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yukino76.
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Sono un qualcosa che hanno a che fare con l'introversione, o no?
Mi spiego meglio: avete mai la sensazione di essere "avanti" gli altri per quel che riguarda la percezione di un qualcosa di sottile che gli altri non colgono? Un sentimento sotterraneo, un cambio di atmosfera in un ambiente, una "doppia-faccia".
Spesso le mie intuizioni (soprattutto per quel che riguarda "ciò che c'è dietro la maschera") si rivelano vere
, ma, aihmé, è difficile convivere con una intuizione che, se espressa chiaramente agli altri, ti farebbe apparire come la solita voce fuori dal coro, e quando l'intuizione che ti sei tenuto per te si rivela vera, troppo tardi per dire "IO l'avevo capito".
Non so che peso dare a queste intuizioni. Seguirle, fidandomi, anche se ciò mi può rendere "invisa" a molti? Soffocarle e poi pentirmene? Dubitare di ciò che l'intuizione mi dice e "espiare" facendo l'esatto contrario di ciò che mi dice l'intuito?
Capita a qualcun altro, o sono la regina dei topic assurdi?
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cri-na.
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Essendo una delle 4 funzioni psicologiche che appartengono al genere umano, no, non credo riguardi solo gli intro, almeno non in base a ciò di cui parli tu. Per cogliere le differenze di dinamiche intuitive andrebbe visto anche se la funzione intuizione è introversa o estroversa, se è inferiore o altro, oltre che vedere se l'individuo a cui appartiene ha un orientamento intro o estro. Forse la differenza sostanziale risiede nel fatto che l'intuizione per avere un senso deve essere seguita da un ragionamento, cosa che pare più abbordabile da un intro, ma non è manco questo un assioma, anzi, forse ho detto proprio una cavolata.
Per evitare di addentrarmi in campi che conosco a braccio, parliamo in generale di sensibilità intuitiva.
Si,capita. Inuizione e percezione non sono però la stessa cosa. In linea di massima l'intuizione ha una base di realtà, la percezione non necessariamente. Come si può leggere spesso anche nel forum le percezioni hanno una loro storia personale, quindi spesso ciò che percepiamo è "contaminato" già da un'esperienza passata, o da un nostro modo di vedere le cose. Da paure spessissimo. Anche e soprattutto quelle inconsce. E coreggetemi se prendo fischi per fiaschi. Mentre come si sa, l'intuizione è la capacità di cogliere una cosa nel suo insieme di primo acchito, anche se non ce la sappiamo spiegare su due piedi (tipo le atmsofere in un dato ambiente).
Dopo questa inutile digressione..torno al punto. Ai rapporti con gli altri, alle maschere. Dire "io l'avevo capito" lascia un pò frustrati ma anche il tempo che trova. Spesso, se non diamo credito all'intuizione, lì ci fermiamo, nel cogliere quel dato, e non solo sospendiamo la valutazione della cosa, ma cambiamo il modo di porci riguardo a essa rispetto a come ci risuona, nel frattempo "l'azione" va avanti e si sviluppa in modi più particolari che certo, cristallizzando la semplice intuizione non avevamo preso in considerazione, e quindi, almeno a me spesso, dopo che mi son detta "ma io l'avevo capito", viene da dirmi, si, ma questo, lo sviluppo della cosa, non lo avevo capito di primo acchito. Quindi svaluto (ma forse in realtà lo gravo di peso eccessivo) il ruolo della funzione intuitiva in me e l'eventuale esattezza dell'intuizione (anche se so che, proprio per definizione NON riesce a leggere il particolare se non ci mettiamo noi a ragionarci sopra), non mi fido di me, e la volta dopo mi trovo a fare punto e da capo. Inoltre dire si, lo sapevo, quando ormai è ovvio..mi fa quasi dubitare di averla avuta l'intuizione. Allo stesso modo, penso che scoprire di aver avuto ragione serva a poco e poco sposti nella reale comprensione e conoscenza della cosa.
La mia insicurezza è assai profonda.
OFF TOPIC velocissimo..Pensa, una volta, solo perchè un conoscente mi ha detto prendo un volo per hamas (e so benissimo cos'è, anche perchè conosco abbastanza bene la storia israelo-palestinese)..mi sono trovata a chiedermi "ma che sia un luogo???". Se spesso disconosco le cose che SO, figurati quelle che conosco superficialmente, cioè intuisco.
A volte è il non voler apparire come quelli diversi, a volte è il non voler proprio apparire, a volte è l'insicurezza o la sfiducia di noi stessi (che fa morire sul nascere qualsiasi cosa e nega a modo suo l'identità) che porta a usare la riflessività in modo troppo attendista..ma di un'attesa che spesso ci fa ripartire da capo senza arrivare a una "chiave di svolta".
Il problema secondo me, soprattutto nel rapporto con gli altri, sta nel giudizio. Trovare l'alternativa (o le alternative possibili) fra riuscire a seguire l'intuizione senza arroccarsi in un giudizio aprioristico, per quanto non espresso a voce, da un lato, e disconoscere l'intuizione stessa, dall'altro, arrivando come dici tu a espiare.
