Forum LIDI (Lega Italiana per la tutela dei Diritti degli Introversi)

Posts written by leonessa78

  1. .
    Ho estrapolato dai tuoi vecchi messaggi le frasi che mi hanno più colpito
    CITAZIONE (yukino76 @ 1/11/2012, 14:48) 
    Ho letto che, tra le varie caratteristiche degli introversi, c'è anche una particolare predisposizione all'empatia, e che, nonostante l'apparente "freddezza", l'introverso ha spesso un mondo interiore molto "ardente".

    verissimo...io mi ci ritrovo molto in queste cose dette..nel virtuale sn molto+aperta da vicino mi ci vuole tantooooooo tempo x aprirmi e a volte manco lo faccio interamente

    CITAZIONE
    Cos'è questa? Eccessiva empatia? E se sì, è possibile essere così empatici relativamente a un personaggio di un'opera di fantasia? E' possibile "amare" così tanto qualcuno di irreale, tanto da scrivere (e leggere) storie su storie, e da "sentire" emotivamente queste storie con una forza tale da sconfinare dalla fantasia alla realtà?

    perchè no?tutto è possibile...
    CITAZIONE
    E se non è empatia? E' eccesso di fantasia? Quando la fantasia diventa eccessiva?
    O è l'inizio di una malattia mentale? Un inizio e definitivo distacco dalla realtà?

    la fantasia nn è mai eccessiva....almeno a mio parere...io mi faccio dei viaggi astrali che sn la fine del mondo

    CITAZIONE (yukino76 @ 1/11/2012, 20:49) 
    Tempo fa lessi una frase di Dostoevskji su cui ho riflettuto: raccontava di quando, chiuso nella sua casa, scriveva "L'idiota", e sentiva i personaggi intorno a lui come fossero reali, e piangeva anche calde lacrime sul destino dei suoi personaggi. Cos'è questa? Eccessiva sensibilità? Pazzia? Genio?
    (ovvio.... non mi sto paragonando a Dostoevskji ^_^ )
    Insomma, cosa significa essere eccessivamente sensibili? una persona sensibile può essere colpita eccessivamente tanto dalla realtà quanto dalla fantasia?

    io penso di si io mi commuovo sempre quando vedo determinati film ora mi viene in mente i passi dell'amore piango come una fontana tutte le volte che lo vedo..

    CITAZIONE
    Ci sono persone così "sognatrici" e "fantasiose" da aver provato questa esperienza?

    mentre io sono la classica persona "con la testa fra le nuvole", una "sognatrice": usando le parole di Kundera, "una persona che vive sotto lo sguardo immaginario di persone assenti". Mi domando, e se una persona vive con lo sguardo su persone immaginarie, cos'è?? Un pazzo, un sognatore all'ennesima potenza, uno scrittore?

    direi un pò tutto ...

    CITAZIONE (yukino76 @ 1/11/2012, 17:57) 
    Quindi, se vuoi scrivere (non mi definisco una scrittrice, parola troppo grossa), devi SENTIRE, perché se non senti nulla non puoi creare una storia, non puoi trasferire niente ai lettori, e quindi è proprio nello scrivere che ti spogli di qualsiasi difesa (non per niente molti "scrittori" del mio genere pubblicano su Internet sotto pseudonimo ma non fanno leggere le loro storie alle persone reali intorno a loro, con poche eccezioni). E, a volte, il troppo sentire è un'arma a doppio taglio: è ciò che ti permette di scrivere/leggere e di gioire della creazione/lettura, ma può anche colpirti a tradimento quando ti rendi conto che stai entrando troppo "dentro" una storia, soprattutto se una storia di dolore fisico o psicologico.
    Il mio scrittore preferito (lui SI, uno scrittore), Haruki Murakami, ha detto che quando scrive si immerge in un luogo oscuro, nelle profondità della psiche, ed è difficile tornare indietro, ma ormai ha imparato a farlo: entra ed esce da questo mondo a suo piacimento, quasi a comando, ma non è facile.

