Solitudine

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  1. bum64
     
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    Non riesco più a sopportare questa solitudine. Non riesco ad uscirne. La mancanza di "ritorno" mi mette addosso un'insicurezza tale da farmi impazzire. Evito di parlarne, salvo quando mi scoppia l'anima dal dolore, per evitare un giudizio che mi farebbe ancora più male. Scarso in competenze sociali, sono impotente ad avere una qualche forma di padronanza sui rapporti umani. "Diverso", non trovo facilmente miei simili. Non riesco ad uscirne fuori, non so più che fare. Mi pare di non esistere più, di essere invisibile, senza valore, insignificante. Leggo negli sguardi, nelle parole, nei silenzi degli altri, la mia solitudine. Notte

    bum
     
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  2. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    bum, mi dispiace... :(

    ti capisco perchè anche io ho difficoltà a trovare persone simili a me con cui rapportarmi.

    in genere quando le persone scrivono messaggi come questi gli altri tentando di rispondere dando consigli o cose del genere, però penso che sia fastidioso, per la persona che soffre, perciò non voglio farlo.
    però solidarizzo tantissimo, perchè so bene cosa vuoi dire.
     
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  3. tandream
     
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    La solitudine è presente nella vita di tutti prima o poi, credo anche negli estroversi. Paradossalmente a quanto si possa credere la solitudine in talune persone è addirittura necessaria, è necessaria alla stessa società in cui viviamo come il silenzio lo è per il parlare, l'aria per i polmoni e il cibo per il corpo. Perché solo attraverso di essa si realizza il nostro sé all'interno di una società, solo attraverso di essa si eliminano le dipendenze che ci hanno tenuto a freno dagli altri che ancora non conosciamo. La dipendenza ad esempio dai nostri genitori ci farà presto sentire più soli. Come te bum sto passando una forte solitudine che non avrei mai pensato di affrontare, non so quanto durerà o dove mi porterà o se addirittura ci sarà per sempre. Questo dipende da noi, da quanto riusciamo davvero a spezzare i legami che paradossalmente ci fanno sentire più soli perché meno liberi.
     
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  4. bum64
     
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    E' bene parlarne non soltanto come sfogo momentaneo, ma magari per trovare possibili vie di soluzione attraverso il confronto. Come mai stai passando questo periodo di solitudine, tandream?
     
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  5. Nicola.
     
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    secondo me prima bisognerebbe individuare che tipo di solitudine ci si trova a fronteggiare

    ci si può sentire estranei alla realtà che ci circonda, o si può essere rifiutati dalla realtà cui si vorrebbe prendere parte, questa è una prima divisione sommaria che mi viene in mente, e mi sembra una divisione sostanzialmente perchè nel primo caso è una solitudine auto-indotta, una specie di condizione esistenziale, nel secondo caso invece è una solitudine forzata. ti andrebbe di specificare il tuo caso più a fondo?
     
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  6. tandream
     
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    CITAZIONE (bum64 @ 7/3/2013, 23:46) 
    E' bene parlarne non soltanto come sfogo momentaneo, ma magari per trovare possibili vie di soluzione attraverso il confronto. Come mai stai passando questo periodo di solitudine, tandream?

    Dopo i 30 anni e soprattutto dopo i 35, gli amici spesso scompaiono perché presi tutti dal lavoro e dalla vita di coppia che li logora e non li vedi più. Ho avuto due ragazze-fidanzate per molti anni con cui mi sono lasciato con l'una e l'altra rispettivamente dopo tanti anni in cui avevo condiviso con loro gran parte della vita, i parenti sono pochissimi o quasi zero e i genitori invecchiano. Con le persone con cui mi vedo, nell'età adulta, c'è sempre un rapporto di distanza superficiale che sembra non permettermi di esprimere le mie vere emozioni (perché è quello che fanno anche loro). Poi c'è l'idea ma forse anche il fatto concreto che a quest'età conoscere nuove persone, in particolare donne, diventa un'impresa, complice anche l'ambiente poverissimo di stimoli e luoghi di ritrovo. Condisci il tutto con una certa introversione e un certo anti-conformismo, aggiungi un po' di cinismo con anche la crisi del sistema e lo stato di solitudine è servito. Ma spesso è anche un qualcosa che cerchiamo a tutti i costi noi stessi e in gran parte è quello che penso da un anno, sono io che voglio starmene solo... fino a quando non mi sentirò di nuovo pronto di affrontare il mondo in maniera "indipendente" così com'è con tutte le sue cattive contraddizioni da accettare. Ci sono periodi e periodi. Finché si è giovani la solitudine spesso è una scelta che facciamo noi e che possiamo rovesciare attraversando un certo percorso. Anche se per alcuni è molto più difficile di altri. Non mi vergogno di dire di sentirmi solo. Perché semplicemente è così. Molte persone invece mentirebbero fino a morirne.

