Disprezzo

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  1. Heronblue
     
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    CITAZIONE
    si vedeva che manco lei sapeva che fare e quella continuava a urlare e a urlare...

    beh, se è un cliente che mi tratta male, sentendosene pure in diritto, probabilmente farei:
    "signora, visto che lei è tanto esperta (poggiando la bottiglia sul tavolo) se lo versi da sola"
    è meglio mettere le cose in chiaro immediatamente con questo tipo di persone, a parere mio, certe azioni non vanno tollerate (ultimamente sarò un po' fascista?)
     
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  2. trl
     
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    daccordissimo che non vanno tollerate....mi ci sono voluti anni....e un esperienza commerciale...per imparare a reagire a tono però....non è facile per un introverso...
     
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  3. eu_daimon
     
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    Credo che l'incapacità di reagire ai soprusi abbia diverse origini. Una di queste è legata al fatto che ognuno di noi ha nella testa il modo giusto di reagire, quello che la maggior parte della gente si aspetterebbe, che risponde a un certo copione sociale. Nel caso della maleducatissima signora che rimprovera la cameriera, per esempio, penso che il copione potrebbe prevedere qualche risposta acida e stizzita da parte della malcapitata, più che una reazione calma e misurata.
    Il problema è che i copioni dominanti sono del tutto inadeguati al nostro modo di essere. Chi è introverso fa sempre fatica a battibeccare con uno sconosciuto, ne teme la reazione e ha mille paure che spesso lo bloccano, qui nasce il problema.
    Il discorso potrebbe essere esteso a milioni di ambiti, ma in generale penso che spesso i nostri blocchi nascano proprio da questo: credere che ci sia un modo giusto, uno e uno soltanto, di fare le cose e che non appartenendoci ci fa sentire inadeguati quindi bloccati.
     
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  4. Heronblue
     
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    infatti penso che le soluzioni possibili siano:
    1: stando zitti attivamente, ignorando completamente la persona
    2: stando zitti passivamente, subendosi il discorso
    3: elaborare velocemente una risposta che non lasci spazio a nessun tipo di discussione, nel caso non funzioni si usi la soluzione 1

    :P

    io sono l'ultimo che vuole bisticciare con delle persone arroganti, anche perché non finirebbe mai perché è proprio quello che cercano, l'unica soluzione è fargli capire, senza dirlo chiaramente, che non hanno l'autorità e il permesso di comportarsi in quel modo.
    Personalmente in un ambiente di lavoro non sopporterei neppure che il datore mi rimproveri di fronte a tutta la clientela, quel caso è umiliante sul serio

    Edited by Heronblue - 13/12/2012, 20:33
     
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  5. Miyamoto-
     
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    Ricollegandosi all'inizio della discussione, in minima parte può dispiacere anche se la cosa per cui il tizio/tizia disprezza sia senza un fondamento serio, come nell'esempio della barista. Uno ci può rimanere male a priori, anche se a sua volta non stima l'accusatore.
     
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  6. yukino76
     
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    Tema molto complesso.
    Io vivo male il disprezzo (palesato in diversi modi) perché, come molti introversi (vabbè, non generalizziamo, parliamo di me) mi sono sempre sentita, fin da piccola, "fuori", "altro", e ho sempre vissuto con malessere questa sorta di "non accettazione" da parte degli altri.
    E quindi, crescendo, ho sviluppato un senso di insicurezza e di inferiorità, per certi versi, tale per cui cerco di farmi accettare dagli altri a volte negando i miei stessi sentimenti; mi sforzo di dire "sì" quando voglio dire "no", se mi sento ferita sorrido e faccio finta di niente, e così via. SBAGLIATISSIMO, lo so, e con il tempo sto diventando un pò più "egoista"; però... anche se razionalmente SO che non si può piacere a tutti (e chi se ne frega), poi, di fatto, quando mi sento rifiutata/disprezzata o, forse, solo poco capita, ci sto male, sia che si tratti di persone che conosco che estranei. So benissimo, e ne ho avuto esperienza, che esistono persone che ti attaccano solo per sentirsi grandi (persone che si fanno "belle" facendoti notare, più o meno esplicitamente, che loro sono meglio di te), così come esistono persone che fanno "gruppo" contro l'individuo apparentemente più debole, più solo, o solo l'ultimo arrivato (in questa lotta impari io sono sempre l'individuo solo o, comunque, mi ritrovo sempre dalla parte del "perdente", forse anche per scelta, e non per casualità). Lo so, ma, alla fine, quando mi trovo in queste situazioni, ci soffro.... e ingoio.
    Qualcuno ha detto che gli introversi evitano i conflitti. E' vero. Non mi piace litigare, se è possibile evito qualsiasi scontro. SE POSSIBILE. Il problema è che, nel momento in cui mi sento "disprezzata" (che brutta parola, ma si potrebbe anche dire "poco capita" o "evitata"), dopo aver provato a farmi "accettare" (e, a volte, ahimè, per farti accettare/capire ti "apri" imprudentemente a persone che non se lo meritano), inutilmente, sclero <_< , quindi scateno tutta la mia rabbia (verbale, non fisica), e allora, se prima ero poco capita/apprezzata, poi divento un "paria". Un circolo vizioso.
    Non so a quanti sia capitato di provare a "entrare in un gruppo", ma, nonostante tutto, sentirsi sempre "fuori" (per modo di sentire, modo di vedere le cose, ecc...); ti senti "fuori", provi a farti capire (magari lasciando intravedere cosa c'è al di là del tuo guscio), e, proprio dopo che ti sei sforzata di "uscire dal guscio", ricevi un bel calcio in faccia (perché vieni vista "strana"); a quel punto, nn sai se arrabbiarti con gli altri per la loro "insensibilità" o con te stessa (per la tua stupidità che ti ha portato ad aprirti imprudentemente e a cercare "l'accettazione"). Allora ti incazzi, e ti isoli ancora di più :hmm.gif: Un circolo vizioso.