    Spero di non essere troppo contorta, sono un po' troppo incline all'autoanalisi, dicesi sega mentale.
    E a volte anche un po' pedante, scusate.

    bellissimo questo che hai detto
  2. .
    CITAZIONE (marcello.difiore @ 16/9/2011, 20:36) 
    .Oggi sono legato alle mie abitudini e sono consapevole del fatto che la ricerca degli amici era più legata alla noia e alla spinta familiare e parentale verso la normalizzazione.
    Di più non so' dirti se non invitarti a partecipare ad Altrilidi dove ci sono delle sezioni sul cinema. Un saluto e sta' tranquilla.

    ho capito grazie x la tua esperienza.....cmq ho capito che questo forum nn fà x me ahahah siete molto razionali e conspevoli il che ci stà però io son diversa oltre la ragione mi piace parlare col cuore xcui c'ho girato un pò giusto x vedere com'era ma nn ho trovato il riscontro che pensavo di trovare ho fatto una specie di prova sinceramente...un bel forum sul serio ma nn è adatto a me...io cercavo una cosa diversa delle risposte che in parte ho avuto nei test però volevo pure dell'altro che ovviamente si trova col tempo ed io l'ho trovato già a dire il vero però volevo constatare una cosa...ed ora che l'ho constatata credo di sapere cosa fare x cambiare..ovvero nn cambiare affatto vado bene così come sono e se la gente mi vuole lo stesso bene nonostante m'abbia conosciuto nel bene e nel male allora vuol dire che nn ho toppato altrimenti nessuno è perfetto ed amen...le mie son paranoie e come tali devono essere trattate xcui grazie cmq almeno x la risposta ricevuta ihihihih
  3. .
    CITAZIONE (marcello.difiore @ 16/9/2011, 18:36) 
    Credo sia importante la variabile eta', 45 anni, e il carattere introverso. Da ragazzo la solitudine era un motivo in più di stigma sociale. Oggi fa semplicemente parte del mio modo di vivere. Quando esco da solo, a volte, provo il desiderio di essere in compagnia. Quando esco in compagnia, a volte, non riesco a concentrarmi bene in quello che amo fare. Oscillo tra compagnia e solitudine attiva, la quale, la considero non male. La vera tragedia la vivono i miei fratelli estroversi che sono rimasti soli senza nessuna capacita' di adattarsi alla solitudine. Per loro e' un dramma, per me solo un modo di vivere.
    P.S. Trovi il test introversione/estroversione su www.introversi.it

    nel senso che a 45 anni si è+consapevoli e maturi?e quindi la solitudine nn ti fà+paura e gestisci meglio il tutto?
    sinceramente ci sono dei momenti che me la gestico abb bene la cosa ma altri che invece faccio dei casini enormi anche senza volerlo e dico caxxate prendendomela forse cn chi nn dovrei e che nn c'entrano nulla solo che mi sento come il classico incompreso anche se forse nn dovrei e che ho sempre bisogno di rassicurazioni sul mio modo di essere e sò che nn è giusto perchè nn và bene perchè mi è stato detto però come faccio a cambiare?.....il mio problema nasce nel momento in cui inizio a volere bene davvero e quindi scatta in me un senso di paura che gli altri poi mi mandino a fanculo il che poi con il mio comportamento il rischio è serio perchè se mi ci metto faccio impazzi anche un santo però me ne rendo congto dopo quando il santo si è trasformato in diavolo ahahha...volendo usare un termine+corretto ho paura dell'abbandono e che poi gli altri nn abbiano+bisogno di me...e quindi dopo vado in paranoia completa sinceramente credo sia un caso da manuale il mio ahahaha....
  4. .
    vabbhe spero che risponda anche qualcun'altro xkè sono interessata alle varie opinioni sul genere ....