    CITAZIONE (Nicola. @ 8/3/2013, 12:22) 
    secondo me prima bisognerebbe individuare che tipo di solitudine ci si trova a fronteggiare

    ci si può sentire estranei alla realtà che ci circonda, o si può essere rifiutati dalla realtà cui si vorrebbe prendere parte, questa è una prima divisione sommaria che mi viene in mente, e mi sembra una divisione sostanzialmente perchè nel primo caso è una solitudine auto-indotta, una specie di condizione esistenziale, nel secondo caso invece è una solitudine forzata. ti andrebbe di specificare il tuo caso più a fondo?

    Sì, anche questo è vero. La solitudine che si vive può essere molto diversa a seconda degli stadi della vita e dei percorsi che si stanno facendo.
     
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  7. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    Scusate, mi intrometto, questa discussione mi ha fatto venire in mente due citazioni che ci propose il mio professore di italiano delle superiori come traccia per un tema il cui argomento era appunto la solitudine:

    La solitudine fa maturare l'originalità, la bellezza strana e inquietante, la poesia. Ma genera anche il contrario, lo sproporzionato, l'assurdo e l'illecito. (Thomas Mann)

    Si vive come si sogna: soli.
    (Joseph Conrad)

    Penso che in questi due aforismi si possano ritrovare almeno due dei diversi tipi di solitudine che ogni essere umano prima o poi è destinato a incontrare.
     
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  8. bum64
     
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    Io distinguo lo star soli e la solitudine. La solitudine è quando si soffre la mancanza degli altri. Sono una persona schiva e non ho mai amato avere tanti amici. Ho sempre preferito averne pochi, privilegiando soprattutto la profondità nella relazione. Tuttavia, negli anni dell'università, ho incominciato ad perdere amici, perchè avevo iniziato ad avere problemi di attacchi di panico e non sono più uscito di casa, senza dare spiegazioni o cercare di parlarne. Più avanti, mi sono dovuto trasferire dal Sud, dove vivevo, al Nord (il termine emigrare non mi piace...). Ho cambiato parecchi lavori e città, prima di trovare una certa "stabilità", qua dove vivo adesso. Fare radici e amicizie vere non è semplice. Soprattutto quando non ci si trasferisce da giovanissimi. Insomma, ho poche conoscenze e insoddisfacenti. Con la famiglia d'origine c'è sempre stata un'assenza totale di comunicazione: per gran parte della vita mi ha fatto disperare, adesso mi sono arreso. Ho una compagna, ma lontana e con un rapporto attualmente molto problematico. Io trovo più facile fare e mantenere amicizie femminili. Con gli uomini ho più difficoltà: non è facile trovare amici con i miei stessi interessi e modo di pensare. Non frequento bar o sale giochi, non mi piace il calcio e non mi interessano i motori. Ma ci sono mille motivi più che mi fanno essere diverso dagli altri. Mi manca il poter parlare veramente, comunicare in modo non superficiale, ma non intellettualistico. Mi manca il sentirmi riconosciuto, il sentire di essere apprezzato per quello che sono, che penso e che sento. E' come non riuscire a vedersi in nessuno specchio e, poco alla volta, incominciare a mettere in dubbio i propri valori e modi di essere, a svalutarli e, poco alla volta, dimenticarsi quasi di esistere.
    Paradossalmente, stare da solo, mi aiuta a ritrovarmi, a non sentirmi rifiutato dai miei simili. Star da soli è un po' come una medicina per la solitudine, ma a dosi non eccessive.
     
