La capacità di reddito influisce sull'introversione?q

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  1. Un introverso qualunque
     
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    Ieri sera, mentre vedevo un film al cinema che non mi interessava granché, riflettevo sulle connessioni tra la capacità di reddito proprie o familiari di una persona e il suo carattere. Ripensando alla mia esperienza biografica, mi sono reso conto che moltissime esperienze tipiche della fase adolescenziale sono state per me un oggetto sconosciuto non solo in virtù di un'avversa predisposizione caratteriale, ma anche di una ridotta propensione ai consumi da parte della mia famiglia proprio in quegli anni causa mutuo e altre spese. Per dovere di cronaca riferisco che non mi è mai mancato nulla, anzi, ho sperimentato e sperimento forme di "consumo vistoso", ovvero sostanzialmente inutile o derivante da bisogni indotti, però mi son reso conto che per alimentare certe esperienze di vita occorre investire denaro, tanto denaro, e vederlo come una sorta di investimento in maggiori competenze sociali e relazionali.
    Ho sempre pensato che sono una persona schiva e taciturna non tanto per paura degli altri ed insicurezza, quanto per cronica carenza di esperienze da raccontare e condividere. Quando, assai raramente, mi capita un avvenimento eclatante sono il primo a volerne parlare e a desiderare il dialogo; però, sulla scorta di un cordone ombelicale con il passato e la famiglia d'origine difficile da recidere, ancora oggi il nido domestico è la regola e le esperienze outdoor sono l'eccezione.
    Ieri sera constatavo altresì quanto denaro occorre per mantenere un certo tenore di vita: la classica serata cinema + pizzeria, per bene che vada, comporta un esborso minimo di venti euro, e oggi c'è la tendenza a uscire tutti i giorni, non solo il fine settimana... :rolleyes: E un po' sono rimasto avvilito, pensando che col mio reddito da lavoro attuale e con le mie prospettive lavorative future non potrei mai permettermi di mantenere una famiglia nello stile di vita medio-alto borghese che è il sogno proibito ed inconfessato di tutti...Ad esempio, anche la cultura è un'industria e quindi un generatore di consumi. Riflettevo sul fatto che ho sempre speso tanti soldi in libri (sono un accanito lettore), e che se dovessi accasarmi prima o poi dovrei sicuramente tagliare questo tipo di spesa per destinare risorse su altre priorità. E mi sono chiesto: potrei mai rinunciare ai miei amati libri, nell'ipotesi di conoscere una ragazza con la quale affrontare progetti seri?E' ovvio che poi questi pensieri condizionano il carattere, le scelte, gli orientamenti, di una persona...Insomma, in questi giorni sono un convinto assertore della tesi "L'argent fait la guerre". Voi che ne pensate?
     
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  2. Nicola.
     
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    io non sono molto d'accordo. capisco bene che il non avere disponibilità economiche possa comportare disagi ed in certi casi anche sofferenze, poichè i soldi ad ora ti precludono proprio certe esperienze di vita (penso a chi non può studiare, non può viaggiare)

    la mancanza di reddito influisce sull'emarginazione, è il motore che porta le persone a frequentarsi per "ceto". ma non credo che possa in qualche modo accentuare o smorzare l'introversione, al massimo può mascherarla. chi si lascia "corrompere" dal sogno medio-borghese può finire intrappolato ed inseguire un desiderio di consumo di cui magari non gli frega proprio nulla. però appunto, si tratta di deviazioni, dubito che una persone con un po' di coscienza di sé possa sensibilmente cambiare in base alla sua condizione economica.

    con questo non dico che purtroppo non influisca nella vita quotidiana, che non posso pesare, che non possa creare complessi nelle persone. dico che una persona "lucida" difficilmente cambia al cambiare del portafoglio
     
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  3. Un introverso qualunque
     
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    CITAZIONE (Nicola. @ 26/7/2013, 00:49) 
    la mancanza di reddito influisce sull'emarginazione, è il motore che porta le persone a frequentarsi per "ceto". ma non credo che possa in qualche modo accentuare o smorzare l'introversione, al massimo può mascherarla. chi si lascia "corrompere" dal sogno medio-borghese può finire intrappolato ed inseguire un desiderio di consumo di cui magari non gli frega proprio nulla. però appunto, si tratta di deviazioni, dubito che una persone con un po' di coscienza di sé possa sensibilmente cambiare in base alla sua condizione economica.

    con questo non dico che purtroppo non influisca nella vita quotidiana, che non posso pesare, che non possa creare complessi nelle persone. dico che una persona "lucida" difficilmente cambia al cambiare del portafoglio

    Noto che oggi, rispetto al passato, c'è molto meno senso di appartenenza ai ceti sociali d'origine inferiori, nonostante paradossalmente prendere l'"ascensore sociale" sia molto più difficile. Magari prima si accettava con più facilità il fatto di nascere, vivere e morire all'interno della stessa classe sociale, oggi lo si fa con molta più fatica a causa dell'ubriacatura edonistico-consumistica.
    Con riferimento al tuo ultimo paragrafo, penso che ci siano molti casi di introversi altolocati, per i quali l'introversione è una variabile indipendente rispetto alla propria condizione socio-economica; penso anche, come già detto, che l'introversione possa in parte dipendere dall'impossibilità di accedere a certi comportamenti consumistici causa carenza di risorse economiche, soprattutto durante l'adolescenza. Poi è chiaro che si può avere la fortuna di imbattersi in persone a sé omogenee quanto a disponibilità di portafoglio, però a me, ad esempio, è capitato di sentirmi un alieno rispetto ai miei coetanei, con gravi conseguenze in termini caratteriali, a causa della mia ignoranza totale di alcune sotto-culture giovanili mai frequentate (vedi sport, motori, musica, abbigliamento ecc.).
     
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  4. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    l'avere pochi soldi si può dire che influisca sulla possibilità di fare certe esperienze e quindi parlare delle stesse, ma non influisce sull'introversione - che è indipendente da quanto parli. oltretutto, i tratti di personalità hanno una base genetica, ed essa viene decisamente prima (mi riferisco proprio all'ordine cronologico) di qualunque esperienza.

    è come dire che il non avere i soldi per comprare gli occhiali da sole ha influito sul colore degli occhi con cui siamo nati.
     
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  5. Aletta87
     
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    quoto ilaria... l'introversione non ha nulla a che vedere con l'appartenenza ad un "ceto sociale", semplicemente si sviluppa in maniera differente ma non solo in relazione alla disponibilità economica, c'è da fare i conti con le persone che ci circondano e che influenzano gran parte di ciò che giorno dopo giorno diventiamo.
     
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  6. Un introverso qualunque
     
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    E' bella ed efficace la metafora del colore degli occhi e degli occhiali da sole, però personalmente continuo ad essere persuaso dall'esistenza di una relazione tra reddito e carattere. Sto attraversando una fase della vita troppo economicista, nella quale credo che dal denaro di cui uno dispone dipendano parecchie cose :rolleyes:
     
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5 replies since 25/7/2013, 21:15   250 views
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