    quindi x te la solitudine è considerato un bene nel senso che nn ti dispiace come sensazione...nn ti fà star male dentro o roba simile nn ti logora come un cancro che ti divora l'anima e nn cerchi quindi di contrastarla in ogni modo ma praticamente ti ci abbandoni ad essa.
  5. .
    io nn lo sapevo sinceramente ho visto che c'erano commenti anche nn del professore ed allora mi sò buttata in altri vecchi nn c'erano risposte ed allora mi ci son permessa cmq chiedo scusa perchè nn lo sapevo che nn si poteva fare
  6. .
    nel caso abbia sbagliato topic perchè c'è ne era uno già aperto+specifico sull'argomento chiedo scusa ma nn l'avrò visto o trovato e nel caso spostatemelo pure però volevo sapere cosa significa x voi la solitudine e che significato gli date....
  7. .
    quando ero+piccola mi capitava+spesso poi fortunatamente raramente anche se vabbhe ne ho fatto giusto uno l'altra sera ..cmq di solito faccio+bei sogni che brutti..perchè cerco di addormentarmi pensando a ciò che vorrei sognare così poi dopo mi piloto la storia del sogno e devo dire che a volte mi riesce pure bene ahahaha...c'è stato un periodo che sognavo sistematicamente tutte le sere ed io giorno dopo me li scrivevo x nn dimenticarmeli..xkè faccio sogni belli ma complessi-strani ma diversi-fantastici ma reali cioè nel mio sogno pare tutto reale le sensazioni e le emozioni il che li me li rende stupendi quando ovviamente son bei sogni ihihh
  8. .
    allora basandosi su questa definizione io posso dire che c'è tutto eccetto le ultime cose che mi sà che son quelle+importanti ahahah nel senso e che nn lo sò perquesto poi m'inkazzo...io vorrei a volte sentirmi dire certe cose x capire se mi vogliono davvero x come sono o solo x far numero xkè son buona a dire caxxate...e che mi piace essere rassicurata...io ho sempre detto nn chiedo la luna ma solo un utopia ...però boh sarò io che sbaglio a stò punto e che però mi spiace che davvero mi autoconvinco delle mie convizioni..con me ho sempre detto ci si deve avere pazienza ed anche se nn capsico insistere ed insistere..e che quando vgoli bene a qualcuno mi accorgo che nn connetto bene mi sento+insicura del solito e quindi è una mia debolezza che nn sò se è un bene o un male..anche se senza credo che ne morirei..
    ok qui mi sà che stò racc un pò troppi caxxi miei ahaha
  9. .
    CITAZIONE (marcello.difiore @ 12/9/2011, 08:50) 
    l'amicizia comporta condivisione di tempo, svago e un minimo di solidarietà reciproca. Per attivarsi richiede simpatia stima e condivisione di opinioni e interessi.

    Secondo me l'amicizia e' quella cosa che non va' negata e non va' idealizzata.

    La definizione migliore naturalmente e' quella del Dott. Anepeta. La trovi in Altrilidi.

    ecco io forse la idealizzo un pochetto ma solo perchè penso davvero alla solidarietà reciproca però nn riesco mai a vederla nei miei confronti quando ne ho bisogno io...è un'errore probabilmente o sono io che sono paranoica e nn vedo le cose però io la penso così e purtroppo a meno che nn mi si dimostri il contrario dicendomi le cose che io voglio sentirmi dire quando ne ho bisogno avrò sempre i miei dubbi che anzichè eliminarli una volte x tutte stan sempre li accantonati...x tutto il resto mi trovi d'accordo....condivisione di tempo e svago richiedendo un simpatia e stima e condivisione di opinione ed interessi
  10. .
    beh certo se immaigni di essere superman te credo che hai qualche problema a realizzarlo ;)....però io anche se si immagina qualcosa che poi alla fin fine nn si riesce a farlo x forza di cose xkè provandoci poi cmq si hanno dei problemi immagina qualcos'altro..cioè cambia progetto...se uno nn funziona si tenta un'altra strada...senza andare x forza in fissa su quello che nn si riesce a fare...cioè tentare và bene però se dopo tanto tentare cmq nn si riesce l'importante è la buona volontà basta avere la coscienza pulita di aver tentato e poi si passa ad altro
  11. .
    CITAZIONE (LADINTJ @ 25/4/2011, 12:46) 
    La cosa che invidio veramente agli estroversi, è lo spirito avventuriero.
    Gran parte della mia insoddisfazione nella vita, credo abbia a che vedere con una grande difficoltà a fidarmi di persone o situazioni nuove.
    Ho sempre preferito ciò che conoscevo a quello che magari mi attraeva ma era ignoto, non a caso, le mie relazioni sentimentali importanti, sono state tutte con persone presentate da amici e parenti.
    Nel saggio del Dott. Anepeta "Timido, dolce e ardente", parla anche un po' della caratteristica degli introversi ad affezionarsi ed essere abitudinari, ma nel mio caso credo si diventato patologico.
    Come può una persona introversa molto diffidente smettere di avere paura?
    Ciao e grazie! :)