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  9. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    bum, oddio, ti capisco TANTISSIMO.

    quando ero più piccola mi sentivo identicamente, esattamente come tu hai descritto.

    non è facile trovare amici con i miei stessi interessi e modo di pensare. Non frequento bar o sale giochi, non mi piace il calcio e non mi interessano i motori. Ma ci sono mille motivi più che mi fanno essere diverso dagli altri. Mi manca il poter parlare veramente, comunicare in modo non superficiale, ma non intellettualistico.

    questa frase me la potrei stampare in faccia tutt'ora. ci sono momenti in cui mi sento molto sconfortata, anche perchè quest'inverno ho subito una botta abbastanza pesante a livello familiare e ultimamente sento più bisogno del solito della compagnia altrui e della presenza degli altri... quindi di riflesso mi capita anche di soffrire più spesso la solitudine; quindi il mio modo di sentire nel presente diciamo è abbastanza influenzato dal colpo che ho ricevuto negli ultimi mesi, però, se non avessi avuto questa disgrazia, penso che mi sentirei come mi sentivo prima che tutto accadesse: di base mi sento molto vicina a quello che scrivi, vuoi perchè è il ritratto spiccicato di quello che provavo in passato, vuoi perchè per alcuni aspetti (il senso di diversità se non estraneità rispetto alla magggior parte delle persone che mi circondano) è come mi sento tutt'ora; se non fossimo nel 2013, ma fosse estate, ti direi che anche io, pur consapevole della mia diversità rispetto alla maggioranza e anche a molte minoranze, non ho perso la fiducia riguardo alle amicizie e alle persone che potrei incontrare. a volte è vero, mi sento proprio una mosca bianca e mi viene da pensare che non riuscirò mai a trovare le altre mosche bianche... ma sono convinta che loro ci siano, così come esisto io ed esisti tu. certo, non possiamo mai avere la sicurezza di trovarle, ma anche non dovesse capitare, cerco di non buttarmi giù, di riflettere sul fatto che per quanto possa essere una persona diversa dal solito non sono un'aliena (non nel senso letterale almeno :P ) e che mi posso trovare bene anche con le persone che mi stanno intorno, senz'altro con più persone di quelle che penso nei momenti in cui mi sento sola.
    penso anche che forse, in quei momenti in cui per x motivi stiamo giù e quasi cerchiamo spasmodicamente quel famoso specchio che tu citavi :) è forse perchè in fondo in fondo non cerchiamo che una stampellina, perchè forse se conosciamo davvero il nostro volto non abbiamo bisogno di un riflesso che ce lo ricordi.

    (ho scritto di getto, forse sto sproloquiando)
     
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  10. Nicola.
     
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    grosso modo la penso come houcciso, per cui evito di ripetere la stessa solfa. però non è una situazione che si risolve reagendo agli estremi: ne isolarsi, ne buttarsi a capo fitto in qualsiasi relazione (amicale/sentimentale quel che ti pare). come dice houcciso, mai abbattersi
     
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  11. Franz86
     
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    Secondo me il problema della solitudine non può essere realmente risolto affrontandolo per via diretta, cioè "cercando persone" ( o affliggendosi perchè non le si trovano, che è la logica conseguenza), per quanto ciò possa sembrare bizzarro.

    Il punto secondo me sta sempre nel perchè non si riesce a stare con se stessi: intediamoci, io sono il primo a dire che l' uomo è un essere sociale e quindi ha assoluto bisogno del contatto con i propri simili (intesi semplicemente come altri esseri umani). Ma quando la solitudine si manifesta troppo spesso come un qualcosa di angosciante è perchè si sta vivendo male prima di tutto la propria vita e il "rapporto" con sè. Quindi non ci si sente soddisfatti, non ci si sente felici, non ci si sente vivi. E la relazione con gli altri risulta quindi totalmente falsata da questa disarmonia interiore, è inevitabile.

    Bisogna realizzare quel che si è, e facendolo i "simili", gli affini, le persone con le quali si può comunicare realmente, si trovano "per strada" .

    Ho letto i tuoi msg precedenti quindi so che anche "trovare te stesso" è già un problema, che hai provato a cambiare, che sono molti anni che ti trascini in questa condizione.
    Però l' unica soluzione è questa, trovare te stesso e cambiare vita.
     