    Già, forse il malessere legato al "disprezzo" altrui è, in primis, legato al senso di inferiorità e al desiderio, in fondo, di essere accettati pur sentendosi "diversi". Chi è veramente sicuro di se stesso, non viene scalfito dal giudizio o dalle critiche altrui, nè cerca approvazione. L'insicuro, ahimè, ne soffre enormemente, e poi cova rabbia e distrugge con le sue mani i rapporti che l'hanno deluso.

    MI sono dilungata troppo, come al solito. :innocent.gif:

    Insomma, se te ne stai sulle tue, sei "asociale"
    Se provi a farti accettare, lo fai a volte in maniera un pò impacciata e troppo "accomodante", e magari proprio per questo vieni "vista male" (a volte nel senso di "debole" e quindi attaccabile dal bullo di turno... fortunatamente nn ho mai incontrato veri bulli).
    E la volta, RARA, che senti di aver trovato qualcuno che condivida un certo "sentire", scopri drammaticamente che l'altra persona non ti capisce AFFATTO, e più provi a spiegarti più vieni "isolata".
    Un disastro!!!!

    Per la cronaca, se avessi visto la scenata della donna stronza contro la cameriera, mi sarei imbestialita, con il rischio di prendere IO, semplice spettatrice, le difese della barista (stranamente riesco più facilmente a reagire alle angherie rivolte verso gli altri, prendendone le difese, che reagire alle angherie rivolte verso di me, che invece mi lasciano dapprima annichilita, poi rabbiosa, e quindi... triste).

    Chiudo con una splendida citazione tratta dalla canzone "Blu notte" (che ADORO) della cantantessa Carmen Consoli (che ADORO): "e non ho fatto altro che sentirmi sbagliata, ed ho cambiato tutto di me perché non ero abbastanza, ed ho capito soltanto adesso che avevi paura"
    Forse, a volte, le persone che sembrano "disprezzarti" o "evitarti", lo fanno perché hanno "paura" della tua personalità e della tua forza. A volte... a volte sono solo stronzi. ^_^
     
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  7. Miyamoto-
     
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    bhè capita che la persona se la possa prendere, leggendo negli atteggiamenti altrui, dell'ostilità, legata al momento in particolare dovuta a stress o stizza, senza che ci sia proprio disprezzo. A me ad esempio succede spesso di esagerare le cose, anche se poi realmente non sono così gravi
     
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  8. pacciotto
     
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    CITAZIONE (Franz86 @ 11/12/2012, 20:01) 
    se una persona è in pace con se stessa e non ha nulla di rimproverarsi allora dispiace ma la cosa è morta lì, se invece brucia parecchio è perchè il disprezzo altrui trova conferma nella propria opinione di se stessi, magari tenuta abitualmente in sordina da altri pensieri più auto-consolatori.

    Mm, direi che mi ci ritrovo. Se uno manco mi conosce e/o non riesco a raccogliere il perché del suo disprezzo, mi spiace ma amen, non si può piacere a tutti e non ho intenzione di farmi il sangue marcio per chiunque. Se capitasse con una persona con la quale invece devo avere a che fare, mi spiacerebbe di più, mi imbarazzerebbe e spererei in un suo cambio d'idea, certamente sarebbe la base peggiore per un rapporto.
     
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  9. Il Marchese
     
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    Certo, in una situazione in cui vengo disprezzato/ trattato male mi brucerebbe alquanto, lì per lì ci rimarrei male. Non amo litigare alzare la voce, flame, flood e robe varie, non è nella mia indole, perciò la mia reazione è di lasciar perdere (seppure la cosa ti rimane in testa per diversi giorni). Questo di norma, perché in alcune situazioni mi è capitato di rispondere per le rime, e in versi sciolti se necessario.
     
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23 replies since 11/12/2012, 11:50   490 views
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