    sò che rispondo a cose vecchie però i titoli che m'incuriosiscono li rispondo ihihih...
    mah il fatto che io mi fido anche troppo delle persone è questo è il problema ahahah....però mi affascina chi nn conosco...chi può pensarla come me ma è cmq diverso da me m'intriga come cosa e mi stuzzica...certo con alcune persone vado a sensazione poi vabbhe se piglio l'inculata amen mò una in+una in meno ahhaahh...boh il fatto di affezionarsi alle cose abitudinarie forse però nel senso nn di monotono ma perchè già le si conosce e quindi si sà già a cosa si và incontro però a me piace fare le cose. nuove.....solo che a volte da sola mi scoccio però se son sola c'ho poco da fare nel senso m'adatto mal volentieri ma lo faccio....rispondendo alla domanda come una persona introversa diffidente può smettere di avere paura e fidandosi xkè solo così si può smettere di avere paura ovvero avendo paura di fidarsi cioè un pò contorto come ragionamente ma ci stà...xkè come ha paura l'introverso hanno paura anche gli altri però se ci si tiene a qualcosa laa paura la si fà passare altrimenti vuol dire che nn è importante...x come la penso io ovviamente iihh......oddio ora che ci penso però ho detto una cosa che dovrei applicare pure su di me che io ho sempre paura a chiedere le cose x il rifiuto ahhahah
  12. .
    tipo crisi d'identità?
    vabbhe questo allora dipende da persona a persona....però nn è che si vuole apparire diversa da come si è nel senso se tu pensi delle cose xkè in fondo in fondo qualcosa dentro di te ti dice che volendo potresti cmq esserlo....cioè volere è potere..percui s'immagina solo ciò che nn si riesce ad esprimere..però sei sempre te....non è che nn sei te solo una parte+nascosta che vorrebbe uscire ma nn riesce...(probabilmente stò dicendo caxxate nel caso prendile con le pinze...)
  13. .
    vabbhe è passato un'anno ed io nn sò manco il dottore però essendo che nn ci sono risposte provo cmq a dire la mia ......
    anche io molte volte penso ad alta voce e quando sono sola ovviamente parlo pure ad alta voce ahahah mi faccio i classici sogni ad occhi aperti e mi faccio tutta la mia storiella in testa dall'inizio alla fine e faccio succedere tutto quello che voglio io.......nn credo che fare questo significhi che nn si stà bene cn se stessi e che essendo timidi ci si esprime almeno nelle fantasie come si vorrebbe e poi semmai si può prendere spunto anche nella realtà se ci si riesce :P.....
  14. .
    CITAZIONE (bardus @ 3/8/2011, 23:04) 
    sono praticamente incapace di entrare in confidenza con il prossimo.
    Con prossimo intendo tutti gli esseri dotati di intelligenza umana e anche no(con i cani almeno non ho ottenuto risultati migliori).

    Per confidenza intendo quello stato di conoscenza e intimità con il quale dialoghi, scambi impressioni, futili chiacchiere, sguardi, sorrisi, piccole provocazioni, condivisioni ecc....
    Fatto sta che quando mi trovo la persona di fronte con il quale voglio interlacciare un rapporto mi ritrovo nel tipico stadio introverso: :shock.gif:. Che non è timidezza(gran parte me la sono lasciata ormai alle spalle) ma una totale assenza di argomenti.

    essendo cmq un topic di 1mese fà e le risposte già son state date dico la mia giusto sulle prime righe....x me dipende, all'inzio difficilmente prendo io l'iniziativa con le persone a meno che nn vedo che sono+chiuse della sottoscritta ed allora mi viene l'estro e parlo ihihi...la confidenza di solito la prendo mano mano nn è che dopo un mese vado a racc i fatti i miei a tutti.. c'è ne passà un bel pò...anche io come ho letto in altri post mi trovo+a confrontarmi con poche persone piuttosto se si è in tanti perchè cmq automaticamente mi sento+in imbarazzo poi vabbhe dipende anche dalla situazione c'è sempre l'eccezione che conferma la regola però in linea di massima preferisco pochi ma buoni o male che vada si rischia di fare i classici gruppetti come si è sempre fatto in classe...x il fatto di nn trovare argomenti dipende a volte dico un sacco di stupidate giusto x parlare altrimenti stò zitta e muta ed aspetto che mi danno gli altri la parola però come sempre dipende sono piuttosto camaleontica in questo..
  15. .
    ho fatto il sondaggio anche se nn ho ben capito come sono uscita ahahha

