero a vivere senza l'utopia che si portano dentro, sarebbe una vita mutilata... almeno io la vedo così.
     
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