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Joiel.
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Non riesco a darmi un senso. I giorni passano ma un senso non arriva. Forse mi si sono anestetizzati i sensi.
Il cuore mi batte all'impazzata. Ho il cuore in gola. Esplodo.
Sono le parole che vorrei dire ma non dico? Ma quali parole? Che vorrei dire esattamente? E a chi?
E' forse tutta quell'acqua che mi sgorga dalle mani? Imperterrita e inondante?
Sono i baci dati, presi, voluti, avvolgenti o quelli sfuggevoli e non desiderati?
Rifletto seduta con la tranquillità che quasi forzatamente voglio percepire, mentre fuori la gente e i gas di scarico rivelano una realtà assordante e caotica. Difficile da vivere.
Mentre scrivo riesco quasi a sentire qualcosa, c'è tutta una parte di me che rimane in gola, è una fessurina stretta stretta che riesce a contenermi.
Mentre scrivo penso a quanto sarebbe meraviglioso avere delle amiche. In una mia immagine ideale mi vedo ad organizzare una cena sfiziosa e una serata trascorsa a ballare. Ma tutto si dissolve improvvisamente. Avverto il desiderio di presenze rassicuranti, di scambi affettivi autentici, di parole leggere e frivole, di gustare insieme fragole e panna mentre alla tv danno “amore e incantesimi” .
Mi sento schiacciata, triste, sola, quasi brutta. Come se la solitudine rendesse spiacevoli in qualche modo. La solitudine ha un odore? Si, forse ce l'ha. Non riesco a definire bene l'idea che ho in mente, ma è un po' come se le emozioni e le sensazioni diventassero anche odore della pelle. La solitudine non ha un buon sentore, sa di stantio, di una stanza in cui non c'è ricambio d'aria. Sa di chiuso. Di pareti che necessitano di vernice. Di un piatto di spaghetti fumanti e appetitosi ma non condivisi.
Sa di silenzio e di sospiri.
Immaginando di cavalcare un bellissimo cavallo assaporo per qualche istante l'ebbrezza di sentirmi refrigerata dall'incombenza di essere me stessa. Passeggiando tra alberi, prati e sentieri mi appare tutto più vivamente sentito e straordinariamente fluido. Credo siano immagini di frugale spensieratezza vissuta e legata alla natura e all'allegria di una bimba immacolata.
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Estratti di diario |