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  12. yukino76
     
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    CITAZIONE (bum64 @ 10/3/2013, 23:40) 
    Ma ci sono mille motivi più che mi fanno essere diverso dagli altri. Mi manca il poter parlare veramente, comunicare in modo non superficiale, ma non intellettualistico. Mi manca il sentirmi riconosciuto, il sentire di essere apprezzato per quello che sono, che penso e che sento. E' come non riuscire a vedersi in nessuno specchio e, poco alla volta, incominciare a mettere in dubbio i propri valori e modi di essere, a svalutarli e, poco alla volta, dimenticarsi quasi di esistere.
    Paradossalmente, stare da solo, mi aiuta a ritrovarmi, a non sentirmi rifiutato dai miei simili. Star da soli è un po' come una medicina per la solitudine, ma a dosi non eccessive.

    Penso che questa frase riassuma TUTTO quello che sento anche io, come Ilaria, come anche altri introversi.
    Ci si può sentire soli anche in mezzo alla gente, anzi, proprio in mezzo alla gente la solitudine e quel senso di "ma che ci faccio qui?" viene amplificato, per cui, sì, stare soli è come una medicina alla solitudine, non avrei saputo esprimerlo meglio.
    Anche io convivo, da una vita, con quel senso di malinconia continuo, persistente, quella sensazione per cui guardi gli altri "vivere" e ti domandi "perchè io non sono capace? Perchè non sono capace di relazionarmi? Perchè non sono capace di iniziare e portare avanti una relazione? perchè non mi lascio andare? perchè mi sento spettatore e non attore della vita? perchè non godo della vita e invece mi faccio sempre mille problemi, filosofeggio, razionalizzo, analizzo?". Un profondo senso di inadeguatezza che si accentua proprio quando sei con gli altri, e quindi preferisci stare solo, ma poi anche lo stare solo assume un'aura fosca, per quanto, in fondo, ti piace (i miei momenti di gioia, se ben ci penso, riguardano spesso un'attività o un'azione solitaria).
     
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  13. Yorick75
     
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    Concordo con opinioni e sentimenti di tutti gli scriventi; ed è vero quel che dice Tandream. Con l' andare degli anni diventa ancora più difficile, perché anche noi siamo più difficili. Gli spazi si restringono, ma ci sono. Ci devono essere. Nel frattempo occorre, secondo me, cercare di capire l' Altro, anche se non è simile a noi. Perché con alcuni di questi non-simili ci possono essere punti di contatto -sono pur sempre esseri umani- forse labili e volatili, ma che danno momenti di conforto, temporaneo, ma utile nel frattempo che. Ci sono momenti in cui fungono da tonico, altri in cui li fucilerei -oggi il mio umore nero. E' una contraddizione, ma bisogna imparare a conviverci.
     
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  14. bum64
     
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    E' difficile trovare se stessi, se si cerca di fare sul serio e quindi di andare al di là delle parole. C'è molto più di quanto pensiamo, degli altri in noi. Quanto c'è di veramente nostro nel modo di percepire noi stessi? Magari ci si sente dei perdenti e si soffre per questo, solo perchè ci si giudica secondo i parametri del successo comuni, ma che non sono i nostri. Bisogna certo rivalutare ciò che per se stessi ha valore, ritrovarsi, ma forse questo non può essere fatto se non si cercano contemporaneamente anche i propri simili, l'altro che "risponde" e ci specchia, per il quale valiamo se valiamo anche per noi.
     
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  15. yukino76
     
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    "Nella nostra società le emozioni in generale vengono scoraggiate. Benché senza dubbio il pensiero creativo, come ogni altra attività creativa, sia inseparabilmente legato alle emozioni, è diventato un ideale pensare e vivere senza emozioni. Essere emotivo è diventato sinonimo di instabile e squilibrato.

    Una persona che non è completamente alienata, che è rimasta sensibile e capace di percepire, che non ha perso il senso di dignità, che non è in vendita, che può ancora soffrire per le sofferenze altrui, che non ha acquisito completamente la modalità dell'avere dell'esistenza - insomma, una persona che è rimasta una persona e non è diventata una cosa - non può fare a meno di sentirsi sola, impotente, isolata nella società di oggi".

    Erich Fromm

    Quoto in toto.
     
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40 replies since 6/3/2013, 00:13   1429 views
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