    ntroversion iNtuition Feeling Judging

    Introversion 75% Extraversion 25%
    iNtuition 59% Sense 41%
    Feeling 90% Thinking 10%
    Judging 100% Perceiving 0%

    CITAZIONE
    Gli INFJ sono contraddistinti sia dalla loro complessità di carattere che dall'insolita ampiezza di gamma e profondità dei loro talenti. Fortemente umanitari in apparenza, gli INFj tendono ad essere idealisti, ed a causa della loro preferenza J per la chiusura ed il completamento, sono generalmente "operativi" oltre che sognatori.

    Gli INFJ sono profondamente preoccupati per le loro relazioni con gli altri individui, nonché per lo stato dell'umanità intera. Infatti, a volte vengono considerati estroversi perché sembrano così alla mano ed interessati veramente nelle persone. Al contrario, gli INFJ sono veri Introversi, che possono essere emozionalmente intimi e compiaciuti con pochi scelti tra i loro amici di lungo corso, familiari, o "anime gemelle". Anche se istintivamente sollecitano le richieste personali ed organizzative continuamente fatte loro dagli altri, ad intervalli gli INFJ si ritireranno improvvisamente in sé stessi, talvolta lasciando fuori anche i loro intimi. Questo apparente paradosso è una valvola di sfogo necessaria, che dà loro il tempo di ricostruire le risorse spese ed un filtro per prevenire il sovraccarico emotivo a cui sono suscettibili come inerenti "donatori". Come schema di comportamento, è probabilmente l'aspetto che più confonde gli estranei del carattere enigmatico degli INFJ, ed è quindi il più spesso frainteso.

    In parte a causa della prospettiva unica prodotta da questo alternarsi tra distacco e coinvolgimento nella vita della gente attorno a loro, gli INFJ possono avere le intuizioni più significative tra tutti i tipi sulle motivazioni degli altri, nel bene e nel male. Il fattore che più contribuisce a questo dono inquietante, comunque, sta nelle abilità empatiche spesso trovate negli F, che sembrano essere particolarmente intensificate nel tipo INFJ. Questa empatia può servire come classico esempio della natura a doppio taglio di certi talenti INFJ, dato che può essere talmente forte da causare disagio o dolore in situazioni negative o stressanti.

    Gli INFJ sono portati a parlare in modo fluente le lingue ed hanno facilità di comunicazione, ma di solito il loro animo si esprime più facilmente sulla carta, dato che tendono ad avere forti doti di scrittura. Visto che inoltre possiedono spesso un forte carisma personale, gli INFJ sono generalmente adatti alle professioni "ispirative" come l'insegnamento (specialmente nell'educazione superiore) e nella leadership religiosa. La psicologia e la consulenza sono altre scelte ovvie, ma nell'insieme può essere estremamente difficile catalogare gli INFJ a seconda del loro campo lavorativo. L'esempio migliore di questo si ha nelle attività tecniche, dato che molti INFJ tendono a gravitare verso le arti liberali piuttosto che le scienze. Comunque, una significativa minoranza di INFJ che segue studi e carriere del secondo tipo tende ad avere altrettanto successo della loro controparte T, dato che è l'iNtuizione -- funzione dominante del tipo INFJ -- che governa l'abilità nel capire la teoria astratta ed implementarla creativamente.

    A loro modo, gli INFJ sono "costruttori di sistemi" tanto quanto gli INTJ; la differenza giace nel fatto che la maggior parte dei "sistemi" INFJ è fondata sugli esseri umani ed i valori, piuttosto che sull'informazione e la tecnologia.

    ho trovato pure la spiegazione...cavolo+faccio stì test e più mi ci riconosco....ihihihi
25 replies since 1/3/2006
.
Top