Ma come sempre cado nel personale stretto: a volte è il non volermi sentire troppo giudicante che mi porta a non voler capire. Così come spesso, soprattutto quando ho paura (ma paura paura!!) mi arrocco in un giudizio colmo di proiezioni, dato dalle percezioni di cui sopra, e anche se cerco di combatterlo, l'irrazionalità prende il sopravvento. Ma questo è un altro discorso.
Perdonate la confusione del pensiero.. -
Nicola..
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Seguirle, in che modo potrebbero renderti invisa a molti? alla fine sono pensieri e, chiaramente, capiterà qualche volta di sbagliarsi, ma tutto sommato mi sembra una cosa umana.
Da non confondere le intuizioni però con i pregiudizi, che altrettanto velocemente ci fanno saltare a conclusioni.. -
Yorick75.
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Come ben detto da cri-na, intuizione e sensazione sono due delle quattro funzioni cognitive - individuate da Jung. Le altre due sono sentimento e pensiero. Sono proprie di tutti i tipi umani, introversi ed estoversi. Sono il modo in cui ci rapportiamo con il mondo. La sensazione è la percezione sensorariale delle cose: ti dice che una cosa c'è. Il pensiero ti dice che una cosa è una certa cosa. Il sentimento ci dice il valore che attribuiamo a quella cosa. L' intuizione è la capacità di vedere dietro l' angolo. E' una percezione che non opera consciamente, ma attraverso l' inconscio.
Sono in opposizione. Intuizione – Sensazione e Pensiero - Sentimento. Nel senso che se l' intuizione è la funzione dominante allore la sensazione sarà quella indifferenziata. Non possono essere sviluppate pienamente entrambe.
Consolati. E' proprio del tipo intuitivo introverso quello di poter sfociare nel profeta, nel visionario, nel sognatore, nel veggente, nel genio incompreso, nel saggio mattoide.
Ti consiglio la lettura di tipi psicologici di Jung (Cap X).
Andando sul personale ti posso dire che sì ho la stessa sensazione di essere avanti. A volte, io arrivo a un punto e mi tocca di aspettare che gli altri arrivino dove sono io, se ci arrivano. Non è presunzione, ma spesso prendo dei fatti e pensieri, li elaboro inconsciamente, e poi arrivo alla conclusione. Che mi sembra caduta dalle nuvole. Altro esempio: spesso sul lavoro, capita che appena una persona mi parla, mi annoia. Ma non per disinteresse, ma perché ho già sentito qualche mezza parola, un fatto, visto un qualcosa e mi basta poco per arrivare al dunque, mentre quella persona parte con una logorrea che mi sfianca. E ho capito, da poco, che lo faccio anche con me stesso, quando parlo io. Spesso quando parlo ho fretta di finire, ma non per timidezza, ma perché c' è una parte del mio cervello che già vede il punto e mi dice: Muoviti!Non vedi che sono già qui...muoviti! E la verbalizzazione del pensiero mi sembra un' eternità.
L' intuizione è una capacità di vedere oltre la superficie delle cose. Oltre i dati sensoriali e quelli forniti dal mondo esterno.Cultura, credenze, tradizioni, valutazioni sociali. Anche perchè da introversi l' elemento soggettivo è decisivo.
Per quanto riguarda le tue intuizioni “personali” se possono essere vere o fasulle dipende dalla tua capacità di discernere dove è la verità e dove una mistificazione. Io ho imparato che spesso ci vedono giusto (le mie). In generale se pensi di avere questa sensibilità, non ti conviene biasimarla, ma piuttosto accettala e cerca di darle ascolto e affinarla per orientarti meglio con le cose del mondo. Anche perché alternative non ce ne sono.. -
yukino76.
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Nei tipi di Jung rientro nella categoria INFJ, quindi sì, la mia funzione dominante è l'intuizione, che a volte si scontra con il pensiero e la sensazione.
Questo sentirti "avanti" a volte è un po' sfiancante, perché non hai persone intorno a te con cui condividere certe intuizioni. Devi... aspettare... che anche gli altri ci arrivino; quando parlavo del sentirsi invisa intendevo questo, la gente ti sente distante e "altrove", perché certe intuizioni ti portano su posizioni non comprese dai più.. -
Yorick75.
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Nei tipi di Jung rientro nella categoria INFJ, quindi sì, la mia funzione dominante è l'intuizione, che a volte si scontra con il pensiero e la sensazione.
Questo sentirti "avanti" a volte è un po' sfiancante, perché non hai persone intorno a te con cui condividere certe intuizioni. Devi... aspettare... che anche gli altri ci arrivino; quando parlavo del sentirsi invisa intendevo questo, la gente ti sente distante e "altrove", perché certe intuizioni ti portano su posizioni non comprese dai più.
sì, concordo è davvero faticoso.. -
houccisoilariadusieleièrisorta.
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anche io sarei teoricamente INFJ ma funziono molto diversamente. . -
Yorick75.
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anche io sarei teoricamente INFJ ma funziono molto diversamente.
cioè?
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